Sabato 15 aprile si è svolto nell’antico frantoio Ferri del centro storico di Tricarico il simposio per la celebrazione del centenario della nascita di Rocco Scotellaro.
L’evento culturale, intitolato”Io sono uno degli altri”dall’omonima famosa poesia di Rocco Scotellaro, è stato magistralmente organizzato dall’associazione culturale Elementi Dinamici di Tricarico, su proposta di Ad Pythagoram, altra associazione culturale materana specializzata nell’organizzazione dei simposi.
Il simposio su Rocco Scotellato si è rivelato un autentico successo, non solo per il numero elevato dei partecipanti (circa 100), ma anche per la qualità degli interventi e la varierà dei contenuti: performance teatrale, recitazione di poesie, inteventi strutturati, semplici riflessioni, musica, arte, cibo e vino; tutto secondo la più autentica tradizione culturale meridionale ed in totale coerenza con lo stile di vita di Scotellaro. Nel simposio chiunque può intervenire ma nei limiti di pochi minuti per dare la possibilità a tutti di poter esprimere il poprio pensiero.
Dunque non la solita conferenza calata dall’alto, ma un evento culturale spontaneo e informale che è partito dalla gente comune per festeggiare appunto uno degli altri, ossia Rocco Scotellaro.
Dopo l’introduzione e il benvenuto dell’encomiabile organizzatore Pasquale Lamarra a nome di Elementi Dinamici, nonché la spiegazione delle regole del simposio da parte di Gaetano Danzi di Ad Pythagoram, l’evento è iniziato con la bella e intensa performance teatrale dell’attrice Maria Diele, che ha impersonato la mamma di Rocco Scotellaro durante la sua fanciullezza.
Sono quindi seguiti gli interventi di diversi partecipanti, fra cui: Giuseppe Miseo che ha recitato con trasporto diverse poesie di Scotellaro; Peppino Curci, che conobbe Rocco Scotellaro e che ne ha portato testimonianza diretta; Antonietta Vizzuso, grande cultrice delle opere del poeta tricaricese; Maria Soldo, che ha mostrato e commentato degli inediti verbali delle riunioni segrete tenute da Rocco Scotellaro nel 1943 (una vera chicca di documento storico); Filomena Dema, che ha portato l’intervista ad una signora che conobbe Scotellaro; Niccolò Scarfone, un tredicenne innamorato della poesia di Scotellaro; poi ancora altri interventi, tutti interessanti, diRocco Stasi e Saverio Ciccimarra, nonché dei giovani Giuseppe Santochirico, Pippo Sampogna e Antonio Grasso; infine lo scrittore Giuseppe Balena che ha analizzato l’opera “Uno si distrae al bivio”, mentre lo psicologo Luciano Antezza ha delineato un possibile profilo psicologico e sociale di Scotellaro.
Durante la serata si è esibito l’artista materano Angelo Palumbo, che ha disegnato in diretta dei quadri ispirati alle poesie di Rocco Scotellaro, poi donati agli organizzatori e a Peppino Curci.
Il simposio è stato animato persino dalla musica popolare di Antonio Guastamacchia, ex voce del famoso gruppo tricaricese dei Tarantolati ed ora a capo di un suo gruppo musicale.
Merita una menzione a parte l’intervento autorevole dell’intellettuale tricaricese Pancrazio Toscano, il quale, dopo aver descritto Rocco Scotellaro come un uomo poliedrico ma unitario, ha decretato il successo della formula del simposio per celebrare la memoria di Rocco Scotellaro: “questo simposio su Rocco Scotellaro riproduce fedelmente quello che lui faceva nella realtà; riunire la gente e farla dialogare alla ricerca di uno scopo comune”.
Ha concluso l’evento Maria Diele, la quale, prendendo spunto proprio dal titolo della poesia di Scotellaro “Io sono uno degli altri”, ha detto : “Dopo questa sera, Rocco è ognuno di noi”.