Nella sala convegni di Alvino 1884 si è svolta questa mattina la conferenza “IV Novembre: memoria e presente. Dal primo conflitto ai giorni nostri, le imprese che hanno fatto la storia”. L’iniziativa ha previsto una carrellata storica con la proiezione di video-testimonianze dei soldati italiani reduci dalle due Guerre Mondiali e dalle missioni svolte dalle Forze Armate in Italia e all’estero. Prenderanno parte anche gli alunni dell’istituto “Enrico Fermi” che eseguiranno l’inno nazionale. Sono intervenuti il generale Domenico D’Aria e lo storico Giovanni Caserta.
Al Milite Ignoto il Consiglio comunale ha concesso la cittadinanza onoraria, su proposta dell’Anci e su invito del Gruppo delle Medaglie d’Oro al valor Militare d’Italia.
L’iniziativa è stata inserita nel progetto “Milite Ignoto cittadino d’Italia” ed è stata promossa dall’Amministrazione comunale di Matera per rendere omaggio al “fante senza nome” in occasione del centenario della traslazione della salma nel Sacello dell’Altare della Patria.
La classe V Q dell’indirizzo musicale del Liceo “Tommaso Stigliani” di Matera all’incontro “IV Novembre: memoria e presente. Dal primo conflitto ai giorni nostri, le imprese che hanno fatto la storia”. Di seguito l’intervento di Angela Calia.
La classe V Q dell’indirizzo musicale del Liceo “Tommaso Stigliani” di Matera, guidata dall’insegnante di Lettere, Angela Calia, è stata onorata di partecipare alla conferenza sul primo conflitto mondiale, promossa dal Comune di Matera in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che ricade il 4 novembre, e del Centenario dalla tumulazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria a Roma, tenutasi presso il Mulino Alvino nella mattinata di oggi. La nostra scuola, rappresentata dalla Dirigente Scolastica Rosanna Papapietro, cerca da anni di onorare la memoria storica in maniera sincera, cercando di tralasciare i vuoti rituali e la mera ostentazione del ricordo. Gli studenti hanno colto il significato vero di questa giornata, ben racchiuso nel titolo dato alla serie di celebrazioni che si sono tenute nella città di Matera in questi giorni, “La memoria genera futuro”, perché sono proprio loro quelli a cui noi dobbiamo lasciare il testimone rispetto alla prosecuzione di certe tematiche. I testimoni diretti sono sempre meno e il pericolo, se non proprio di negazionismo, ma di uno spegnersi di fiamma, è purtroppo sempre dietro l’angolo. Per questo dobbiamo porre particolare attenzione a manifestazioni di odio razziale, di intolleranza, di violenza, convinti sempre di più che questi siano tutti figli dell’ignoranza, e oggi noi siamo qui proprio per far gridare quel Milite Ignoto che rappresenta i milioni di soldati morti nelle varie guerre del XX secolo e tutte quelle vittime che simboleggiano il sacrificio, l’onore, la dedizione e l’amore per il Paese.
Proprio nel XX secolo si afferma l’idea di una guerra totale, un tipo di scontro bellico per cui viene coinvolta l’intera popolazione civile. I due conflitti mondiali sono stati gli avvenimenti storici più eclatanti di un secolo che ha visto quintuplicare, rispetto al precedente, il numero di morti a causa di guerre e tale tendenza sembra confermarsi in quest’ultimo secolo se pensiamo alle guerre economiche per il possesso delle risorse, alle guerre civili, a quelle religiose, a quelle promosse dal terrorismo internazionale. Ecco perché le giovani generazioni devono assolutamente comprendere che alla base di ogni risoluzione ci deve essere il dialogo, il confronto, l’accoglienza, la solidarietà: soli strumenti che generano relazioni pacifiche.
Nella mattinata di oggi gli alunni Ilenia Calabrese e Andrea Guarini hanno letto delle lettere dal fronte scritte da un soldato lucano, Giosuè Catapano, per far conoscere da un’esperienza diretta quei mesi così drammatici vissuti nei luoghi di guerra. Ricordiamo che la I guerra mondiale è stata prevalentemente una guerra di posizione lungo i tre fronti principali (occidentale, orientale e meridionale) e il simbolo è stato la TRINCEA: luogo terribile di attese lunghe ed estenuanti che ha generato nei soldati un logoramento psicologico profondo. Infatti ai dati certi e verificabili rispetto al numero dei morti in battaglia dobbiamo affiancare tutti quelli, meno noti, riferiti a quanti hanno subito traumi psicologici mai più superati. Le parole del soldato Catapano sono state accompagnate da un brano musicale per flauto e violoncello, eseguito da Arianna Montemurro e Maria Pia Lazazzara, che ha conferito carica emotiva e trasporto alle parole.
Oltre a questa esperienza dal fronte, l’alunno Bernardo Carbone ha recitato la poesia “Veglia” di Giuseppe Ungaretti, altro testimone diretto della I guerra mondiale, che ci ha lasciato poesie intrise di verità, di umanità, di senso di solidarietà e allo stesso tempo di grande valore letterario. Abbiamo scelto proprio “Veglia” tra tutte quelle inserite nella sezione “Il porto sepolto” dalla raccolta “L’allegria” perché associa l’immagine terrificante di un soldato appena ucciso dal nemico ad un concetto esattamente antitetico alla morte, ovvero l’attaccamento alla vita; più il poeta conosce le brutture della guerra, la paura, la sofferenza, il dolore, la morte con la quale si confronta ogni giorno, tanto più apprezza la vita, la ama, le si attacca fortemente e ci regala sensazioni, parole e versi unici.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)