Gli alunni delle classi seconde dei corsi A-B-F-G della Scuola Media “Torraca” insieme agli alunni della scuola elementare IV Circolo e con il contributo dell’Associazione “Oasi del Sorriso” del cavalier Giovanni Martinelli, hanno portato gioia, allegria, senso del rispetto e della cordialità agli ospiti della Casa di Riposo Brancaccio di Matera. Un’iniziativa che ha permesso ai ragazzi di dare un senso concreto al Progetto “la Primavera dell’Istruzione”, con il Progetto Europeo che dichiara l’anno 2011 “Anno del Volontariato”.
Un’idea altamente sociale partita dal Parlamento Europeo che ha incoraggiato gli Stati membri, le autorità regionali e locali a riconoscere il valore del volontariato per la promozione della coesione sociale ed economica previste dalla Strategia di Lisbona. La Scuola “Torraca” guidata dal dirigente scolastico Leonardo Iannuzzi e sempre pronta a rispondere alle sollecitazioni sociali, ha portato a termine il progetto “Volontariato a scuola” con il coinvolgimento della scuola primaria del IV Circolo didattico plesso di via Bramante, guidata dal dirigente scolastico Giuseppe Becci”. Il progetto, che è stato curato dalla professoressa Anna Maria Ambrico della”Torraca” ha mirato a sensibilizzare i ragazzi sul valore del volontariato come espressione di partecipazione civile nella nostra società caratterizzata da forme di individualismo e di chiusura verso l’altro.
I ragazzi della “Torraca”,guidati dagli insegnanti Maria Cristallo, Angela Fazio, Agnese Mnicone, Antonella Pardo e Luigi Signorella e gli alunni della V A del IV Circolo, dirigente scolastico Giuseppe Becci, guidati dall’insegnante Maria Continisio hanno emozionato gli ospiti del Brancaccio con la lettura di un brano di Don Luigi Ciotti, che evidenzia come semplici azioni di solidarietà possono cambiare la vita di persone povere, sole ed emarginate.
I ragazzi hanno incontrato i rappresentanti dell’Asociazione Tolbà, i componenti dell’Oasi del sorriso e i soci dell’Associazione “ Un cuore per l’Albania” di cui fanno parte medici e paramedici per portare sostegno agli ammalati di anemia mediterranea in Albania”.
I ragazzi hanno scritto testi, riflessioni, inventato slogan, tradotto elaborati grafici, analizzato poesie e preparato canzoni e balli che hanno dedicato agli anziani per fare vivere loro un momento di allegria creando legami tra “nonni” e “nipoti”.
I ragazzi hanno sottolineato le motivazioni che portano ad impegnarsi nel volontariato e sono venute fuori delle considerazioni interessanti: “Dico si al volontariato perché regalare un sorriso fa star bene molto di più se quel sorriso viene ricevuto in dono. Prima o poi tutti noi avremo bisogno di aiuto e gli altri saranno pronti a darcelo”.
Significativo il messaggio che i ragazzi hanno rivolto agli anziani: “ Non scorderemo mai la vostra pazienza nel prendervi cura prima dei vostri figli e ora di noi. Vi siete sempre fatto carico dei problemi degli altri. Ci avete cresciuti , curati nei momenti difficili e quando eravamo giù di morale e oggi sembrate ancora dei bambini felici e allegri. Non vi mancano difetti ma vi vogliamo così come siete. Ci piace parlare con voi perché ci raccontate le storie vissute sia belle che brutte che ci aiutano a superare gli ostacoli che la vita ci propone”.
I ragazzi esortano i loro “nonni” a “non abbattersi di fronte a nulla, neanche al dolore. Speriamo di diventare come voi. Sappiamo che seguendo le vostre orme arriveremo molto lontani”.
Molto intenso un altro pensiero: “ Dico si al volontariato perché esso è come un muro bianco e tutti noi lo rendiamo colorato con piccoli gesti d’amore”.
Quindi è arrivata l’esecuzioone dell’Inno alla gioia di Beethoven.
Con questo progetto il mondo della scuola ha svolto un ruolo di promozione culturale nei confronti dei futuri cittadini di uno Stato che, per essere tale, ha bisogno del contributo di tutti i suoi soggetti e, in particolare, dell’aiuto verso i più deboli e i diversi.
Carlo Abbatino