Le mense scolastiche valgono meno del verde pubblico, sei Dirigenti Scolastici dei Comprensivi di Matera scrivono al sindaco Bennardi. Di seguito la nota integrale.
Apprendiamo dalla stampa e dalla diretta video del Consiglio che, nella totale indifferenza dei consiglieri comunali presenti, è stato approvato un emendamento al bilancio comunale 2021/23 proposto dal Consigliere Paterino, con cui, tra l’altro, 50.000 Euro sono sottratti al capitolo mensa scolastica.
La dirigente del settore politiche sociali, dott.ssa Mancino, ha chiaramente spiegato che questo taglio renderà impossibile attivare regolarmente il servizio di mensa per le scuole (infanzia, primarie e secondarie di I grado) della Città di Matera, sin dal mese di ottobre come accade da sempre, per l’anno scolastico 2021/2022.
Ricordiamo che si tratta di un servizio al tempo scolastico pieno e prolungato, previsto dall’ordinamento, per il quale le famiglie fanno richiesta al momento dell’iscrizione. Un servizio che scelgono i tantissimi genitori che lavorano e che i comprensivi cittadini offrono anche come risposta ai bisogni degli alunni stranieri o delle categorie sociali più deboli.
Impensabile, per degli educatori quali siamo, ipotizzare che la politica abbia considerato possibile che, fino al mese di gennaio 2022, gli alunni e le alunne debbano portarsi da casa magari il cibo, le tovagliette, le posate, l’acqua. Chiaramente, non possiamo cambiare il “tempo scuola” che la normativa prevede. Gli iscritti, al tempo prolungato e al tempo pieno, devono infatti poter fruire di tutte le ore previste, cosa che stiamo garantendo, con enormi sacrifici, da marzo del 2020 anche nelle fasi emergenziali e di sospensione delle attività in presenza, mantenendo per quanto possibile il diritto all’istruzione in ogni situazione.
Nessuno ha considerato, infatti, che le classi a tempo pieno e prolungato esistono già da tempo nei nostri sei Istituti Comprensivi e che, ovviamente, nuove classi saranno attivate dal prossimo anno scolastico, con le iscrizioni chiuse nel mese di febbraio scorso, quando tantissime famiglie hanno espresso precisa volontà per la scuola al pomeriggio. Ciò andrebbe garantito senza interruzioni del servizio, indipendenti per altro dalla scuola stessa.
Il consigliere proponente ha spiegato che la riduzione delle risorse allocate per asili nido, mensa scolastica e assistenza domiciliare per gli anziani servono a incrementare il capitolo destinato alla spesa per la manutenzione del verde pubblico.
Ci chiediamo se ha davvero senso barattare la potatura degli alberi di via Nazionale con un servizio come la mensa scolastica che, se pure a domanda individuale, impatta sul diritto all’istruzione di tantissimi minori e sull’organizzazione di tantissime famiglie materane.
Il tempo scolastico lungo (o pieno/prolungato) è un servizio “sociale” fondamentale per le famiglie, in particolare per le mamme lavoratrici, ed è addirittura indispensabile per alunni stranieri che nel tempo disteso trovano una migliore via di inclusione.
Senza dimenticare, infine, che il tempo lungo rappresenta una scelta pedagogica dalla comprovata efficacia, grazie alla didattica laboratoriale, collaborativa, esperienziale (per la quale il bambino “impara facendo”). Anche il pranzare insieme, in sicurezza, è educazione alla cittadinanza attiva e alla vita stessa. Fino ad oggi era anche un vanto, per la città di Matera, essere mensa biologica approvata e certificata dal Ministero, parte integrante dell’educazione all’alimentazione sostenibile e sana per i fruitori.
Con le prescrizioni anti contagio siamo riusciti a garantire il servizio, comunque, in tutti i nostri plessi e in sicurezza, con grande sollievo delle famiglie tutte. Il tempo scolastico lungo è il tempo del futuro. Oggi accade che, nella città capitale della cultura, l’amministrazione comunale decide di sacrificarlo, per altro senza interlocuzione alcuna in merito all’impatto che tutto ciò ha sulla comunità educativa cittadina, con i Dirigenti Scolastici, istituzioni preposte all’organizzazione e all’erogazione del servizio e a garanzia dell’obbligo scolastico.
Come Dirigenti Scolastici dei sei Istituti Comprensivi, pertanto, esprimiamo il nostro dissenso rispetto a una scelta che avrà importanti ricadute sugli organici scolastici e sull’organizzazione della vita familiare cittadina e invitiamo alla riflessione gli organi istituzionali e le persone coinvolte. Chiediamo un incontro al Sindaco e all’Assessore al ramo per chiarimenti.
I Dirigenti Scolastici
Caterina Policaro I.C. Torraca Matera
Michele Ventrelli I.C. “G. Pascoli”
Mariarosaria Santeramo I.C. “Padre Giovanni Minozzi” -“N. Festa”
Isabella Abbatino I.C. Fermi
Lamberto De Angelis I.C. Semeria
Carmela Di Perna I. C.”Donato Bramante”
per questo la scuola è allo sfascio perchè ci sono dirigenti non degni di tale nome. Non ho seguito da vicino l’intera vicenda ma se la coperta è corta i casi sono due o si taglia il servizio o si aumenta l’onere a carico dei cittadini. Se il servizio non si può tagliare come dicono ed è giusto non tagliarlo si aumenta l’onere. Semplice! Lo si può organizzare meglio, con un minore costo se possibile, venire incontro alle fasce più deboli ma resta un fatto che la coperta è corta!!!!!!!!!!!!