L’Aula consiliare “Nitti- Bovet” ha ospitato il terzo appuntamento del ciclo di conferenze “Il nostro tempo, il vostro futuro” organizzato da Fondazione e Associazione Nitti unitamente all’ I.I.S. “Federico II di Svevia” e patrocinato dal Comune di Melfi.
Introdotta dal dirigente scolastico Prospero Armentano e dal direttore dell’Associazione Nitti Gianluca Tartaglia, la conferenza è stata preceduta dal saluto del sindaco di Melfi.
“Democrazia e Libertà sono, comunemente, considerati termini simili ma, a ben guardare, rimandano a significati diversi. La democrazia è un sistema di governo che permette ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, la libertà è un principio fondamentale e astratto – ha affermato Giuseppe Maglione-. E’ nostro dovere trasmettere questi ideali alle nuove generazioni, soprattutto in un momento in cui il vasto mondo, soprattutto femminile, lotta ed opera per costruire la cultura della pace, per la conquista dei diritti negati e della violazione delle libertà, della dignità e del diritto di esistere”.
E’ toccato a Donato Verrastro, docente di Storia Contemporanea all’Università degli Studi della Basilicata, tenere la conferenza sul “Nesso tra democrazia e libertà” di fronte ad una platea, numerosa e partecipe, di studenti delle quinte classi degli Istituti di Istruzione Superiore “Federico II di Svevia”, “G. Gasparrini” e “Ten. R. Righetti”. Una platea volutamente allargata, rispetto ai precedenti incontri, per permettere agli studenti di non perdere questa conferenza rientrante anche negli eventi che il comune di Melfi, la locale sezione dell’Anpi, la Fondazione e l’Associazione “Francesco Saverio Nitti” hanno organizzato per celebrare il 25 aprile.
“Libertà e democrazia sono termini utilizzati spesso come sinonimi. Purtuttavia, una riflessione che si muova negli interstizi delle radici storiche di questi concetti s’impone, perché i giovani possano comprendere la profondità dei valori e dei principi che essi veicolano e rafforzare i caratteri di un esercizio consapevole del diritto di cittadinanza – ha sostenuto Verrastro- . Attraverso la ricostruzione storica dei principali tornanti che hanno caratterizzato l’affermazione lenta e inarrestabile dei principi liberali tra età moderna ed età contemporanea, è indispensabile riflettere su alcuni snodi significativi della storia del Novecento, per cogliere, interpretare e rielaborare, tra continuità e discontinuità, i processi d’avanzamento della cultura democratica moderna rispetto alle cicliche battute d’arresto.
Il 25 aprile, in tal senso, rappresenta un momento fondante del calendario civile della nazione, nonché data simbolicamente rilevante per comprendere quanto pericolosi siano gli arretramenti rispetto ai principi del liberalismo moderno e quanto sia ancora necessario, oggi, custodirne l’essenza più autentica”.