I campioni del pensiero, olimpionici della sapienza, hanno ricevuto a Roma il premio per le loro fatiche. Alessandro Venuti di La Spezia, Francesco Colucci di Matera e Micol Curatolo di Terni per la sezione in lingua italiana sono saliti uno dopo l’altro sul palco dell’hotel Parco Tirreno a Roma, venerdì mattina, per ritirare diploma e premi in denaro che li hanno incoronati «Filosofi d’Italia». In quattro ore, il giorno prima, hanno riflettuto, argomentato, costruito un percorso di intuizioni sui temi scelti dalla commissione. Temi da sviluppare, in ambito teoretico il ruolo della filosofia, in ambito gnoseologico l’importanza dell’interpretazione e la soggettività nella conoscenza, in ambito etico-politico la rilevanza della giustizia, in ambito estetico il rapporto tra arte e conoscenza. Tracce «per nulla scontate, interessanti, difficili», hanno detto i campioni che, già nei mesi scorsi, hanno superato le selezioni d’istituto e la tappa regionale della gara rivolta alle ragazze e ai ragazzi delle classi secondarie di secondo grado volute dal Miur per rinnovare la didattica della disciplina.
Matera può e deve essere orgogliosa di un giovane così talentuoso, in grado di interfacciarsi con straordinarie capacità con il meglio della gioventù italiana. Più di ottanta studenti, infatti, si sono confrontati nell’elaborazione di un saggio filosofico, a partire dalle tracce proposte dalla commissione nazionale. La manifestazione, promossa dalla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, d’intesa con la Società Filosofica Italiana, rientra nell’ambito delle iniziative volte alla valorizzazione delle eccellenze.
Francesco Colucci, classe 1999, è l’ennesima dimostrazione del fatto che non tutti i giovani sono disinteressati, acritici, disposti a seguire pedissequamente ciò che la società vuole loro imporre. Francesco Colucci, con questa sua straordinaria vittoria, dimostra che la meraviglia è, esattamente come sostenevano i padri del pensiero, il motore primo per ogni sfida, l’energia necessaria per un cambiamento positivo. I giovani materani devono essere fieri di un coetaneo così, che non solo ha portato alto il nome della sua terra a livello nazionale, ma ha saputo trasmettere a tutti una grande lezione di coraggio. Lo studio, l’amore, la passione, l’impegno sono più forti del lassismo, della critica generalizzata e improduttiva, della sterile lamentela. Ciascuno può, dando voce alla propria interiorità, essere maestro per tutti e disegnare un nuovo modo di stare al mondo lasciando un segno tangibile della propria presenza. Insegnamento, in fondo, è proprio questo.
Nella foto da sinistra verso destra Alessandro Venuti di La Spezia, Francesco Colucci di Matera e Micol Curatolo di Terni7