“Le conseguenze di una società criminale: la cultura della legalità che trova forza nella scuola”. E’ il tema dell’incontro promosso questa mattina all’Istituto Alberghiero “Turi” di Matera con la partecipazione delle terze classi della scuola e dei docenti di Italiano e Storia, di Diritto e Tecniche Amministrative, di Religione e Tutor PCTO.
All’incontro dopo i saluti istituzionali della Dirigente Carmelina Gallipoli, della Dirigente USP di Matera Rosaria Cancelliere, della Presidente del CdI dell’I.I.S. Turi Elisabetta Filippelli, sono intervenuti Francesco Curcio, Procuratore della Repubblica di Potenza, Sante Copponi, Prefetto di Matera, Monsignor Pino Caiazzo, Arcivescovo di Matera e Irsina e Vescovo di Tricarico, Vincenzo Musacchio, Giurista Criminologo e Ambrogio Lippolis, Presidente Associazione FAI Antiracket di Montescaglioso.
L’incontro è stato moderato da Stefania Draicchio docente di Lettere dell’Istitutoe ha affrontato diversi temi: l’attività investigativa della DDA e della DIA, gli interventi dei Prefetti nella salvaguardia e tutela della legalità, la transnazionalità delle nuove mafie, l’impegno delle Associazioni nel contrasto all’usura e al racket, le vittime di mafia come eroi dei nostri tempi.
Gli alunni in classe nelle diverse discipline hanno sviluppato e approfondito il tema “Educazione alla legalità e contrasto alle mafie” attraverso la lettura di libri, visione di film, documentari per conoscere a fondo le attività delle associazioni criminali e i pericoli a loro connessi.
La conoscenza delle dinamiche delle Associazioni Criminali di stampo mafioso e le ripercussioni in termini sociali delle loro azioni, il racconto di esperienze di vittime di mafia, la percezione concreta del ruolo delle istituzioni nel contrasto a tale fenomeno, costituiscono base solida per promuovere nei giovani una cultura della legalità proattiva e consapevole.
Scopo della scuola è perseguire con ogni mezzo i principi di legalità e solidarietà e diffondere valori che accompagnino i giovani nella conquista di un pensiero autonomo e scevro da ogni pregiudizio.
La dirigente Carmelina Gallipoli ha dichiarato: “Il percorso di educazione alla legalità deve essere svolto contestualmente alle famiglie, che devono interagire con l’istituzione scolastica ad ogni livello per contribuire ad una crescita completa ed equilibrata. Per tale motivo oltre all’intervento didattico disciplinare, la scuola predilige creare occasioni di incontro con testimoni privilegiati del territorio. Tutto questo in linea con la finalità professionalizzante dell’Istituto. I giovani che intenderanno affrontare il mondo del lavoro al termine della scuola, devono conoscere il territorio dove opereranno, con le sue opportunità, ma anche con le sue insidie. Avere contezza delle Istituzioni che operano a tutela dei cittadini e sapere come confrontarsi con esse, è certamente un obiettivo significativo”.
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)