Il Premio Nobel per la Pace Jody Williams ha accettato l’invito di assumere la presidenza della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata.
La Fondazione, fortemente voluta dal premio Nobel Betty Williams, dal 2012 ad oggi ha accolto oltre 800 rifugiati e richiedenti asilo nei progetti realizzati insieme ai suoi partner e che ha svolto attività di sensibilizzazione per oltre 10.000 studenti in tutta Italia, dalle scuole primarie fino alle Università.
Jody Williams, che succede alla Fondatrice scomparsa nel marzo 2020 all’inizio della pandemia, è stata coordinatrice della International campaign to banlandmines, nata in USA nello stato di Vermount ed ha avviato con la Vietnamveterans of America foundation e la Medico International, una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica mondiale finalizzata a impedire l’uso delle mine antiuomo, culminata nel trattato, sottoscritto a Oslo, nel settembre 1997, da 89 nazioni. Per questa iniziativa le fu attribuito in Premio Nobel per la Pace nell’ottobre 1997, insieme alla International campaign to banlandmines.
Nel novembre 2004 Jody Williams ha istituito la Nobel Women’sInitiative che è stata lanciata nel gennaio 2006 e da allora ne è stata presidente. Questa iniziativa ha riunito sei donne premiate per la pace per promuovere il lavoro delle donne che lavorano per la pace, per la giustizia e per l’uguaglianza.
“Mettermi nei panni Betty Williams come Presidente della Fondazione Città della Pace non sarà facile – ha dichiarato Jody Williams -Ma so che con tutto il vostro sostegno, saremo in grado di lavorare insieme per continuare a portare avanti il progetto e continuare ad accogliere in modo compassionevole i bambini e le loro famiglie. Non vedo l’ora di farlo. Parafrasando le parole di Betty: la compassione senza l’azione è irrilevante”.
“È un onore per la Basilicata avere ottenuto la disponibilità di un prestigioso Premio Nobel come Jody Williams ad assumere la presidenza della Fondazione Città della Pace, un modello di accoglienza ed integrazione riconosciuto anche al di là dei confini regionali e nazionali.” Ha dichiarato il Presidente della Basilicata Vito Bardi appena appresa la notizia. “La nuova presidenza sarà l’occasione per dare continuità all’azione esemplare realizzata dalla fondatrice Betty Williams in modo gratuito ed efficace”.
Appena possibile, in base alla situazione del Covid-19, Jody Williams sarà in Basilicata per insediarsi nella sua carica di Presidente ed inaugurare l’”Abitazione per la Pace”, un progetto ideato da Betty Williams che attualmente già accoglie i rifugiati provenienti dal Corridoio Umanitario Caritas e realizzato su disegno dell’archistar Mario Cucinella grazie al supporto finanziario di due imprenditori illuminati: Pasquale Natuzzi e Nicola Benedetto.
Jody Williams nuovo Presidente Fondazione Città della Pace, intervento Pietro Simonetti (Tavolo caporalato/Ministero del Lavoro)
“E un onore per la Basilicata aver ottenuto la disponibilità di un prestigioso premio Nobel Judi Williams ad assumere la presidenza della Citta della Pace, ha dichiarato Vito Bardi, la nuova presidenza sara’l’occasione per dare continuità all’azione esemplare realizzata dalla Fondatrice Betty Williams in mododo gratuito ed efficace”
Molto bene, per dare continuità e non perdere i due milioni programmati dal Ministero dell’Interno-Pon Legalita’-per il completamento del sito della Città’della Pace di Scanzano, in costruzione da anni, occorre che il Presidente si faccia approvare dalla sua Giunta la delibera conclusiva in discussione nell’ organismo da un anno e otto mesi e 4 sedute.
La delibera e’il frutto della intesa Regione, Ministero dell’Interno e del Comune di Scanzano.
L’intesa,è il relativo progetto di completamento definito dal Comune Metapontino, deriva anche dall’approvazione del Tavolo Regionale Anticaporalato ed presente nel Piano Nazionale approvato dalla Conferenza Stato Regione.
IL Completamento della struttura e’stato sollecitato due volte, con due mozioni, dal Consiglio Regionale, dalla Commissione terittoriale della Prefettura di Matera e dal Difensore Civico della Regione.
Biografia Jody Williams
Jody Williams ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1997 per il suo lavoro per vietare le mine antiuomo attraverso una Campagna internazionale. A quel tempo, è diventata la decima donna – e la terza donna americana – nei suoi quasi 100 anni di storia a ricevere il Premio. Sin dalle sue proteste contro la guerra del Vietnam, è stata per tutta la vita una sostenitrice della libertà, dell’autodeterminazione e dei diritti umani e civili.
Come altri che hanno assistito alle devastazioni della guerra, è un’esplicita attivista per la pace che lotta per rivendicare il vero significato della pace, un concetto che va ben oltre l’assenza di conflitti armati ed è definito dalla sicurezza umana, non dalla sicurezza nazionale. Williams crede che lavorare per la pace non sia per i deboli di cuore. Richiede tenace perseveranza e un impegno per una pace sostenibile, basata sulla giustizia ambientale e che soddisfi i bisogni fondamentali della maggior parte delle persone sul nostro pianeta.
Dal gennaio del 2006, Jody Williams ha lavorato per questi scopi attraverso la Nobel Women’s Initiative, di cui è presidente. Insieme al premio Nobel Dr. Shirin Ebadi dell’Iran, ha preso l’iniziativa nella creazione della Nobel Women’s Initiative. A loro si unirono in quel momento le Nobel Wangari Maathai (Kenya), Rigoberta Menchú Tum (Guatemala) e Betty Williams e Mairead Maguire (Irlanda del Nord). L’Iniziativa utilizza il prestigio del Premio Nobel per la Pace per sostenere e amplificare gli sforzi delle donne di tutto il mondo che lavorano per una pace sostenibile con giustizia e uguaglianza.
Dal 1998, Williams ha servito anche come ambasciatore della campagna per la campagna internazionale per vietare le mine antiuomo. A partire dall’inizio del 1992 con due organizzazioni non governative Jody Williams, ha supervisionato la crescita della Campagna fino a raggiungere oltre 1.300 organizzazioni in 95 paesi che lavorano per eliminare le mine antiuomo. In uno sforzo di cooperazione senza precedenti con i governi, gli organismi delle Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa, ha servito come capo stratega e portavoce dell’ICBL raggiungendo l’obiettivo di ottenere un trattato internazionale che vieta le mine antiuomo durante una conferenza diplomatica tenutasi a Oslo nel settembre 1997.
Williams continua ad essere riconosciuta per i suoi contributi ai diritti umani e alla sicurezza globale. Ha ricevuto, tra gli altri riconoscimenti, quindici lauree honoris causa. Nel 2004, Williams è stata nominata dalla rivista Forbes come una delle 100 donne più potenti del mondo nella pubblicazione del suo primo elenco annuale di questo tipo.
Ha conseguito la cattedra Sam and Cele Keeper Endowed in Peace and Social Justice presso il Graduate College of Social Work presso l’Università di Houston, dove insegna dal 2003. Nell’anno accademico 2012-2013, è diventata la Jane Addams Distinguished Visiting Fellow inaugurale in giustizia sociale presso l’Università dell’Illinois a Chicago.
Il suo libro di memorie sulla vita da attivista di base, “My Name is Jody Williams: A Vermont Girl’s Winding Path to the Nobel Peace Prize” è stato pubblicato dalla University of California Press all’inizio del 2013.
“Dobbiamo insegnare a noi stessi a credere che la pace non è una ‘visione utopica’, ma una responsabilità che deve essere operata per ogni singolo giorno”.