Per la rubrica la storia siamo noi lo storico materano Nino Vinciguerra ricorda la figura del materano Giannando Mastronardi, prematuramente scomparso nel tentativo di salvare un suo amico che si trovava in difficoltà nel lago di Locarno. Di seguito la nota integrale.
Giannando Mastronardi, il vessillo della generosità.
Giannando Mastronardi nasce a Matera il 29 maggio 1958 da Benito, impiegato nella pubblica amministrazione e Anna Maria Atella, insegnante. Cresce in un ambiente sano, rispettoso e ricco di valori. E’ uno studente diligente e frequenta con ottimi risultati la scuola elementare “Minozzi” e poi la scuola media “Alessandro Volta”. Dopo le scuole medie Giannando si iscrive al Liceo Scientifico. Frequenta prima la sede di Palazzo Malvezzi e poi quella dell’ex clinica Santa Rita. Nel 1974 è tra i vincitori del Concorso Veritas; dimostra di essere uno di quei giovani che “sentono acuto il senso di Dio e il bisogno insostituibile della dimensione religiosa” (Paolo VI). Archiviato brillantemente l’anno scolastico con la promozione al quarto anno, Giannando si gode le meritate vacanze e, felice per aver vinto il Concorso Veritas, è in trepidante attesa per l’incontro con il Papa, a Castel Gandolfo, nel settembre successivo. Un tragico destino, però, è in agguato. Giannando vuole fare esperienze lavorative, sentirsi più autonomo, più responsabile; un parente che vive nei pressi di Losanna, in Svizzera, lo aiuta a trovare lavoro in un ristorante. Parte il 26 luglio. Si fa ben volere e stringe amicizia con i suoi colleghi. Il 19 agosto 1974, una calda mattinata, è a Locarno (sulla sponda settentrionale del Lago Maggiore) in compagnia di amici e colleghi sulle rive del lago; scherzano, parlano, sono tranquilli. A un certo punto s’accorge che uno dei suoi colleghi, suo coetaneo, immersosi imprudentemente nel lago, è in difficoltà. Immediatamente accorre in suo aiuto e tuffatosi lo raggiunge. Il ragazzo tenta disperatamente di aggrapparsi a Giannando, l’unica sua speranza di salvezza. Panico, terrore, urla. Purtroppo l’infida acqua li risucchia sul fondo e il giovanissimo eroe perde la vita insieme al suo amico. Una tragedia che colpisce la famiglia e l’intera comunità materana. Una tragedia accomunata ad altre, simili, che la città, purtroppo, ha già vissuto. I suoi sogni, i suoi progetti, le sue speranze, il suo sorriso, si infrangono a Locarno in una splendida giornata estiva. All’incontro con il Papa Giannando non ci sarà. Il 14 settembre 1974 i giovani vincitori del Concorso Veritas giungono da ogni parte d’Italia a Castel Gandolfo. Paolo VI, informato di quanto accaduto a Locarno circa un mese prima, parla ai giovani di Giannando e del suo eroico gesto: “Insieme con voi avrebbe dovuto essere qui presente il giovane studente della diocesi di Matera, Mastronardi Giovanni Ferdinando. Ci è giunta la dolorosa notizia che egli è morto in Svizzera, dove si trovava in vacanza, mentre tentava di salvare un suo compagno, il quale stava annegando. Mentre ci inchiniamo riverenti difronte al mistero di questa prematura scomparsa, ricordiamo con ammirata commozione il suo gesto di assoluta carità e rivolgiamo sincere condoglianze ai suoi afflitti genitori, assicurando la nostra preghiera di suffragio e invocando per loro il conforto della Fede”. Molte sono le iniziative che si intraprendono per onorare la memoria di Giannando, esempio di altruismo. La prima è del Liceo Scientifico che 5 ottobre 1974 commemora “uno dei suoi migliori alunni”. Matera intitola una strada al giovane eroe che, “divenuto perfetto in breve tempo, compì le opere di una lunga vita” (Sap. 4.13) tenendo alto il vessillo della generosità.
“Il 24 maggio 2019, grazie alla sensibilità del Dirigente Scolastico, Prof. Vincenzo Duni, e di tutto il Liceo Scientifico, un laboratorio dello stesso liceo è stato intitolato al giovane eroe”.
Nino Vinciguerra