Attraverso una sottoscrizione popolare che ha raggiunto circa cinquecento adesioni, primo firmatario Rocco Lopatriello, cittadino sensibile che ama e rispetta la propria terra, un libero e spontaneo comitato civico di persone residenti nel territorio ha inoltrato al sindaco di Pisticci Vito Di Trani formale richiesta affinchè per l’antica piazza La Salsa, adiacente il rione Dirupo, e che oggi ospita un moderno anfiteatro dove nella stagione estiva si tengono le principali manifestazioni artistiche e culturali, sia ripristinata la preesistente denominazione con l’installazione di un segnaletica sostitutiva della precedente e che la citata piazza venga intestata a Santa Apollonia, a ricordo e memoria perenne delle vittime del tragico evento del 9 febbraio 1688, che proprio da quel luogo ebbe origine, oppure attraverso modalità referendaria. I richiedenti fanno rilevare in premessa che con delibera di giunta del 7 agosto 2007 il Comune di Pisticci intestò Piazza La Salsa a Jonnhy Lombardi, di lontane origini pisticcesi, che in Canada si è affermato come musicista, manager e imprenditore radiotelevisivo. Ma tale scelta è ritenuta del tutto immotivata, non risponde ai criteri minimi della toponomastica e avversata da buona parte della popolazione pisticcese, non solo per motivi formali (mancato decorso dalla morte) ma soprattutto per motivi di opportunità, non avendo riconosciuto in Jonnhy Lombardi alcun segno indelebile di rapporti con il paese di origine, anzi cambiando persino il suo cognome originario, da Barbalinardo a Lombardi. La sottoscrizione è stata anche inoltrata alla giunta comunale, agli assessori e consiglieri del Comune di Pisticci. Già da alcuni documenti si rileva che nel corso del ‘500 esisteva la Contrada La Salsa, vera e propria agorà di ritrovo per la popolazione, che vi conveniva per incontri e affari, dotata peraltro di una sorgente di acqua che poi sarà la causa concatenante del tragico evento della Notte di S. Apollonia, quando il centro abitato del tempo si spaccò in due, causando circa trecento vittime. Il disastro più grave della storia pisticcese.
Giuseppe Coniglio