“La cultura per la pace” è il titolo scelto per l’incontro del 2 marzo promosso dall’Associazione studentesca DicemUS e dai rappresentanti degli studenti, che negli scorsi giorni si sono mobilitati a favore della realizzazione di un momento di riflessione sulla delicata situazione che ha visto traballare gli equilibri internazionali.
Alcuni degli studenti hanno maturato riflessioni a partire da quelli che sono i fatti che in questi ultimi giorni hanno interessato la situazione politica tra Ucraina e Russia. Le testimonianze più preziose sono state, sicuramente, quelle pervenute dagli studenti Erasmus.
L’università è stata rappresentata da taluni docenti dell’Ateneo cui si è unita la presenza del cappellano universitario don Francesco Gallipoli.
Erano presenti anche i ragazzi del senato accademico a farsi portavoce dell’impegno dell’università ad attivare azioni concrete volte ad accogliere l’appello della prorettrice dell’università di Kyiv Olena Motuzenko di aprire un corridoio umanitario a beneficio di docenti, studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici che cercano asilo culturale presso l’Università della Basilicata.
Si è poi discusso della difficoltà di percezione dei tempi della storia, di quanto siano di fatto strette le forbici temporali che separano dagli eventi della storia più recente, anche quelli più rilevanti, che sembrano allontanare dall’immediata comprensione degli stessi.
Sulla linea delle parole del papa, cultura e pace sono stati i due paradigmi indagati in chiusura dell’incontro, avvalorati dalla testimonianza del parroco.