Il 27 gennaio si rinnova il ricordo della Shoah con la giornata della Memoria. SassiLive celebra la ricorrenza con una intervista in esclusiva ad Antonella Pagano, poetessa materana che si è trasferita nella capitale per dare vita ad una serie di interessanti iniziative che coinvolgono il mondo della cultura e e quello del volontariato. Di seguito l’intervista.
Da sempre è impegnata nel volontariato, da sempre dalla parte dei diritti civili, qual è il suo impegno per il 27 gennaio 2015, Giornata della Memoria?
Le risponderò con alcuni frammenti di quanto ho scritto per la bella Festa di Manduria, L’Amministrazione del comune in provincia di Taranto ha istituito il Premio intitolato ad Elisa Springer, sarò ospite insieme a don Ciotti con la Fondazione voluta dalla stessa Springer.
“Ansima il cielo! La terra ha palpito d’acciaio! Osserva muta il trivellare vasto e profondo. D’orrore è la punta acuminata, eppur s’espande il bene!Di là ne è colmo il cielo, così le vette delle più ardite cime. D’indomito eroismo molti sono i vessilli! Eppur si domanda nostra Madre Terra – pur solenne si domanda il cielo qual genere percorre le nostre contrade?Che pelle cuore e pensieri tesse? Eroi assassini, nobili ignobili, nitidi e poi torvi!Un uomo! L’Umanità! Non v’è festa più bella di quella che inneggia alla dignità. Testimoniarla, vieppiù, è gesto di regalità. Tal quale il servizio! Ha dignità regale, testimoniare ha valore morale, sociale, eppure spirituale. Pensiamo a quanto lievita il valore se sol si pensasse d’onorar la verità. Uomo, vetta e abisso!Oggi qui, siamo tutti una vetta. Non v’è festa più bella che tanti rinascano insieme dinanzi all’orizzonte luminoso della dignità. Un adagio ebraico recita: “chi uccide una vita, uccide il mondo intero”, insieme, qui, in Manduria, possiamo pensare e dire: Chi ricorda affettuosamente una vita la eterna e onora, eternandola, la vita del mondo intero Due Millenni! Ansima e scrive il Cielo! S’angustia la terra!
Da molto avrei voluto farle questa domanda, è più sociologa o più poetessa?
La ringrazio d’averla pensata e per avermela posta, credo di doverle solo dichiarare: donna, sono una donna, madre, dunque interessata alle vicende umane per esserne parte e per nutrire4 un profondo senso di appartenenza. Pensi, nelle scienze, classificando piante e animali, in linguaggio tecnico si dice: “appartenente alla famiglia dei”……. e noi uomini e donne in molte circostanze lo dimentichiamo; la mafia lo ricorda, e di fatto più la famiglia buona si disgrega, più lievita la famiglia cattiva! In un altro frammento del contributo di pensiero per il 70ennio dell’apertura delle porte di Auschwitz, Bergen-Belsen e Terezin e del decennale della scomparsa di Elisa Springer:
Due millenni per tessere una legge!?
211 è il suo numero dell’anno 2000, così è contrassegnata, sì che dagli uomini possa essere trovata, letta e operata! Una norma per imparare a ricordare!?
Tutto questo si deve anche all’azione della Presidente della Fondazione Francesca Lopane e al mio concittadino Franco Ambrico con cui abbiamo condiviso molto.
E’ emozionata di condividere la presenza con don Ciotti?
Debbo confessare che sono sempre stata emozionata di condividere lo spazio umano con don Ciotti, sin da quando ci raggiungeva in Matera con l’Associazione 21 settembre ’43 e in altre situazioni in Roma e al Sacrario in Bari, mi commuovono profondamente il coraggio e la semplicità di questo Uomo e comprendo come tanti lo stiano indicando quale Presidente della Repubblica Italiana: ecco, parlando di don Ciotti riesco a spiegare di più quanto l’interesse di me madre, donna, e poi sociologa e, dicon di me poetessa, sia l’Uomo. Dirò in Manduria:non v’è festa più bella che tanti rinascano insieme dinanzi all’orizzonte luminoso della dignità e che un Uomo dall’animo gentile e forte, sacro e umano insieme, possa toccarci con l’acqua che dice bene di noi, ci benedica, don Ciotti!
Il premio dedicato ad Elisa Springer ha un tema specifico?
Si, si partecipa con racconti sul tema:” “A24020, un numero, una storia”. Sa come lo leggo io? Uno di quei bei miracoli umani, il fare bene, il fare bello, il fare dinamico, attivo, presente, vivificante, quell’ essere dentro la storia consapevoli della ciclopica profondità ed estensione dell’orrore umano e consapevoli, in pari misura, della bellezza, della luminosa operosità, magari anche d’eroismo autentico, ma anche dell’eroismo quotidiano che ci faccia fieri d’appartenere al genere umano. Sono testimone d’una testimone, occorre ch’io porta con fierezza lo stendardo! Perchè, sa Martin Luther King diceva:“Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti” ed io, piccola pugliese, lucana, romana, italiana e cittadina dello spazio nel pianeta luminoso e lussureggiante, come ce lo ha descritto la nostra astronauta Samantha Cristoforetti, direi: mi fa paura l’indifferenza e l’ignavia degli onesti.
E di Matera rispetto alla Memoria?
“Fui proprio io sul palcoscenico della vita quella sera di dicembre del 2002 in Matera; colmo il parterre, colma la galleria; al Teatro Egidio Romualdo Duni tutta Matera era convenuta, pur tutte le sue istituzioni, in testa la Casa Comunale, così si conferì ad Elisa la cittadinanza onoraria. Non tessei lodi, sentii di raggiungere il cuore della platea con il senso e la sintesi profonda dei suoi due libri best sellers! Non potei coniare parole più eloquenti!In Manduria getterò un ponte ideale con Matera”; narrerò plaudendo a Matera come a tutti i comuni d’Italia che irrorano la lampada della memoria. Da cittadina materana ricorderò che Matera, Medaglia d’argento al valore militare, ha conferito la cittadinanza onoraria a personalità ed istituzioni che per la giustizia e per la pace si sono adoperati nel mondo, Michail Gorbacev, la Comunità di S. Egidio, l’Istituto Buddista d’Italia Soga Gakkai, icone di un mondo più giusto e solidale. Ricorderò come tanti cittadini persero la vita per liberare la città dalla prepotenza nazifascista. Dirò che Matera onora anche sul piano simbolico la Memoria, con le due targhe affisse nei luoghi ove si consumarono gli eccidi nazisti, con la scultura di Vittorio Basaglia, dedicata alla Resistenza, che campeggia dinanzi al Municipio. Che Matera, in tutte le azioni, che nel tempo ha posto in essere per onorare la memoria, ha costruito un ponte che le collegasse a tutte le vittime della shoah, in questo segno e nel nome di tutte quelle vittime ha conferito la cittadinanza onoraria ad Elisa Springer, scrittrice austriaca naturalizzata italiana, scampata ai campi di concentramento nazista di cui va sottolineando il fervente contributo alla diffusione dei valori della democrazia, della pace e dei diritti umani. Matera città che assegna posto d’onore all’azione volta alla promozione della convivenza tra i popoli e della dignità della persona umana. Da cittadina mi piace ricordare di Primo Levi ne’ La Tregua: “non è dato all’uomo di godere gioie incontaminate”, e mi tornano maestre queste parole per dichiarare alla stampa: se questo è vero, allora è bene darsi la mano e lavorare insieme. E poiché il Premio è rivolto ai giovani, le rammento un altro passo del mio contributo: faccio tesoro dell’emozione del mio essere in Manduria e di poter passare il brivido che sento farsi comune ai miei figli e a tutti i giovani, i “Futuri d’Italia”, tanti stiamo lasciando che esodino, perché sappiano e sapendo discernano e vivano la vita nella gioia, nel sorriso, nella leggerezza, nell’arte, nella poesia, Bellezza! Noi adulti mai distolti dall’impegno e dall’attenzione ad essi. Vorrei inoltre dirle che “facendo tesoro della presenza di don Ciotti, sarà l’occasione propizia per riscrivere tutti insieme un nuovo più autentico Patto per e con la Memoria per evitare che sia causa di divisione, un Patto intellettualmente onesto con la realtà contemporanea che, com’è evidente, non è ancora riuscita a fare a meno dei codici della violenza.Sono stata educata all’etica dell’impegno – l’impegno è etico – etica dell’impegno che sostanziò la vita di Elisa dopo che seppe dire al mondo, dopo che seppe mostrare il numero! La sua pedagogia è fertile tutt’oggi!” Se può, dunque, chiuda con le parole di Elisa Springher:” ”il mio passato è quello che dagli albori ci accomuna tutti e che, tramandandoci tragedie e splendori, lascia dietro di sé una testimonianza aperta a chiunque voglia protendere le braccia in direzione della giustizia. Ed è così che la mia vita è diventata una testimonianza autentica di pace e libertà”. La ringrazio molto per aver voluto trasmettere ai miei concittadini questa testimonianza di impegno civile.
Nella foto in basso Antonella Pagano