Sergio Laterza si ispira al comunicato di Matera 2019 in cui si parla di resilienza e per rappresentarla decide di rappresentare Homer Simpson nella città dei Sassi. Ecco la regola infallibile per rimanere resiliente a Matera…
La resilienza, vale a dire la capacità di un organismo di affrontare le difficoltà, di superarle e di uscirne rinforzato e addirittura trasformato positivamente sarà l’argomento centrale che guiderà tutto il dossier di candidatura. Lo hanno reso noto ieri sera, Franco Bianchini e Pietro Laureano, del comitato scientifico di Matera 2019, al termine di una lunga maratona in cui si è fatto il punto sul lavoro di ricerca svolto fino ad oggi e si è lanciato il tema della programmazione culturale che dovrà affiancarsi al dossier.
“Questa – ha detto in apertura di incontro Paolo Verri, direttore del Comitato Matera 2019 – è una sfida che abbiamo già vinto, a prescindere dal risultato finale, perché grazie a questo percorso abbiamo messo insieme persone, territori, istituzioni, città e cittadini. Tutti – ha aggiunto Verri – abbiamo esperienza del fatto che quando usciamo dai confini regionali troviamo grandissima attenzione non solo da parte dei mezzi di comunicazione, ma anche da parte di singoli cittadini che spontaneamente, da ogni parte d’Italia e del mondo decidono di sostenere il nostro percorso. La nostra candidatura è vissuta da tutti, in particolare dai comuni vicini dell’area pugliese, della Campania e della Calabria come una straordinaria opportunità per l’intero Mezzogiorno”.
Giovanni Padula e Massimiliano Burgi, del comitato scientifico hanno illustrato le potenzialità della città attraverso una mappa statica e una mappa georeferenziata. “Due gli obiettivi: mettere a disposizione della comunità uno strumento analitico che va al di là di Matera 2019 e in cui sono identificati i potenziali luoghi di produzione e di attrazione culturale; aiutare i cittadini a prendere virtualmente possesso di questi spazi in modo da poter dare indicazioni sul loro utilizzo e sulle loro funzioni. Qualche esempio che abbiamo chiamato cantiere e che ha una destinazione su cui si sta lavorando: il complesso del casale, piazza degli Olmi, il teatro del borgo La Martella, il Casino Padula, l’ex edificio Fal in piazza Matteotti”. E proprio sull’ex edificio Fal di piazza Matteotti si è soffermato Burgi: “In questo spazio vorremmo far nascere un urban center. Il progetto verrà costruito sulla base di un percorso creativo che sarà affidato agli studenti dell’università degli studi della Basilicata e del liceo artistico che, insieme ad alcuni docenti di fama nazionale, daranno vita all’urban center”.
Sulle relazioni internazionali si è soffermata Rossella Tarantino, del comitato scientifico. “La dimensione europea è uno dei requisiti fondamentali per la candidatura. Stiamo intrecciando relazioni con altri paesi europei come l’Olanda e la Bulgaria. Invito pertanto tutti a proporre iniziative finalizzate ad allargare le relazioni con altri paesi europei”.
Subito dopo sono intervenuti Francesco Paolicelli e Ida Leone, fra gli animatori della piattaforma della Community Matera 2019 dove è possibile iscriversi e contribuire alla costruzione del dossier di candidatura attraverso idee e missioni (www.matera-basilicata2019.it). “In un mese – ha detto Paolicelli – abbiamo raccolto circa 80 missioni. Il tema fornisce la discussione, lo svolgimento del tema è la missione. Registriamo un’attenzione in grande crescita che sicuramente sarà di grande utilità alla redazione del dossier”. Mentre Ida Leone si è soffermata sul lavoro che sta facendo la community di Matera 2019 in relazione ad alcune proposte riguardanti, ad esempio, le interviste, le openstreetmap, gli orti urbani, le relazioni fra Potenza e Matera, il cibo come identità di un popolo.
Fra le proposte che si stanno realizzando quella di Pio Acito, di Legambiente. “Si tratta – ha detto Acito – di piantare centomila alberi. Dal prossimo autunno, d’intesa con Regione Basilicata e Comune di Matera, si comincerà a lavorare in questa direzione”.
Del progetto “Il suono della clava” ha parlato Luca Acito. “Ho raccolto storie di residenti che ho messo on-line collegando il link a QR code sistemate lungo via Casalnuovo. La gente, per strada, si è radunata intorno ai cellulari per scoprire e ascoltare quelle storie”. E poi ancora altre missioni come quelle di Roberta Giuliano, Enrico Ruggieri e Andrea Paoletti.
Sui temi emergenti per la programmazione culturale della candidatura si sono soffermati Franco Bianchini e Pietro Laureano, del comitato scientifico. I temi principali individuati sono: abitare la cultura e la natura; suono e silenzio; Corpo e terra; utopie e distopie; contemplazione e connessione. Tre i temi trasversali: futuro remoto / futuro antico; Matera 2019 e la crisi dell’Europa; Matera 2019 e la crisi ambientale globale”.
Ma, come ha spiegato Laureano, è intorno al tema della resilienza che si muoverà il dossier. A tal proposito l’assessore regionale Luca Braia ha annunciato che Matera sarà sede, a ottobre, del primo incontro della rete delle prime 54 città italiane che hanno sottoscritto il decalogo delle città resilienti.
Mentre Antonio Calbi, coordinatore della programmazione culturale ha detto che “la candidatura di Matera è diversa perchè da noi il palcoscenico è la città ed è con la città che va affrontato il tema della programmazione culturale. Una programmazione che deve saper guardare avanti non fermandosi al consumo culturale”.
“Siamo a un passo decisivo del percorso di candidatura. L’attenzione mostrata a questo incontro e le idee arrivate – ha detto il sindaco di Matera e presidente del comitato Matera 2019, Salvatore Adduce – sono di grande incoraggiamento al lavoro che abbiamo intrapreso. Crediamo che il cronoprogramma individuato dal comitato scientifico sarà rispettato dando concretezza a questa sfida. La candidatura di Matera rappresenta la più importante sfida politica della città, della Basilicata, del Mezzogiorno”.
Sapendo che la città di Venezia ha ritirato la sua candidatura, lo zoccolo duro rimane la città di Ravenna unico vero ns. concorrente credibile…. Comunque tornando a noi, secondo il mio parere, serve più coinvolgimento rivolto ai cittadini anche non professionisti e non solo degli stessi operatori che anche ieri erano presenti alla casacava.
La città di Venezia non ha ritirato proprio nulla. La candidatura è ufficialmente confermata. Ad ogni modo, non è il concorrente più agguerrito, perchè Venezia, in realtà, non vuole vincere. I soldi per chi vince sono pochi e, comunque, totalmente insufficienti a coprire i costi che servono a organizzare un anno di eventi. Venezia lo sa e non vuole vincere un titolo che porterebbe più costi che benefici. Il turismo lo conoscono, loro. Chissà cosa spinge Matera a crederci così tanto. Avranno soldi nascosti da qualche parte? Oppure, semplicemente, non si pensa a cosa servirà per fare da capitale, ma si bada solo a spostare l’orizzonte temporale al 2019? Io propendo per la seconda.
scusate ma dicono che matera è la citta’ candidata a che cosaaaaaa…..alla munnezzaaaa……