La Regina (segretario PD Basilicata): “Celebrare il centenario di Rocco Scotellaro per tracciare una idea di Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
Oggi Rocco Scotellaro avrebbe compiuto 99 anni ma il suo pensiero poetico ed il suo meridionalismo sono ancora estremamente attuali. La complessità delle questioni che riguardano il Mezzogiorno e la Basilicata, meritano un’analisi approfondita e lontana da semplificazioni di ogni tipo e con poca retorica, rimettendo al centro del pensiero il meridionalismo del poeta di Tricarico, Salvemini, Rossi-Doria, Nitti, Fortunato.
Nel Sud riaffiorano storie di ingiustizia sociale che partono dalla mancata convergenza con il Nord, figlia di errori storici, fino ad arrivare al PNRR sotto la soglia prevista per il Mezzogiorno d’Italia.
Utilizzare la lente di ingrandimento di Scotellaro può rappresentare un metodo innovativo per rimettere al centro della discussione politica e culturale le condizioni di un atavico inverno economico e demografico delle aree interne lucane che si sovrappone ad uno scenario di crisi internazionale nella quale la Basilicata assume un ruolo di primo piano, specialmente sulla questione energetica.
Chi sono oggi i “Contadini del Sud?” Qual è la condizione del lavoro e dell’industria? Quali sono le condizioni sui servizi essenziali? È garantito l’accesso alla cura in ogni luogo della Basilicata? Come fare per Restare?
Sono alcune delle discussioni che il Partito Democratico Basilicata affronterà nell’anno del centenario di Rocco Scotellaro, senza rinunciare alla poesia che è indispensabile per il Mezzogiorno affinché “i portoni si aprano e i burroni vengano chiusi”.
Proveremo a ripercorrere alcuni luoghi di Scotellaro rendendoli sede di confronti e proposta.
Dispiace molto che il governo regionale non voglia ricordare la figura del sindaco socialista di Tricarico e poeta della civiltà contadina.
L’immagine che viene dai versi de “Sempre nuova è l’alba” è una base di lavoro. Ne ha scritto molto bene Giuseppe Lupo: “sono versi che rappresentano il significato di una promessa futura, di una vittoria sul silenzio. L’alba a cui alludeva Scotellaro, proprio perché sempre nuova, reca in sé lo stigma di un pensiero che cercava e trovava lo slancio nelle parole di un poeta fermo al bivio tra la speranza di un risveglio e il sospetto che quel risveglio non fosse definitivo.”
Non basta cantare un popolo, bisogna combattere al suo fianco. È questa la lezione che la politica e la cultura devono fare propria. È la lezione di Rocco Scotellaro.