La storia siamo noi, Nino Vinciguerra: “I nostri vescovi: Antonio Ludovico Antinori. La cultura al servizio della chiesa”. Di seguito la nota integrale.
Antonio Ludovico Antinori nacque il 26 agosto 1704 a L’Aquila da padre bolognese e madre napoletana. Dopo aver studiato nella sua città natale si trasferì a Napoli e si laureò in Giurisprudenza. Tornato in Abruzzo, decise di approfondire la storia della sua città. Fu uno studioso apprezzato e illuminato che ebbe come mentore Ludovico Antonio Muratori sacerdote, storico e scrittore, personaggio di primo piano nella costellazione dell’intellettualità settecentesca italiana. Antinori invece, erudito, storico ed esperto di epigrafia latina e di archeologia, a 35 anni, il 19 dicembre 1739, quindi vocazione adulta, fu ordinato sacerdote. Dopo aver trascorso 3 anni nell’Oratorio di San Filippo Neri a L’aquila, visse tra Roma e Napoli. Tornato a L’Aquila, fu nominato canonico della Collegiata di San Silvestro. Il 21 giugno 1745 fu nominato Arcivescovo di Lanciano; la consacrazione avvenne il 27 giugno in occasione del 230° anniversario dell’erezione della diocesi di Lanciano. Dopo nove anni di ministero sulla cattedra abruzzese, il 22 aprile 1754, Mons. Antinori fu nominato Arcivescovo di Matera e Acerenza succedendo defunto Mons. Francesco Lanfreschi, (ischitano e arcivescovo di Matera e Acerenza sin dal 1738). “A’ 13 giugno 1754 quand’egli giunse in Matera, ove a’ 15 dello stesso mese fe al Capitolo Metropolitano assistere alla lettura delle sue Bolle, e nel girono seguente alla Messa solenne di possesso” (F.P. Volpe, “Memorie storiche, profane e religiose sulla città di Matera”). Antonio Ludovico Antinori fece abbellire la cattedrale acheruntina, nel 1756, consacrò la Chiesa del Purgatorio Nuovo, costruita tra il 1725 e il 1747 con i contributi dei cittadini e della Confraternita delle anime del Purgatorio. Sempre nel 1756, Mons. Antinori soppresse la Chiesa di Santa Maria della Valle che, eretta nel XIII secolo, fu uno dei primi luoghi di culto con presenza benedettina a Matera. “Avea Antinori tutte le qualità proprie per governare la Chiesa con la purità, la forza e la saggezza necessaria, tra le quali virtù altamente risplendeva la rigidezza e severità ne’ costumi. Si vuole che un tratto eccessivo di rigore, avendo nel 1757 determinato una Religiosa Claustrale del Monistero di Montescaglioso, a precipitarsi in un pozzo, l’avesse posto in tanta inquietudine e scrupolo, che tosto prese la risoluzione di rassegnare, come rassegnò, l’Arcivescovado, e rimpatriossi, onde vivere a se, ed a’ suoi studj” (F.P. Volpe, idem). E, infatti, Antonio Ludovico Antinori nel 1758 chiese (e ottenne) di ritirarsi adducendo motivi di salute. Fece nuovamente ritorno a L’Aquila e pubblicò numerosi documenti di storia abruzzese, confluiti in particolare nei 4 volumi della “Raccolta di memorie istoriche delle tre provincie degli Abruzzi”. L’arcivescovo si spense il 1° marzo 1778 nel capoluogo abruzzese. La maggior parte dei suoi manoscritti sono conservati presso la Biblioteca Provinciale dell’Aquila. A Mons. Antonio Ludovico Antinori è intitolata la “Società abruzzese di storia patria”.