Lo storico materano Nino Vinciguerra in una nota racconta per la rubrica “La storia siamo noi” l’evoluzione della Festa della Bruna di Matera con un focus sulle amazzoni, le donne protagoniste della Cavalcata di Maria Santissima della Bruna.
Nino Vinciguerra: “”Cavalcata virtuale con le amazzoni per la Madonna della Bruna di Matera”. Di seguito la nota integrale.
Patrizia Montemurro è stata la prima donna cavaliere alla festa del 2 luglio. In 630 anni (ufficiali) di storia di “festa della Bruna”, aneddoti e curiosità non sono mai mancati. Una pillola di questa festa, ai più sconosciuta è la prima partecipazione di una donna alla cavalcata. Necessita tener presente che nello statuto dell’Associazione dei Cavalieri di Maria S.S. della Bruna, all’articolo 3, è riportato quanto segue: “All’associazione possono aderire i cavalieri o altri cittadini di sesso maschile purché nati in Basilicata o che abbiano legami culturali o ideali con la nostra regione”. Ovviamente, visto che ormai da anni la partecipazione femminile non sembra assolutamente essere preclusa, è auspicabile che il citato articolo venga rivisitato e sancisca ufficialmente l’ingresso del gentil sesso nell’associazione stessa. Tornando alla curiosità, è accertato che la prima donna che ha partecipato alla cavalcata fu Patrizia Montemurro (non ancora sedicenne) il 2 luglio 1977; fu camuffata da maschietto e iscritta con il nome di Patrizio, grazie alla complicità di alcuni membri del comitato e del giovane Generale Cappiello (furono pionieri della lungimiranza) e, pur tra emozione e timore di essere scoperta, sfilò con i cavalieri in onore della Madonna. Piano piano però, abbiamo visto che la presenza femminile tra i cavalieri di Maria S.S. della Bruna è diventata sempre più nutrita e, oltre al merito della coraggiosa Patrizia e di chi caldeggiò la sua presenza (pur camuffata), grande è il merito di Titti Cesarino che ha partecipato per ben diciassette volte alla cavalcata (è ormai una veterana e lo comprova anche la sua partecipazione, al momento dei saluti, con il drappello dei cavalieri più esperti in piazza dopo aver terminato la scorta al Carro). Titti, ma anche Milena Ruggieri che l’ha preceduta e le sorelle Barbaro (Maria Bruna e Francesca) che l’hanno seguita, è l’amazzone che si è “battuta” per la costante presenza delle donne tra i cavalieri e chissà, vista ormai l’esperienza, che non possa ambire anche lei a diventare, in futuro, Generale. Sarebbe una bella conquista, non solo per lei. Brave, dalla pioniera Patrizia a Titti, a tutte le “cavalieresse” della Bruna (e comunque la Madonna…è donna!!! Forse davvero ci vorrebbe una Generalessa).
Nino Vinciguerra
Nella foto Patrizia Montemurro, Milena Ruggieri e Titti Cesarino (foto Archivio Vinciguerra)