La quaresima, periodo di rilevante importanza per la chiesa cattolica, ha una forte valenza antropologica anche a Montescaglioso. Di seguito l’intervento di Raffaele Venezia.
Il periodo è caratterizzato da miti e riti propiziatori con i quaranta rintocchi a mezzanotte del martedì grasso che mettono la parola fine al periodo carnevalesco e l’inizio del periodo quaresimale.
Lasso di tempo, questo, caratterizzato dalla meticolosa osservazione di leggi morali cristiane rispettata per lo più da anziani. In strada si appendono pupazze di stoffa, le quaremme. Sono vestite di nero tranne l’ultima che è tinta di bianco per simboleggiare la Santa Pasqua. Ancora oggi nella chiesa madre di Montescaglioso durante la messa della domenica delle palme c’è l’usanza di benedire i rami di ulivo per evidenziare il significato simbolico che viene attribuito a queste piante richiamanti le palme. Di particolare rilevanza assume il giovedì santo dove, 12 fedeli e il parroco simulano l’ultima cena del Signore e la distribuzione del pane a simboleggiare l’ultima cena. Per saperne di più sui riti quaresimali un’anziana signora dice:” I nostri erano tempi diversi, c’era molta più attenzione e rigore nel rispettare le tradizioni. Il giovedì si svolgeva l’ultima cena e veniva distribuito il pane benedetto. Dopo la santa messa alcuni fedeli seguivano il parroco in gruppi per omaggiare i sepolcri nelle varie chiese del paese. Il venerdì mattina, poi, dalla chiesa madre c’era l’usanza di uscire la statua della Madonna addolorata che girava per le vie del paese in cerca del figlio” e ancora dice:” il venerdì sera veniva fatta la cosiddetta “predica al calvario”, senza la quale la processione serale dei misteri non poteva iniziare. Successivamente c’era l’usanza di percorrere insieme alla processione l’intero itinerario della processione nel paese. E conclude:” ai miei tempi c’erano molte più statue di ora, circa una quindicina”. Particolare attenzione veniva posta nei confronti dell’alimentazione: non a caso molti erano e sono, per gli osservanti, i cibi tipici e quelli proibiti. Piatti tipici nel periodo quaresimale la pasta di semola e alcuni biscotti. Bandita la carne. Patrimonio importante per i posteri le testimonianze orali lasciateci dai nostri nonni e i miti e riti che caratterizzano il nostro popolo e la nostra identità.