Domenica 29 settembre in occasione della festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele l’Arcivescovo Monsignor Pino Caiazzo ha diffuso il documento relativo all’Ottobre missionario e ha comunicato alcune nomine e trasferimenti all’interno della Diocesi.
Di seguito le note integrali.
1. OTTOBRE MISSIONARIO
Carissimi,
come ben sapete, quest’anno Papa Francesco, per il mese missionario di ottobre, ha voluto indire «un tempo straordinario di missionarietà per commemorare il centenario della promulgazione della Lettera apostolica Maximum illud di papa Benedetto XV (30 novembre 1919)» (Francesco, Lettera del 9 giugno 2019: Battezzati e inviati. La Chiesa di Cristo in missione nel mondo).
A nessuno di noi sfugge come l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo stia alla base di ogni azione pastorale. Presbiteri, laici, diaconi, religiosi/e, vescovi siamo chiamati a mettere al centro della nostra predicazione Cristo che è venuto nel mondo per annunciare la salvezza e per questo è morto e risorto.
Celebrando il Primo Sinodo Diocesano di Matera – Irsina, nelle diverse sessioni, state sottolineando come anche nelle nostre comunità c’è molta religiosità ma che non sempre è espressione della fede che si professa. Si avverte l’urgenza di una Chiesa capace di dialogare con tutti senza rinunciare alla Verità rivelata.
Ribadisco un concetto detto nella Concattedrale di Irsina, alla ripresa dei lavori sinodali: “Una Chiesa Diocesana che non si interroga, non si confronta, non fa discernimento, si limita solo a redigere norme e precetti per regolarizzare la vita sacramentale, la prassi burocratica, imponendo divieti o concedendo permessi. Questo tipo di Chiesa, che non è frutto di preghiera, di ascolto della Parola e del magistero della Chiesa, mira al ritualismo e a forme di esteriorità senza leggere i segni dei tempi e senza ascoltare la voce dello Spirito Santo che parla e soffia nella Chiesa. Ci si divide tra tradizionalisti e progressisti come se la verità possa essere prerogativa degli uni o degli altri. Ma la Verità è una sola: Gesù Cristo. È da lui che bisogna ripartire. È lui il programma pastorale. È lui che continua a parlare nel tempo che siamo chiamati a vivere senza lasciarci vivere dal tempo”.
Siamo sicuramente animati dallo stesso spirito missionario di S. Paolo: «Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo. Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita. Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio» (2Cor 4,5-15).
Ringrazio Don Franco Laviola per l’animazione missionaria che sta portando avanti nella nostra Diocesi e per aver promosso a livello regionale il Ritiro del clero previsto a Potenza proprio l’01 ottobre. Facciamo di tutto per essere presenti. Sempre con D. Franco, già da tempo, stiamo ragionando sulla possibilità di aprirci come Chiesa locale alla missione ad gentes. Sarebbe una grande ricchezza per la Chiesa intera se un giorno riuscissimo ad avere dei confratelli fidei donum gemellandoci con una Chiesa sorella che chiede di essere aiutata.
Vi annuncio che durante questo mese di ottobre, dal 24 al 29, mi recherò in Moldavia per predicare il ritiro ai confratelli sacerdoti di quella terra ed incontrare i fedeli. Sono stato invitato tramite i fratelli del Rinnovamento nello Spirito Nazionale. Vi chiedo di accompagnarmi e sostenermi con la preghiera.
Viviamo questo mese missionario, facendo cogliere a tutti la centralità della Missio ad gentes, il nostro sostegno anche economico, e ravvivando il desiderio di essere testimoni ed annunciatori del Vangelo. Sia questo anche lo spirito che deve animare il prosieguo della celebrazione del nostro Sinodo incominciando a pensare al grande evento nazionale quale sarà il Congresso Eucaristico che celebreremo a Matera nel 2021.
Per questo motivo suggerisco a tutti i confratelli presbiteri di coltivare e ravvivare il culto eucaristico attraverso l’esposizione del Santissimo Sacramento già da questo mese di ottobre.
1. NOMINE 2019
Approfitto per comunicare prima di tutto a voi, carissimi confratelli sacerdoti e diaconi della nostra amata Chiesa di Matera – Irsina, ufficialmente le nuove nomine e trasferimenti.
Il mandato che il vescovo affida ai presbiteri e diaconi è lontano dal pensiero di una forma di vassallaggio o dipendenza. Se crediamo in quello che diciamo nel Credo, che la “Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica”, allora ci rendiamo conto che questo è un tempo di grazia. Fa parte della missione che il Signore continua ad affidare ai suoi presbiteri per mezzo del vescovo che vive la pienezza del sacramento dell’ordine.
Anche quest’anno esprimo la mia gratitudine ai tanti confratelli che con spirito di servizio e disponibilità si sono messi in discussione e a servizio dell’intera Chiesa della nostra Arcidiocesi, accogliendo nuovi incarichi e lasciandone altri.
Mi vengono in mente le parole della Presbiterorum Ordinis, quando dice:“Nessun presbitero è in condizione di realizzare a fondo la propria missione se agisce da solo e per proprio conto” (PO 8). Capisco e mi rendo conto (stato d’animo che ho vissuto in varie circostanze) che ogni volta che il vescovo chiede qualcosa di nuovo o ci sono cambiamenti c’è sempre uno stato di umana sofferenza. Ma è altrettanto vero che quando tutto questo, comprese le lacrime, vengono offerte a Dio diventano perle preziose: il ministero diventa più fecondo.
Quest’anno, in sintonia con le prime indicazioni che stanno venendo dal Sinodo che stiamo celebrando, ho pensato di riorganizzare la Curia.
La Curia Diocesana consta degli organismi e delle persone che aiutano il vescovo nel governo di tutta la Diocesi (can. 469); è uno strumento a servizio della Chiesa e del suo Pastore.
Gli Uffici non sono direttamente “soggetti” di pastorale, ma “strumenti” per il servizio alle Parrocchie e alle Vicarie. Gli Uffici di Curia, quindi l’insieme di tutta la Curia, vanno considerati, visti, attuati più come strumenti/servizio che come soggetti di quella che consideriamo pastorale integrata. Ma c’è di più. E’ necessario il collegamento tra centro Diocesi e periferie: il coordinamento. Senza dimenticare la diversità di approccio anche all’interno delle singole Vicarie: la città non è la collina e queste non sono il mare.
Tuttavia le nomine che riguardano la Curia saranno rese note verso la metà di ottobre.
Sento di ringraziare Don Gerardo Forliano che mi ha consegnato le dimissioni per raggiunti limiti di età. Un confratello sacerdote pieno di energie, entusiasta e tanto amore per il Signore e la Chiesa.
In alcune zone si sta concretizzando, nonostante le inevitabili difficoltà, una pastorale integrata fra più parrocchie (vedi Pisticci), in altre, con la stessa scelta pastorale, con un parroco e altri vicari mantenendo vivo il cammino delle singole parrocchie. Penso a Irsina, a Montalbano, al metapontino. In quest’ultima zona si avverte, nonostante un discreto numero di abitanti, alla luce dei fatti dolorosi e non risolti della Felandina, di avere una presenza sacerdotale più consistente. Per questo motivo sarà riaperta al culto la parrocchia e la chiesa di Serra Marina. Ringrazio i confratelli che hanno accettato di sposare questo progetto.
Nell’attesa di comunicarvi le nomine degli Uffici di Curia vi affido alla Madonna della Bruna e dei nostri Santi protettori: Eustachio, Eufemia, Giovanni da Matera.
† Don Pino
Nomine 2019
1. Don Giuseppe Lavecchia, Parroco in solidum moderatore Parrocchia di S. Leone Magno, Metaponto
2. Don Pasquale Di Taranto, Parroco SS. Salvatore di Serra Marina
3. Don Pasquale Di Taranto, Parroco in solidum non moderatore Parrocchia di S. Leone Magno, Metaponto
4. Don Gabriel Maizuka, Cappellano per gli immigrati presso Parrocchia SS. Salvatore di Serramarina (collaborerà con i sacerdoti di Metaponto e Bernalda)
5. Don Michele Francabandiera, parroco in solidum moderatore S. Maria Assunta, S. Agostino, S. Francesco D’Assisi in Irsina
6. Don Gerardo Forliano, parroco in solidum non moderatore S. Maria Assunta, S. Agostino, S. Francesco D’Assisi in Irsina
7. Don Massimo Ferraiuolo, parroco di s. Maria dell’Episcopio di Montalbano
8. Don Mattia Albano, Vicario Parrocchiale S. Maria dell’Episcopio – Montalbano
9. Don Gabriele Chiruzzi, parroco della chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo in Montescaglioso
10. P. Pietro Anastasio, Vicario parrocchiale Cristo Re – Matera
11. Don Vittorio Martinelli, Cappellano della chiesa del SS. Crocifisso – Montescaglioso
12. Don Vittorio Martinelli, Membro onorario Capitolo Cattedrale
13. Don Gerardo Forliano, Membro onorario Capitolo Cattedrale
14. Don Biagio Plasmati, Presidente del Capitolo Cattedrale
15. Don Vito Burdo, Commissario vescovile della Confraternita dell’Addolorata in Pomarico
16. Don Biagio Plasmati, Assistente ecclesiastico della Confraternita di “Gesù flagellato” in Matera