Il 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra, la poetessa Antonella Pagano ha “ululato alla luna” dentro la magica calotta del Planetario più grande d’Europa, all’EUR in Roma. Lo ha fatto per l’inusitata celebrazione del libro “…e la luna rispose”di Massimo Bomba, stilista e pittore di chiara fama oltre che illuminato astrologo e Antonella Sotira Frangipane, avvocato e contessa dell’ultracentenaria storica famiglia. Chiediamo alla poetessa il perché della sua presenza in questo già annoverato tra gli eventi straordinari della Capitale.Oltre ad essere sociologa.
Di seguito l’intervista concessa da Antonella Pagano.
Sappiamo di lei che è Critico Letterario Internazionale, ma perché una performance poetica in un Planetario, vieppiù con un così peculiare argomento? “E’ del tutto errato pensare che la secolarizzazione attenga solo alle pratiche religiose,poiché di certo attiene anche alle pratiche profane, da questo il mio convinto esserci; questa la sostanza ispiratrice tutto quanto ho scritto e detto sotto la magica calotta e dopo la proiezione del fantasmagorico spettacolo dei pianeti, mentre le loro orbite sembravano avvolgerci e catturarciinverosimili ellittici vorticie la Luna pareva venirci addosso per mostrare di sé finanche l’intimità dei suoi crateri. Allora ho ululato alla Luna! E’ stato il portare tra le stelle e dentro la maestosità del firmamento il mio Calla bellezza calla Kalos canta il canto che il vento orchestrò. E’ stato lo scoccare l’anelito perchè il mondo degli uomini eil mondo della natura si rammenti della bellezza ela ritrovi in tutte le sue declinazioni per onorarla nuovamente.Di quell’anelito ho osato colmarela calotta e della magia della poesia, e l’ho fatto in modo lapidario ed ho anche “sentenziato” sul come noi umani ci spendiamo nell’antiritualismo ritenendo i riti comportamenti vuoti e inautentici per poi cascare miserrimamente in forme ritualisenza storia, in riti impoveriti e insignificanti fino ad insterilirci, sterilità…non coesione socialeregolatrice di conflitti, non coesione riduttiva dell’ansia, dell’insicurezza e del disadattamento…generiamo noia e noia ci divora. Ho invocato la fertilità dei segni e dei simboli che fanno la ricchezza e la bellezza della semantica, della logica, retorica, ermeneutica, estetica, filosofia, etnologia, psicanalisi….poesia! Hoululato alla luna in questa notte stramba di stelle incatenate e galassie squinternate…il grande carro non ha più l’auriga e in cielo s’è scatenata l’anarchia…le ho detto che scelgo un albedo non come resurrezione dall’oltretomba ma resurrezione per l’oltrevita, che scelgo la fiaba e la notte prolifica, che scelgo di vedere con i capezzoli: imponenti organi psichici che reagiscono alla temperatura, alla paura, alla collera e al devastante rumore, ho ululato alla luna perché scateni le stelle e ricomponga le galassie in altro nuovo fertile caos escelga l’auriga più virtuosasicchè ricomponga quell’innocente anarchia che, al cospetto della fiaba e illuminata a giorno dal sole -la stella maggiore- sappia far chiarezza, intelleggibilità. E magìa fu, al buio, coperta da 200 metri di tulle azzurro, come cielo piovutomi addosso -con una piccola lucina che possedeva la virtù di avvampare le parole, scaldare la voce e far vibrare i miei versi- ho lanciato i miei aneliti edescavato in un libro costellato di tante preziosità, la copertina con l’ Exsurge Domine della bolla papale di Leone X inrisposta al teologo tedesco Martin Lutero, agli aneddoti sulle gesta e sui motti di impresa di Luigi XIV, Napoleone, Reginald Pole, Moliere, Papa Leone X, Lorenzo ilMagnifico, Caterina de Medici, Caterina di Russia, Cristina di Svezia, Maria Tudor, Elisabetta I laVergine, Maria Tudor, Isabella D’Este, il giurista Montesquieu, la rivoluzionaria baronessaOlimpia Frangipane e dei grandi favoleggiatori dal biblico Giuseppe a Giovan Battista Basile eGianni Rodari fino alle parole dell’imperatore Adriano, per seguire poi il magnifico prologo ela prefazione dell’ex Ministro della Cultura Prof. Giuliano Urbani che inverano l’esigenza umana di conoscere l’invisibile mediante l’anticaarte della semiotica astrale e della semiologia.E mi son lasciata prendere dalla tempesta e dalle temperie di imperatori e regine, sognatori e semplici viandanti chehanno, tutti, ma veramente tutti,interrogato il cielo, e a loro la Luna ha risposto, la Luna ha risposto a tutti. Sa, mio caro direttore, il mondo è attraversato da unaterribile “peste”- una costellazione di guerre e sangue, s’impone, dunque, che il Cielo stellato torni a corrispondere allaLegge morale che è dentro l’ uomo, nel frattempo continuo ad ululare”. L’evento ha goduto del Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di RomaCapitale, delle dotte e raffinate considerazioni del noto giurista, il Professore Antonino Battiati e del Vice Presidente della Camera Penale di Roma Giuseppe Belcastro con la regia e la conduzione della giornalista Gio Di Sarno, sempre brillante con pathos vesuviano.E’ così che, nella Giornata Mondiale della Terra,la poesia e la letteratura hanno saputo avvicinare un po’ più il cielo.