Nelle occasioni celebrative, spesso si fanno i consuntivi, a volte, molto di più, si delinea il futuro e si dettano le linee per guardare al futuro. Ancor più in questo tempo di difficoltà che bisogna affrontare, immaginare il futuro attraverso tutte le realtà attive diventa un obiettivo necessario per il rilancio della nostra economia.
I dati dicono che nei prossimi mesi, non meno di circa 100 mila italiani faranno rientro dai loro Paesi e tra di loro molti saranno in difficoltà reali di sostentamento e di rientro ad una condizione di vita soddisfacente. I lucani sono già tra questi e nel contesto generale rappresentano una emergenza ma anche una opportunità.
In questi mesi di pandemia molti italiani all’estero, ha rilevato il CGIE, hanno perso il lavoro a causa dei blocchi delle attività e non rientrano, nei paesi di residenza, negli ammortizzatori sociali locali o, se ci rientrano, questi non sono sufficienti a rendere possibile la loro permanenza all’estero.
In conseguenza di questa situazione, molti cittadini italiani sono stati costretti a rientrare in Patria. Si tratta in larga parte di coloro che sono partiti negli ultimi anni, soprattutto in Europa e che lavoravano prevalentemente nei settori della ristorazione o del turismo e con contratti a tempo, precari o in nero.
Contrariamente a quanto avveniva con il reddito di cittadinanza, che prevede la residenza in Italia da almeno cinque anni per accedervi, con il DECRETO LEGGE ,”rilancio” licenziato dal Governo è stato previsto il Rem (Reddito di Emergenza), a cui possono accedere anche questi italiani all’estero che hanno perso il lavoro e che sono rientrati o rientrano in Italia entro giugno, trasferendo la residenza.
L’iniziativa del Ministro del Mezzogiorno e della Coesione territoriale Giuseppe Provenzano, che è stato tra coloro che con più forza hanno voluto una copertura anche per gli italiani emigrati, rappresenta per noi una opportunità e grandi occasioni su cui ricostruire aspettative di vita. E noi non possiamo non valutarne positivamente la portata, in uno con le altre Consulte regionali.
“Chi è stato costretto a partire negli ultimi anni – ha spiegato il Ministro – ha già subito una penalizzazione, uno sradicamento da luoghi e affetti, ha dovuto attraversare difficoltà di integrazione e adattamento in un nuovo Paese, dove oggi ha perso lavoro, reddito e possibilità di sussistenza e si è visto costretto a ripartire, subendo un secondo disagio e un nuovo sradicamento”.
È dunque giusto che al Reddito di emergenza accedano anche loro e le Regioni devono fare anche la loro parte.
Lo stesso auspicio che sollecitiamo per realizzare e finanziare forme di diretto coinvolgimento delle Associazioni dei Lucani in Italia in questa prima fase di ridotta mobilità e nel mondo subito dopo o contestualmente, nel sostegno alla promozione di iniziative sul TURISMO DI RITORNO e del TURISMO DELLE RADICI, che caratterizzano già da qualche tempo le azioni del Ministero degli Affari Esteri di concerto con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e nello spirito dei progetti messi in azione con i suoi strumenti operativi dall’Ufficio Cooperazione Internazionale della Presidenza della Giunta Regionale attraverso anche gli Sportelli Basilicata operanti presso le Federazioni dei Lucani all’estero e attivando operativamente le funzioni anche del Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” con la riapertura del Museo dell’Emigrazione Lucana.
Tutto questo nell’ottica di una comune visione di popolo solidale come è sempre stato quello Lucano in ogni contesto in cui si è insediato diventandone protagonista attivo e celebrarne degnamente se pur virtualmente, la Giornata dei Lucani nel Mondo del prossimo 22 Maggio.