Al supermercato, nel chiostro del Museo di Palazzo Lanfranchi, davanti all’ingresso dello stesso Museo o nel centro della città di Matera. Sono alcuni degli scatti concessi in anteprima a SassiLive da Claudia Marone per la campagna “Io ciuccio dove mi pare”, ideata e lanciata dalla fotografa potentina e sostenuta dall’associazione MoM, mamme materane all’opera.
Il post lanciato sulla pagina FB del gruppo MoM ha subito riscosso successo ed ha raccolto la solidarietà di tante mamme materane e non, che si sono rese disponibili a partecipare all’iniziativa di farsi ritrarre mentre allattano il proprio bimbo. Tra le mamme protagoniste di questi scatti anche una di Milano con genitori originari di Matera e una di Pordonone con parenti residenti nella città dei Sassi.
“Io ciuccio dove mi pare” si schiera a favore dell’allattamento al seno, cosí tanto favorito da pediatri, medici, ostetriche, puericultrici, ASL e pubblicitá, ma pur sempre difficile da affrontare, soprattutto fuori dalle mura domestiche.
Le neo mamme, specie alla prima esperienza, sono spesso prese da mille difficoltà ed insicurezze, tra ormoni scombussolati, la stanchezza di una gravidanza o di un parto difficile, la nuova vita a tre (o piú) tutta da organizzare e le mille voci e consigli di ogni tipo che giungono copiosi da amici e parenti. É qui che quell’istinto ancestrale ed innato viene fuori e rende madre una donna. L’allattamento al seno é un nuovo cordone ombelicale, é la magia di un legame che continua, cresce e si consolida.
É essere occhi negli occhi, é l’innamoramento totale.
Cosa succede, peró, se da quattro gli occhi diventano sei, dieci, venti e, magari, tutti diversi, estranei? Quello che é il gesto piú naturale del mondo, puó diventare quasi una vergogna.
É recente la notizia di una signora allontanata dalle sedute di un ufficio postale perché non era decoroso vederla allattare lí il suo piccolo.
Certo, sono gesti estremi e notizie da prendere con le pinze, ma fanno riflettere.
Sicuramente, in tante si saranno trovate per strada, in un locale pubblico, al supermercato e scatta quel pianto inconfondibile: é giá l’ora della poppata!
E cosí dovunque ci si trovi, parte la ricerca di un posto per acquietare il piccolo e le orecchie degli astanti che giá sono in allarme con somma gioia della mamma che aggiunge un pizzico di ansia alla sua, come se giá la propria da sola non bastasse.
Cosí uno dei momenti piú teneri, naturali e dolci che una mamma possa provare si carica di tensione e ci si ritrova a chiedersi se quella uscita fosse davvero cosí necessaria. Tanto vale starsene chiuse in casa allora. E no! Perché “io ciuccio dove mi pare”! Se non ci vedi piú dalla fame e puoi farti (anzi la pubblicitá quasi te lo impone) uno spuntino ovunque, perché mai un neonato deve vedersi negato questo diritto?
Il progetto fotografico della fotografa Claudia Marone ha voglia di provocare, di far riflettere e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema. Il suo obiettivo cattura da tempo il cammino che ogni donna compie nel suo diventare mamma, dalla gravidanza sino alla nascita ed ai primi traguardi da celebrare. L’associazione MoM non poteva pertanto esimersi dal sostenere e promuovere l’iniziativa con l’entusiasmo che da sempre contraddistingue questo gruppo nutrito di mamme attive e volitive, capaci, come molto spesso solo una madre sa fare, di farsi portatrici proattive di iniziative e cambiamenti positivi per sé e per la comunitá.
Gli scatti realizzati dalla fotografa Claudia Marone saranno presentati a Matera nel prossimo mese di ottobre, durante la Settimana Internazionale per l’Allattamento. Una mostra che sarà promossa anche con un flash mob speciale davanti all’ingresso di Palazzo Lanfranchi, in via Ridola.
La fotogallery con alcuni scatti della campagna “Io ciuccio dove mi pare” (foto di Claudia Marone)
Non vedo niente di indecoroso se una mamma si appresta a far ciucciare il proprio bimbo. Ormai siamo nel XXI° secolo dove si vede e succede di tutto e di più. Quindi bene fanno quelle mamme che senza scrupoli , si apprestano ad allattare il proprio figlio in qualsiasi posto.
Pasquale Fontana