La poetessa materana Antonella Pagano all’edizione 2022 del Salone del Libro di Torino. Di seguito l’intervista per SassiLive.
Lei è da diversi anni presente alla kermesse libraria più significativa e grande d’Italia, il Salone del Libro di Torino. Cosa ha proposto per l’edizione 2022 appena conclusa?
Con “Al cuore capriolo”, una composizione poetica in quattro tempi, come fossero quattro stagioni; il primo è uscito nel 1° Quaderno “Antropocene”, curato dal regista e scrittore Vittorio Pavoncello, autore del progetto omonimo che punta, quale culmine dinamico, alla fondazione del Museo dell’Antropocene in Roma. Uno scritto, il mio, che s’intreccia agli altri scritti-genesi della Biennale dell’Antropocene la cui prima edizione e’ stata celebrata in capitale negli ultimi giorni di maggio 2022 nell’Art G.A.P. Gallery. Un luogoche definirei territorio di grande rilevanza archeologica e perciò antropologicamente significante. La poetica che ho proposto di fatto è antropologico-climatica, già parzialmente proposta durante il flasch art mob del Teatro di Documenti, preambolo della Biennale dell’Antropocene. Mi colma di gioia pensare alle mie sillabe innamorate dentro un Quaderno dal fortissimo interesse per il pianeta e la sopravvivenza dell’Uomo. Il cambiamento climatico sta al mio cuore tanto quanto la realtà – condizione antropologica di questo XXI secolo, in disequilibrio fra derive incombenti. Denunciavo poeticamente già nel 2007 tutto questo, lo facevo con lo scrivere minuscole, maiuscole, sillabe e versi con salsa di pomodoro, estratto di basilico e rosmarino sui calanchi lucani. Manifestavo accoratamente la cogentissima preoccupazione per l’ambiente naturale e le sorti dell’Umanità. Farlo con un esteso gruppo di artisti, letterati, pittori e intellettuali e’ come assistere e vivere la realizzazione di un sogno.
Nel componimento intitolato “Al cuore capriolo” qual è il messaggio centrale?
L’Amore!Un messaggio d’amore chiaro e forte! Nessuna esitazione! Alcun tentennamento! Principia con quattro versi cantati, una nenia che si ripete a rafforzare il messaggio e soprattutto a colorarlo di dolcezza, delicatezza, gentilezza e tenerezza sparselungo tutti gli orizzonti possibili /…a urlare la vita / a spargere parole belle lungo spiagge sussurranti….quindi mi profondo in dichiarazioni d’amore verso il chicco di grano, ogni fagiuolo, cece, lenticchia e gocciola di pioggia…chicco d’uva e di grandine…ogni foglia, stelo, ramo e radice…e verso tutti i fiori, che chiamo per nome e ne canto il senso, mentre continuo a cantare: Calla bellezza Calla kalos! / Canta bellezza canta kalos / Canta il canto che il vento orchestro’. Poi continuo con: amo le note…germogli dell’epos! Amo la vita il fiume che scorre / l’aria che frizza / l’aria che canta…/ che canta al sole e poi sposa il vento / amo l’erba e il gran coraggio / sfida decisa la gravita’….
Posso chiederle qual è il suo prossimo impegno?
Ce ne sono diversi, non solo uno. Intanto i viaggi di presentazione del mio ultimo libro: ”Eva e la minestra del paradiso”; per esempio sarò a Libri nel Borgo antico e sarò al Paese dei libri, al Festival delle Primitive e ancora ancora. Ero bambina quando sognavo d’essere la poetessa viaggiatrice…beh! Volli, volli, volli, fortissimamente volli! Ci sono riuscita. Poetessa non so se lo sono… ma viaggiatrice con valigine colme di sillabe innamorate, senza dubbio. Sempre dal Cuore capriolo vorrei dirle ancora: Vento sei mago / mescoli nettare / nettare d’oriente e nettare d’occidente./ Calla bellezza Calla kalosssss / canta il canto che il vento orchestrò…Calla bellezza Calla kalos / canta il canto che il vento suonò.
Michele Capolupo