Per la rubrica “La storia siamo noi” in esclusiva per SassiLive lo storico materano Nino Vinciguerra ripercorre le vicende che hanno portato allo costruzione dell Palazzo delle Poste di Matera, ubicato nell’attuale via del Corso. Di seguito il contributo e le foto relative al palazzo delle Poste di Matera dall’Archivio Vinciguerra.
Il Palazzo delle Poste di Matera, insieme ad altre costruzioni della stessa epoca, costituisce un significativo momento di espansione della città relativamente alla nomina di capoluogo di provincia (R.D. n. 1 – 2/1/1927). Questo importante evento stimolò gli amministratori che avvertirono, in effetti, la necessità di dare al nuovo capoluogo di provincia un riassetto urbanistico. Il 1932 è un anno indubbiamente decisivo per l’ufficio postale di Matera in quanto si pongono le basi per la costruzione di una degna sede delle “Poste” (nel 1745 la Stazione Postale era a Viglione e nel 1810 nell’ex convento dei domenicani, attuale Prefettura). Furono particolarmente coinvolti l’ing. Umberto Leone, responsabile dell’Ufficio Tecnico del dicastero PP.TT. e Vincenzo Corazza, Ingegnere Capo del comune di Matera, che ebbe l’incarico di scegliere l’area edificabile. Corazza si avvalse, facendone tesoro, del piano regolatore e di risanamento della città (Legge 30 marzo 1904, n.140, comunemente detta Legge Zanardelli) che era già oggetto di studio del comune. Per cui l’area prescelta fu individuata tra Via Margherita e Via Umberto (che dal 1936 si chiamerà via dell’Impero); era un’area composta da fatiscenti fabbricati ottocenteschi, centrale e a poca distanza da uffici pubblici e dalla stazione ferroviaria. L’ing. Corazza esaminò tutto minuziosamente e il 12 luglio 1932 inviò a Leone una dettagliata relazione che fu apprezzatissima e che meritò gli elogi per la brillante soluzione di un problema non semplice. Il Comune cedette gratuitamente l’area edificabile, previa demolizione degli edifici espropriati. Purtroppo, come spesso accade, anche allora non mancarono lungaggini burocratiche e solo a metà dicembre 1933, dopo un periodo di stasi, la situazione si sbloccò grazie anche al deciso intervento del Podestà di Matera, Geom. Luigi Schiuma e il traguardo agognato, dopo aver percorso una strada irta, era finalmente all’orizzonte. Il preventivo di spesa fu di 906.000 lire e prevedeva tutta la realizzazione dell’opera (dagli impianti elettrici a quelli sanitari, da quelli idraulici al riscaldamento ed era compresa anche la camera blindata). Agli inizi del 1934 ebbero inizio i lavori di demolizione e scavo e l’Impresa Cerracchio di Ravenna e fra aprile e maggio del 1935 realizzò il piano rialzato e il primo piano. Sulla facciata centrale del palazzo, in alto, furono incastonati due bassorilievi raffiguranti i fasci littori e, fra questi, al centro, fu inserito lo stemma sabaudo. Quest’opera, palazzo imponente che, ovviamente, richiamava lo stile dell’epoca, fu ultimata nel mese di dicembre 1936. La nuova sede delle Poste fu inaugurata il 28 ottobre 1937 (15° anniversario della Marcia su Roma) dall’on. Carlo Delcroix alla presenza del Prefetto Stefano Pirretti, del Podestà Francesco Saverio Sarra e dell’Arcivescovo Anselmo Pecci.
Nino Vinciguerra