I rappresentanti dei movimenti edelle associazioni cattoliche della Diocesi di Matera-Irsina hanno incontrato l’Arcivescovo Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo per chiedere l’approvazione di un nuovo Statuto per la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali (CDAL),l’organismo costituito dieci anni fa allo scopo di offrire un servizio alla Chiesa locale mettendo in comune i diversi carismi e sensibilità.
Ne fanno parte circa trenta tra associazioni e movimenti, dall’Azione cattolica all’AGESCI, dal Movimento dei Focolari a Comunione e Liberazione, dal Rinnovamento nello Spirito al Cammino neocatecumenale, dall’ANSPI all’Unitalsi e al Serra Club.
Mentre la pratica religiosa appare in declino, ancor più dopo la pandemia, queste realtà testimoniano lo stesso gusto di appartenere alla Chiesa.
Se ne è avuta una prova durante il Congresso Eucaristico Nazionale svoltosi a Matera dal 22 al 25 settembre 2022 sul tema “Torniamo al gusto del pane, per una Chiesa eucaristica e sinodale” quandohanno partecipato, insieme ai volontari delle parrocchie, all’accoglienza dei delegati e dei pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia.
Nel suo intervento Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo ha richiamato l’importanza del camminare nello spirito del Sinodo perché “insieme siamo l’unico volto della Chiesa”, una Chiesa aperta che guarda oltre il proprio orizzonte e sull’esempio di Gesù “tende la mano per toccare” i deboli e i poveri,donando loro forza e speranza.
Parole in perfetta sintonia con l’invito di Papa Francesco a riscoprire lo “zelo missionario”:
Non dobbiamo attendere di essere perfetti e di aver fatto un lungo cammino dietro a Gesù per testimoniarlo; il nostro annuncio comincia oggi, lì dove viviamo. Come ci ha insegnato Papa Benedetto, «la Chiesa non fa proselitismo. Essa si sviluppa piuttosto per attrazione».
(dall’Udienza dell’11 gennaio 2023)
Al termine dell’incontro il Vescovo ha nominato come nuovo presidente della CDAL il prof. Lindo Monaco che ha accettato l’incarico confermando, a nome di tutte le Associazioni e i Movimenti della Consulta, di voler proseguire il proprio impegno laicale,tanto nell’ambito ecclesiale che nella società civile.