Domenica 21 maggio nel Conservatorio di Etnobotanica di Castelluccio superiore il professore Alain Touwaide dell’Institute for the Preservation of Medical Traditions (Washington, DC, USA) ha illustrato con grande erudizione il contributo di San Nilo (910-1004) alla conservazione e diffusione della medicina antica nell’Italia medievale. Cresciuto e vissuto in un ambiente multiculturale greco, ebraico, arabo e latino, San Nilo fu afflitto da varie malattie e indebolito dal suo regime di vita monacale strettissimo che lo resero particolarmente attento alla medicina. Attraverso i copisti che si adoperavano nello scriptorium che animo durante la sua vasta perigrinatio da Rossano a Tusculum, probabilmente fece copiare l’enciclopedia piu’ vasta prodotta nell’antichita’ sulle piante medicinali e sostanze naturali utilizzate per prerarare farmaci, il Trattato di materia medica del greco Dioscoride (I sec. d. C.). Come il Prof. Touwaide ha mostrato, certi altri manoscritti prodotti nel milieu di San Nilo fecce confluire le varie tradizioni mediche presenti nel Sud Italia. Cosi facendo, San Nilo non solo perpetuo’l’eredita’ classica, ma pre-annuncio’ anche il modello che fu poi quello tipico della Scuola Medical Salernitana, caratterizzato dalla fusione del sapere medico proveniente delle varie culture in presenza. Il prof. Touwaidee’ il Principal Investigator della Cattedra UNESCO Plantae Medicinales Mediterraneae presso l’Universita’ di Salerno, che mira a riprendere il legato della Scuola per sottoporlo a rinnovata analisi per possibili nuove applicazioni in collaborazione con vari centri di ricerca, particolarmente il Giardino della Minerva a Salerno.
Mag 26