L’incontro “I nostri Segni delle Memorie Recenti” con Costantino Dilillo e il gruppo di studio dell’UNITEP ha concluso questa sera nella sede di Arti Visive Gallery la rassegna Segni delle Memorie Recenti.
L’incontro è stato introdotto da Dora Capozza, vice-presidente Italia Nostra-Matera. Capozza ha esprsso considerazioni sui “segni” dell’acqua e sulla conciliazione di questi segni con lo sviluppo del moderno tessuto urbano. A seguire, Costantino Di Lillo, presidente dell’UNITEP, ha aperto il racconto do del progetto Segni sviluppato con un laboratorio durante il ciclo di lezioni dell’UNITEP.
L’UNITEP, Università della terza età e dell’educazione permanente, è una realtà associativa di grande spessore culturale che nella città di Matera ha raggiunto un ragguardevole traguardo di associati: fondata nel 1996 conta oggi oltre 200 iscritti, con 25 corsi formativi attivi di durata annuale. All’ordinaria didattica aggiunge nei mercoledì appuntamenti di approfondimento che arricchiscono l’offerta didattica con presentazioni di libri, ospiti specialisti su temi culturali monografici di ambito differenziato e rappresentazioni teatrali, aperte gratuitamente anche alla collettività esterna. Con questa formula, che va ampliandosi, anno dopo anno, realizza l’obiettivo principe dell’Università: formazione e coesione sociale. Costantino Dilillo, fecondo scrittore cimentato in poesia, prosa, narrativa e drammaturgia, è presidente dell’UNITEP, affiancato dall’infaticabile Carmela Dinnella, coordinatrice delle attività, che è parte integrante della lunga storia dell’Università.
L’incontro ha concluso la rassegna della durata di cinque giorni sui temi che accompagnano l’esposizione.
La collaborazione con l’UNITEP realizza l’obiettivo dell’intergenerazionalità del progetto “Segni delle Memorie Recenti” con la prospettiva di attivare il dialogo, ormai claudicante, sul passato recente con le terze generazioni.
L’ultimo incontro è stata anche un’occasione di confronto anche con gli altri attori del progetto, visto che è staa organizzata una tavola rotonda a chiusura della rassegna.
La rassegna si completa con l’esposizione di alcuni oggetti e documenti della prima metà del XX secolo.