Si chiama Luce ed è la terza raccolta di poesie di Edvige Cuccarese, scrittrice lucana di origini rotondellesi, che ha deciso di pubblicare venticinque poesie, tra cui alcune già declamate durante la manifestazione “Tre giorni in versi” promossa a Matera dall’associazione Matera 1995 presso il circolo culturale “La Scaletta”. L’opera è impreziosita anche dalle recensioni del giornalista materano Carlo Abbatino, che ha selezionato cinque delle 25 liriche.
L’autrice, che ha sempre mostrato uno spiccato senso di religiosità, nelle sue composizioni fa spesso riferimento ai versi biblici. Liriche raffinate che rievocano i sentimenti dell’amore, dell’umiltà, del bene, valori riconducibili al vero senso dell’umanità.
“Il titolo del testo – afferma la poetessa – è ispirato non alla luce che si vede ma alla luce della mente, luce cioè interiore che trascende la caducità terrena”. “La particolarità di questa opera – ci svela l’autrice – è che ospita cinque poesie di Robèn Lorca, poesie incentrate sul senso di bisogno che l’uomo ha dell’amore inteso come rifugio da quel malessere generale risultato dalla superficialità materiale”. “Una delle poesie di Lorca è proposta in due versioni, una in vernacolo montalbanese, l’altra in napoletano”.
La copertina di “Luce” riproduce l’immagine di un quadro, raffigurante Paolo e Francesca, elaborato nel 1864 dal pittore tedesco Anselm Feuerbach, attualmente esposto nella Schock Gallerie di Monaco.
Cristina Longo (Basilicata24)
Nella foto in alto la copertina della raccolta di poesie, in basso l’autrice Edvige Cuccarese