La scrittrice Antonella Pagano a “Il Paese dei libri” di Montescaglioso. Di seguito l’intervista rilasciata per SassiLive.
Ogni estate una narrazione diversa, per quale motivo quest’anno è ospite a “Il Paese dei libri?
E’ magnifico vi-andare …sempre, vieppiù d’estate. Quante strade ho percorso dal mio primo libro “Percorrimi” al penultimo: “Canto’ come dea” e fino a questo ultimo “ Eva e la minestra del paradiso”, quanti volti e storie e meraviglie ho raccolto a piene mani, a volte spigolando qua e la’, altre volte cercando col lanternino! Il 26 agosto di questa estate ciclopica, di questo aridissimo 2022…le kermesse letterarie risultano invece estremamente rigogliose, ed io amo frequentarLe, soprattutto per ascoltare. Mi piace esercitarmi nella virtù dell’ascolto. Oggi la fretta, l’indifferenza, l’individualismo più bieco è dimentico dell’ascolto che, in verità, è una straordinaria virtù…con l’ascolto possiamo guadagnare il sentire…il sentire che è prerogativa dell’animo, ovviamente l’animo allenato all’ascolto.
Intanto sento di dover ringraziare pubblicamente Pippo Bellone che ha ideato e, qual cavaliere ardito e infaticabile, porta avanti Il Paese dei libri, a Lui la gratitudine anche per darmi la preziosa opportunità di ritrovare i primi passi della mia infanzia…ma questa e’ un’altra storia! Pertanto, Lei non puo’ capire quale emozione grandissima e’ per me portare questi libri in questa storica contrada lucana. Canto’ come dea per il plurimo impegno su piu’ fronti, cosa che contraddistingue tutta la mia vita personale e letteraria, quindi Eva e la minestra del paradiso, libro che nell’apparente leggerezza in verità tutela l’escavazione dell’Eros quale forza suprema creatrice e rivoluzionaria, sia ben chiaro io do’ un valore ben preciso e costruttivo al termine-principio rivoluzione. Fa il pari con crisi, dunque evoluzione straordinaria. Ma occorre la cooperazione perchè la crisi porti all’autentica rivoluzione, quella duratura e significativa per la storia di tutti. E allora ho pensato di dar ricette.
Poichè so bene che non ama le presentazioni canoniche, che regia ha dato alla sua?
Indubbiamente simil-teatrale con gran contegno e in colloquio con Luisa Artuso…sarò nel chiostro dell’abbazia delle 365 stanze, la piu’ grande dopo Montecassino. Dedicata a san Michele Arcangelo, risale al XII secolo; e’il più importante monumento di Montescaglioso, oltre che uno dei più significativi della terra di Basilicata. Sorge sull’area dell’acropoli della città italica e greca i cui resti, strutture urbane e necropoli che datano tra i secoli VII a. C. e l’occupazione romana, sono riapparsi nei chiostri e negli ex giardini del monastero. Nel mio vi-a-ndare mi piace tanto pensare ai grandi viandanti che hanno percorso le contrade ov’io passo e mi piace citargliene alcuni che hanno lasciato l’orma a Montescaglioso: da Umfredo d’Altavilla, figlio di Tancredi d’Altavilla, a Rodolfo, figlio di Umfredo… a papa Alessandro III, che pose sotto la sua protezione i monaci di Montescaglioso cui fece seguito un lungo periodo di fioritura fino al XV secolo quando iniziò il declino dell’Abbazia causato dalle continue guerre. Nel 1484 sara’Baldassare del Balzo ad avere l’incarico da papa Sisto IV di mettere le cose in ordine, l’ardua imprese non ebbe felice esito sicchè vi si cimentò Pirro del Balzo, conte di Montescaglioso, obbligando i pochi monaci rimasti a lasciare l’Abbazia successivamente ripopolata dai monaci della Congregazione di Santa Giustina da Padova…una storia lunga e affascinante come tutte le storie di questa nostra straordinaria nazione, in questo caso c’e’ che la storia percorre ben 365 stanze ed io? Con Canto’ come dea lascerò aleggiare il mio poema tradotto in ben 10 lingue
Raccoglierò le lacrime di tutte le donne, con la minestra del paradiso ed Eva che in palcoscenico diviene Paolina, portare magari…un nuovo gustoso profumo.
E allora…la sua perenne pedagogia come si manifesta in Canto’ come dea e in Eva e la minestra del paradiso?
Per canto’ come dea, uscito il 23 aprile 2019 -Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore UNESC-lascio parlare due grandi Donne. “Un libro composito” riferisce Neria De Giovanni, Presidente del Bureau International des Critiques literaires dell’AICL, Associazione Internazionale dei Critici Letterari accreditata UNESCO: ”saggio filosofico, approfondimento esperienziale, voci poetiche, eco liriche che risuonano nel cuore e nella mente…Antonella Pagano non ha avuto alcun timore di presentare un’opera composita, dove la riflessione filosofica è approfondita da un accompagnamento poetico, e la lirica si completa con il percorso razionale e storico. Un tappeto di emozioni unite a considerazioni sull’essere donna oggi in un mondo dilaniato da violenza e soprusi che pare aver dimenticato ogni umanità. Cantò come dea – che dà il titolo all’intera opera – si inscrive in una tradizione antica che alterna prosa e poesia per tratteggiare la storia dell’evoluzione finalmente riscritta con occhio femminile”. E afferma la Presidente del Club per l’UNESCO di Bisceglie Pina Catino: .”..per l’ONU e l’UNESCO, l’espressione poetica è da sempre un Valore e, come tale, ha valore e ruolo privilegiati nell’opera di promozione del dialogo e della comprensione interculturale. “Raccoglierò le lacrime di tutte le donne” poesia centrale del volume Cantò come Dea- titolo mutuato dall’altro importante scritto che troviamo nel libro-, insieme al corposo saggio della stessa autrice, intitolato “Sappia la parola farsi bell’azione”, risultano essere, sono un vero programma d’azione comunicato, partecipato a tutti. Ritengo che, da sociologa della comunicazione, la Pagano abbia strutturato uno strumento comunicativo senza limiti di target. Prove ne sono, fra le altre, che il volumetto sarà accompagnato dall’audiolibro, che l’autrice mette a disposizione di biblioteche e di tutti i luoghi ove il libro sarà presentato, la trascrizione in Braille. Con quest’ultima opera la Pagano pone la barra dritta verso aree di importanza cruciale, versi e narrazioni tessuti di quei principi che l’UNESCO ritiene fondamentali per l’eliminazione di obsolete, paradossali differenze, forme culturali e religiose che immiseriscono la virtuosità delle stesse differenze e inibiscono ogni emancipazione femminile, ostacolando finanche l’istruzione, la conoscenza, la professionalizzazione delle donne che vivono in aree del pianeta ove l’istruzione non è ancora un diritto conclamato, acquisito. Della Pagano emerge palesemente tutta la dimensione di donna esemplare, Madre coraggiosa, vestale di tutte le donne, caparbiamente e poeticamente impegnata nel diuturno lavoro volto a dare il proprio contributo alla Civiltà, all’evoluzione del nostro mondo – trasformazione evolutiva che è propria degli obiettivi strategici dei Goal 4 e 5 in AGENDA 2030. A ulteriore riprova del costante impegno sociale su più e svariati fronti che vedono lavorare l’inesausta infaticabile curiosissima Pagano, questa opera si presenta tradotta in dieci Lingue: Esperanto, Inglese, Francese, Spagnolo, Cinese, Arabo, Olandese, Russo, Portoghese e Giapponese”. La De Giovanni sostiene, altresì, che “l’operazione culturale di Antonella Pagano è molto ambiziosa: il suo messaggio poetico ed esistenziale è aperto a tutto il mondo, alle donne e gli uomini di buona volontà, di tutti i continenti. “Cantò come dea” bisognerebbe farlo leggere nelle scuole anche soltanto per il denso saggio di evoluzione del sapere umano, con visione e cervello di donna”.
Riguardo Eva e la minestra del paradiso, nell’edizione 2022 de’ Il paese dei libri,preferirei non svelare troppo, la nostra epoca e’ povera di riti, e soprattutto e’ povera di mistero! E’dalla carezza del mistero che l’umanità prende sostanza, dalla carenza invece prende a svuotarsi, si immiserisce. Le dirò qualcosa pero’ in onore alla sua puntualità professionale. Intanto e’ uscito quest’anno per i tipi di Armando Curcio Editore, lo ha voluto pubblicare in quanto, oltre ai testi, e’ un prezioso “oggetto” libro, e’ un libro di pregio, insomma per bibliofili,per amatori, tant’è chela casa editrice ha inaugurato, con sommo mio giubilo, la nuova collana: GOLD. Ha richiesto un lavoro lungo e certosino durato per tutti i due anni di clausura da covid. Ho ripreso anche la mia matita e gli inchiostri per decorare ogni pagina; la copertina rigida importante in oro, direi 200 pagine tutte da gustare. Nella prima parte ho lasciato che la penna scrivesse un romanzo breve, l’alibi per la parte centrale, per finire nella terza parte con una passeggiata tra personaggi assai intriganti, notizie curiose e gustose da raccogliere trotterellando insospettabilmente tra le pagine. Quanto alla parte centrale, beh e’ il gustosissimo pasto che un’esuberante Paolina, attrice di nobile casata, presenta su un palcoscenico di tutto rispetto diretto dal nobilissimo capocomico Venceslao Storm. Un ricettario della gioia del palato e… non solo?! Un gioco presuntuoso? Giudicherà il lettore. Alla Minestra del paradiso s’avvicendano le Donzelline, il Brodo di giuggiole, le Chimere in gelatina per finire dentro il Fuoco d’amore…gusto e sapore dell’Ippocrasso e del Laganum intanto che s’incontra Guido Cavalcanti, Katarina Polt Prato e Giacomo Casanova, Dioniso e il Ditirambo e via ancora con Pier delle Vigne, Federico II e Caterina de’ Medici. Non Vi risparmierò neppure l’inebriante tuffo nell’Ambrosia insieme ad Eva, Eva la disubbidienza, Eva il coraggio di affrontare anche l’inconosciuto. Vien voglia di chiedersi: Adamo senza Eva cosa avrebbe fatto? Anzi, avrebbe fatto qualcosa? Non rivelero’ qui di quale Eva io stia parlando, se l’Eva dell’Adamo o altra…ma, provate ad immaginare un titolo fantasma del tipo: “Licenziose ricette”! Grazie….l’aspetto, anzi aspetto tutti a Montescaglioso il 26 agosto alle 20 al primo Chiostro dell’Abbazia.