Nella mattinata di sabato 25 gennaio l’economista Leonardo Cuoco ha presentato a Matera il libro “Il Declino e la Speranza, la difficile transizione dalla dipendenza all’autonomia”. Di seguito l’intervento del materano Vincenzo Menzella, già assessore ai Sassi del Comune di Matera.
Leonardo Cuoco è tornato a Matera per tentare di disegnare un percorso che si situi fra il declino e la speranza. Cuoco è economista che conosce bene limiti e ambizioni di una regione piccola e strategica,area di cerniera come la definisce la Svimez, fra regioni forti come Campania, Puglia e un Sud “ulteriore” che è la Calabria.
È economista che fa dell’ottimismo della volontà la ispirazione di un lavoro che dura da anni e che ha guardato a Matera come ad una occasione da non disperdere per la intera regione.
Questo spiega la sua solitudine all’interno di una comunità che non sa “vivere” dentro una dimensione “comunitaria” poiché soffre della competizione, del tutto irrealistica,fra due capitali. Una delle quali capitale amministrativa e quindi detentrice dei tre quarti del potere possibile, l’altra costretta,anche per le sue storiche debolezze, ad essere trainata e supplente.
Se non che, e Cuoco legge bene la cosa, il successo di Matera Capitale, un successo che avrebbe dovuto essere diversamente regolato e gestito( ma è cosa che riguarderà i consuntivi) ha alterato le relazioni fra le due capitali poiché lascia intravedere una funzione “dirigente e attrattiva” di Matera ( città a vocazione di primato la definisce) rispetto ad un territorio che non dispone di risorse interne né può inventarsele.
Cuoco individua nel termine “autonomia” la parola magica in grado di rianimare un paziente che sembra non respirare se non ansimare,privo com”è di una vera classe dirigente . Se non che autonomia implica consapevolezza di un ruolo, intelligenza strategica, capacità di scegliere e selezionare obiettivi. Significa sopratutto capacità di gestire le risorse dentro una visione. Ma innanzitutto sapendo che l’autonomia va gestita dentro una cornice che la difenda e la renda possibile e non in una situazione nella quale diventa il terreno per gli egoismi territoriali di un nordismo aggressivo e rivendicativo contro il quale non ci sentiamo difesi neanche dalla classe dirigente regionale.
Autonomia significa una cultura nuova fatta di consapevolezza del limite e di realismo ma anche di coraggio e di solidarietà interna.
Per queste ragioni Cuoco sembra parlare nel deserto della condizione di una regione priva di un disegno e di una città
,Matera, in preda ad una lenta dissipazione e crisi di relazione dopo la baldoria del “pop’ che ha dominato nella lunga notte della festa. Non è un caso che la città si avvii alle elezioni amministrative senza lo straccio di una idea che la proponga per i prossimi dieci anni. Sarebbe il caso di iniziare a lavorare per affermare innanzi tutto un nuovo “ umanesimo sociale “.
Vincenzo Menzella