“L’Europa inizia a Lampedusa”. E’ per molti aspetti una tragica realtà, ma anche un dato di fatto e perciò un’obbligata sfida educativa per le nuove generazioni, chiamate a maturare una coscienza più adeguata del fenomeno e delle sfide dell’integrazione.
Ne ha preso atto il Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) che sul tema ha avviato quest’anno una specifica progettualità, con una prima fase prevista per il mese di settembre e culminata in una grande iniziativa, “L’Europa inizia a Lampedusa”, tenutasi nei giorni scorsi sull’isola, con il coinvolgimento di circa 300 ragazzi di età compresa fra i 16 e i 18 anni. Il tutto, appunto, è partito dall’isola. Non casuale il luogo, non casuale neppure la data, il 3 ottobre, coincidente con quella istituita come “Giornata Nazionale delle vittime dell’immigrazione”, in ricordo della triste strage del 2013 che vide soccombere 366 immigrati a bordo di un’imbarcazione libica.
Tra le due scuole chiamate a rappresentare la Basilicata anche l’Istituto d’Istruzione Superiore “Enrico Fermi” di Policoro, diretto dal Dirigente Scolastico Giovanna Tarantino. Gli studenti jonici hanno partecipato all’iniziativa con la produzione di un video dal titolo “Con gli occhi della speranza”, che in pochi minuti documenta con profondità l’esperienza di vita a Policoro degli immigrati ospitati nella casa-famiglia “Pippo’s House” e alfabetizzati grazie al corso Ctp a Marconia. Gli allievi che hanno rappresentato l’Istituto di Policoro, accompagnati a Lampedusa dalla professoressa Susy Benevento, sono Omar Bello, Salvatore Donadio, Greta Dibenedetto e Maria Stigliano. I ragazzi di Policoro sono stati sull’isola con altri 168 ragazzi italiani e molti altri provenienti da altri Paesi tra cui Lettonia, Slovacchia, Finlandia. “I ragazzi hanno davvero respirato un’aria europea – ha detto la professoressa Benevento – partecipando a dei workshop in inglese, tra cui uno molto interessante sulla tratta minorile delle donne adescate per il mercato della prostituzione”.
Strabiliante la seconda esperienza multimediale che i ragazzi hanno potuto vivere attraverso la tecnologia di particolari occhiali sensoriali messi a punto dal Politecnico di Torino e dalla Samsung, grazie ai quali hanno potuto provare l’esperienza sensoriale dell’affondamento. L’installazione multimediale si intitola, non per caso, “Apnea”. I ragazzi hanno inoltre visitato la “Porta d’Europa”, dove hanno potuto incontrare alcuni superstiti della tragedia del 3 ottobre 2013 (vedi foto).
Dall’incontro di settembre prenderà poi il via una progettualità di più ampio raggio che per l’anno scolastico coinvolgerà le scuole di tutta Italia. Il Fermi c’è già dalla prima tappa.