L’artista Don Pasta ospite nel pomeriggio a Matera nel complesso Le Monacelle per un nuovo appuntamento del Matera Cultural&Creative Forum, manifestazione sostenuta dall’Ufficio Sistemi culturali e turistici – Cooperazione internazionale – Regione Basilicata e promossa da IKAM Centro Studi & Ricerche. Don Pasta è il nome d’arte di Daniele De Michele, quarantottenne salentino originario di Otranto che si ritrovato a fare il dj negli anni Novanta nel Jungle Montmartre, un locale etnico gestito dalla comunità senegalese di Parigi, città in cui si era trasferito per completare gli studi universitari in economia. Dopo aver girato il mondo mettendo musica in discoteca Don Pasta nel 2000 ha deciso di unire la passione per la musica a quella per il cibo. Una scelta scaturita da una riflessione sostanziale sul valore che assume il nostro cibo. Se è vero che nel resto del mondo probabilmente il pil è superiore al nostro, il Sud può vantare ancora un cibo incontaminato, i peperoni cruschi, il grano duro e di conseguenza chi vive dalle nostre parti può ritenersi fortunato perchè può ancora mangiare sano. Cinque anni fa è nata cosi l’idea di mettere on line il video di una signora che oggi ha 90 anni e che continua a produrre i cannoli per una pasticceria. “Chiara e i cannoli” ha superato 3 milioni di visualizzazioni su Youtube e Don Pasta ha provato a spiegare perchè il suo video è diventato virale. Il “segreto” sta nelle storie raccontate da Chiara durante la preparazione dei cannoli, storie che riguardano il suo vissuto, la politica, le vicende del paese. Dalle ricette delle nonne si può quindi ripartire e Don Pasta invita i giovani non solo a mangiare sano preferendo una passata di pomodoro fatta in casa a quella disponibile al supermercato, acida e addolcita con gli zuccheri ma anche a riscoprire le nostre ricette per provare a riscoprire i lavori di un tempo, partendo dall’identità dei territori, dalle conoscenze del passato. Don Pasta non ha dubbi: “Io rappresento le nonne in quanto depositarie di un sapere che si sta perdendo e che le grandi industrie vogliono far sparire per sempre, in modo tale da farci diventare consumatori pigri e non consapevoli. Chi gestisce queste grandi catene alimentari non solo arreca un danno all’economia in cui si insediano ma danneggia la salute dei consumatori quando preferiscono il cosidetto junck food, il cibo spazzatura. Per esprimere la sua visione sul cibo e sugli effetti benefici che una ricetta della nonna può avere sulle nuove generazioni, Don Pasta ha pubblicato nel 2013 anche un libro “La parmigiana e la rivoluzione. Elogio della frittura e altre pratiche militanti”. “
“Ho cominciato a fare video circa cinque anni fa – racconta Daniele in arte Don Pasta, mostrando alcune riprese dove una simpatica nonnina, parlando di politica e della società in generale, riesce a preparare i cannuoli più buoni del paese, e forse i migliori in circolazione. Questa donna – ci dice – è di Favignana e prepara questi dolci usando friggendoli nello strutto, con pentole di 50 anni fa. Ebbene questo video ha avuto 3 milioni di visualizzazioni”. Poi l’ospite cerca di spiegare a se stesso ed ai presenti le ragioni che avrebbero portato così tante persone a cercare nelle vecchina pasticcera risposte ad una vita che non ne da. Ascoltando Don Pasta, dopo un po’, si capisce che quello che fa non è solo music&food. Non si tratta soltanto, infatti, di fare le tagliatelle, come pure avviene durante le sue perfomance. “Oggi – continua – l’industria con i suoi prodotti sta cancellando secoli di storia enogastronomica e dei territori. Pesante che i luoghi dove vengono prodotti i cibi, che acquistiamo nei supermarket, vengono realizzati in condizioni di lavoro molto difficili. Ci dimentichiamo però che nelle regioni meridionali abbiamo i prodotti più buoni del mondo; noi, compiendo la scelta di preferire l’industria alimentare alla tradizione – prosegue – lasciamo che la nostra storia si disgreghi, che si annichilisca, sotto la pressione di grandi gruppi internazionali”. Quindi si rivolge ai ragazzi ed afferma “La storia di questa cucina moderna non ha futuro, che invece parlerà della parmigiana delle nonne”.
ispetto alle finalità dell’incontro torna prepotente l’idea che si debba compiere una scelta consapevole, nella certezza che questa debba avere un futuro. Don pasta parla quindi ai giovani, e invita: “Noi abbiamo tanto, ma dobbiamo difenderlo e riuscire a farne anche un lavoro”. Quindi l’invito a studiare, “la chiave che ci permetterà di salvarci” e ad esercitare una scelta consapevole”. All’incontro era presente il prof. Giovanni Schiuma e Roberto Linzalone, del Centro Ikam.
La fotogallery dell’incontro con Don Pasta per Matera Cultural&Creative Forum (foto www.SassiLive.it)