Il 2020 è stato un anno particolare per Accettura, la festa del Maggio per la prima volta non ha avuto svolgimento.
Nei giorni del lockdown, ha preso corpo l’idea di partire da questa pausa forzata per avviare una riflessione a più voci sui significati più profondi del Maggio di San Giuliano coinvolgendo nel dialogo i diretti protagonisti, emigranti ma anche studiosi, istituzioni, artisti e fotografi.
L’iniziativa è promossa da ANSPI Accettura, Archivio Multimediale Accettura, LEAV Università di Milano, con il patrocinio del Comune di Accettura.
Il 2020 è un anno particolare per Accettura.
Le limitazioni introdotte a causa del COVID-19 hanno comportato l’annullamento dei festeggiamenti del Maggio di San Giuliano, i cui giorni principali si sarebbero dovuti svolgere dalla domenica di Pentecoste, 31 maggio, al successivo martedì 2 giugno. Hanno avuto luogo solo le celebrazioni liturgiche, con la presenza in chiesa di pochissimi fedeli – tutti rigorosamente accetturesi – nel rispetto delle norme del distanziamento, mentre la maggioranza delle persone ha seguito la funzione religiosa tramite i social media. Non è mancato qualche accenno a gesti e simboli della festa: la statua di San Giuliano portata all’ingresso della chiesa, la presenza di bambini con gli abiti votivi, la tradizionale preparazione delle zeppole; le cente, una piccola statua del Santo e un albero in miniatura collocati quasi clandestinamente in largo San Vito, luogo simbolo delle celebrazioni.
L’annullamento costituisce un fatto senza precedenti. Dai tempi in cui è storicamente attestata, la festa del Maggio per la prima volta non ha avuto svolgimento. Anche per gli anni dei conflitti mondiali e dell’epidemia della spagnola, esistono presso il comune di Accettura le delibere di autorizzazione per il regolare taglio degli alberi in vista della celebrazione della festa (in particolare documenti relativi agli anni 1917-18-19-20 e 1944-45), per quanto la tradizione ricordi per quegli anni uno svolgimento in tono minore.
Durante il mese di aprile 2020, nelle conversazioni telefoniche intercorse tra Nicola Scaldaferri, Don Giuseppe Filardi e Biagio Labbate, ha preso corpo l’idea di partire da questa pausa forzata, certamente traumatica per la storia di Accettura, per avviare una riflessione a più voci sui significati più profondi del Maggio di San Giuliano. Innanzitutto coinvolgendo nel dialogo i diretti protagonisti, ovvero gli accetturesi che vi partecipano compatti secondo diverse modalità, e gli emigranti che ritornano in massa per l’occasione. Ma anche coloro che sul territorio svolgono un ruolo pastorale, istituzionale, di promozione culturale, per la portata delle implicazioni che comporta l’assenza di un simile evento sia sul piano religioso che su quello civile. E poi con gli studiosi, gli artisti, i fotografi, i filmmaker: ovvero con tutti coloro che nel corso degli anni, lungi dall’essere semplici osservatori e fruitori esterni, sono diventati parte integrante di un rito dai tratti fortemente inclusivi che da festa di un piccolo paese si è trasformato in fenomeno capace di attrarre interesse a livello globale. Questo nella consapevolezza che i momenti in cui si sperimenta un’assenza sono anche quelli in cui si è maggiormente spinti a riflessioni che possono contribuire a coglierne i tratti più autentici. Le sensazioni di delusione, dispiacere o nostalgia suscitati da una mancanza, possono fare da stimolo per riflessioni costruttive, volte sia a comprendere il senso profondo della partecipazione a un dato evento, e sia a prefigurarne possibili sviluppi futuri.
Nei giorni antecedenti o immediatamente successivi a quelli della mancata festa del 2020, a un primo nucleo di persone è stato rivolto l’invito a fornire le proprie considerazioni sul Maggio “assente”, mediante conversazioni in video, che sono state registrate ad Accettura rispettando le norme imposte per il contenimento del COVID-19, o a distanza tramite il web; oppure a inviare delle testimonianze scritte, seguendo tracce di riflessione che tendevano ad escludere il ricordo puramente nostalgico e il senso di sterile delusione, a favore di testimonianze dal carattere costruttivo.
La proposta ha suscitato entusiasmo e le risposte sono giunte numerose. Vengono qui presentate quelle a cui si è giunto a compimento in quel difficile periodo. Esse costituiscono documenti unici e straordinari nella storia del Maggio, capaci di stimolare ulteriori livelli di riflessione e di analisi. Nello stesso tempo sono una base di partenza, aperta a successive integrazioni, per tutti coloro che volessero offrire proprie riflessioni e testimonianze.
La messa online dei materiali di Accettura 2020: Il Maggio del silenzio avviene il 27 gennaio 2021, giorno in cui ad Accettura, come in tutto il mondo cattolico, si celebra la ricorrenza della morte di San Giuliano.
Questo progetto costituisce la prima tappa verso la costituzione di un archivio multimediale su Accettura (AMA), dove nel tempo potrà confluire e essere resa accessibile la ricca documentazione già esistente e quella futura.