Oltre un centinaio di docenti della scuola primaria, secondaria e superiore hanno partecipato all’incontro di formazione “Insegnare le discipline nella classe con alunni DSA – Linee guida per una didattica inclusiva” promossa nella sala della scuola media “Torraca”, istituto comprensivo di Matera. Ospite la relatrice Silvia Maffei dello studio psicopedagogico “Il Girasole” di Firenze. L’incontro organizzato dall’Ente formatore RCS (Corriere della Sera) SpA e sostenuto a Matera dall’Agenzia Editoriale F.lli Sinno.
L’incontro ha proposto una riflessione con dibattito aperto con la partecipazione di docenti sulle caratteristiche dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e sull’utilizzo dei principali strumenti compensativi e dispensativi nell’ottica di una didattica inclusiva.
Durante l’incontro sono state affrontate le principali caratteristiche della dislessia e le principali modalità compensative, gli aspetti applicativi dei più diffusi strumenti compensativi, difficoltà e bisogni specifici dell’alunno con DSA; strategie didattiche.
Lo studio offre un servizio che si avvale dell’approccio integrato di varie figure professionali in grado di fornire interventi di prevenzione, diagnosi e cura tramite un approccio multidisciplinare, rivolti a minori, scuola e famiglia, con lo scopo di garantire un sostegno pedagogico, psicologico e logopedico.
Ad introdurre l’argomento di notevole interesse didattico il dirigente scolastico Francesco Mannarella cheh ha sottolineato quanto la scuola segue con molta attenzione la problematica della dislessia.
L’intervento relazionale della dottoressa Maffei ha suscitato interesse e ha messo in risalto i disturbi dell’apprendimento, le origini e lo sviluppo di questa patologia.
La stessa ha spiegato le linee guide del Ministero relative al lavoro in classe e le situazioni relative agli esami di licenza media”.
Proprio queste hanno polarizzato le attenzioni dei docenti e la relatrice ha precisato: “Sulle situazioni finali e le valutazioni durante l’anno bisogna tenere conto che esiste un piano didiattico personalizzato che contiene tutte le specifiche misure dispensative e compensative”.
La dottoressa ha sottolineato che “la dislessia non va usata come termine generico. E’ un disturbo specifico. Il disturbo specifico dell’apprendimento non si previene e il nostro intervento può amplificarlo o minimizzarlo ma, se un bambino ha il DSA lo svilupperà comunque in quanto, essendo una neuro-diversità, si sviluppa nel momento in cui si richiede al bambino di usare quelle abilità che sono deficitarie poichè il problema è nella abilità di lettura, scrittura, calcolo”.
Carlo Abbatino
La fotogallery dell’incontro promosso nella scuola media Torraca (foto www.sassilive.it)