Dal 21 al 25 agosto 2024 nella straordinaria cornice dei calanchi di Aliano è in programma il festival della paesologia. Di seguito i particolari.
La luna e i calanchi, il festival della paesologia che vuole raccogliere intorno a un paese e un luogo preciso il meglio delle tensioni civili e artistiche che si stanno sprigionando nel mediterraneo interiore, con particolare attenzione ovviamente a quello che accade in Lucania e nelle regioni vicine, organizzato dal Comune di Aliano con la direzione artistica di Franco Arminio, ha scelto il Gal Lucania Interiore per la gestione dell’edizione 2024.
Un percorso naturale, grazie all’impegno costante dimostrato dal Gal Lucania Interiore che negli ultimi mesi è stato costantemente impegnato in una serie di azioni di coinvolgimento, valorizzazione e definizione di politiche di sviluppo del territorio sempre più vicine alle aspirazioni delle persone che lo abitano.
“La luna e i calanchi non è un festival in cui delle persone vengono a esibire la loro arte, nella logica del consumo culturale fine a se stesso” ha affermato il sindaco Luigi De Lorenzo”. “Ad Aliano si viene per costruire una nuova comunità intellettuale che parli non solo alla Lucania e al Sud, ma all’Italia intera e all’Europa, una comunità che intreccia varie arti tra di loro e poi le intreccia al paesaggio e a chi lo abita. Per questo abbiamo scelto “naturalmente” di affidarci al Gal Lucania Interiore che sta dimostrando un’affezione particolare per il paesaggio che diventa umano e consapevole”. “Per noi è una grande responsabilità – ha affermato il vicepresidente del Gal Lucania interiore Filomena Pugliese – una prova di maturità organizzativa e gestionale che vogliamo onorare al meglio nell’interesse del territorio”. Il GAL Lucania interiore prova così a mettere in pratica – aggiunge il direttore E. Di Lorenzo – l’auspicio dello stesso Franco Arminio – di poter essere una efficace Agenzia di sviluppo locale che ” … esonera le vecchie appartenze, esononera il campanilismo, esonera la dimensione rassicurante di stare nella propria valle o sui propri monti E così la Val d’Agri e la Montagna Materana mettono a lavoro la loro adiacenza, la strada dritta e quella che sale a cercare paesi lontani, il silenzio dei boschi più alti e il clamore che viene dalle estrazioni petrolifere, dalla necessità di farle convivere con una Regione che rimane un miracolo nell’occidente dissacrato dalla modernizzazione”.
Il Festival La Luna e i Calanchi è un’occasione ideale per mettere in pratica questo nuovo modo di stare insieme e immaginare il futuro, lontano dai clamori della velocità e della corsa per recuperare prima di tutto la dimensione umana del presente.