Geremia Mancini, presidente onorario “Ambasciatori della fame”: “Giuseppe Nicola Postiglione il coraggioso patriota che fu amico del giovane Gabriele D’Annunzio. Nel suo testamento, come ultimo atto di generosità, lasciò ogni suo avere alla Congregazione di carità di Pescara. Era nato a Potenza nel 1822”. Di seguito la nota integrale.
Giuseppe Nicola Postiglione nacque a Potenza, il 17 settembre del 1822, da Nicola (“capo armigero”) e Caterina Del Mastro. I suoi genitori ebbero come ultima residenza quella di Mercato San Severino in provincia di Salerno. Giuseppe fu un forte e determinato oppositore dei Borboni. Questa sua fiera posizione politica gli costò l’arresto e la successiva carcerazione nelle prigione della “Vucaria” a Napoli. Qui ebbe modo di conoscere e diventare amico dell’abruzzese Silvio Spaventa e del calabrese Giovanni Nicotera. Una volta riottenuta la libertà giunse a Pescara come ufficiale postale. Nella città adriatica ebbe modo di entrare in sintonia perfetta con la popolazione locale. Di facile eloquio risultò simpatico a tutti. In lui emergeva sempre forte il sentimento votato alla libertà e alla unità della Patria. La sua figura fu riportata su ” L’Ultima Dimora: 25 Anni di annunci Funebri sul Corriere Abruzzese” di Federico Adamoli. Ebbe modo di conoscere e socializzare con, l’assai più giovane, Gabriele D’Annunzio (era amico di famiglia). Il Poeta ricorderà sempre con grande affetto quello che spesso definiva: “sordo pescarese per antonomasia” (eppure Postiglione pescarese non era). Nel libro “Scritti dannunziani” di Raffaele Tiboni viene riportata una frase del Poeta: “all’eloquentissimo monarchico-mazziniano-borbonico-papista e socialista Giuseppe Postiglione, a cui scrissi una cartolina pochi giorni fa, per augurargli felice l’onomastico. Che brav’uomo! … Se non avesse quel brutto difettaccio di discorrere troppo e d’imbarcarsi a fare il politicante … Basta! Salutalo tanto da parte mia …”. Nel suo ” La contessa d’Amalfi” D’Annunzio lo cita così: “Don Giuseppe Postiglione parlava della candidatura del principe prussiano Hohenzollern al trono di Spagna”. In un’altra occasione riferendosi al suono di una locale banda musicale il “Vate” simpaticamente disse: “è così poco musicale che perfino le orecchie bronzee di don Peppino Postiglione, se ne risentono. E’ tutto dire!” (dalla Villa del Fuoco – 1 febbraio 1884). Gli amici più cari furono, per lui, Paolo Seccia, don Teofilo e Giovanni Sisti il maestro elementare di Gabriele D’Annunzio. Dotato di una aneddotica unica ed accattivante, Giuseppe Nicola Postiglione, divenne un personaggio stimato, consultato ed amato da tutti i pescaresi. Un altro suo tratto distintivo fu la filantropica generosità verso i più bisognosi. Giuseppe Nicola Postiglione non si sposò mai. Morì, nella sua abitazione in via “del Popolo” a Pescara, l’11 ottobre del 1898. Nel suo testamento lasciò ogni suo avere alla Congregazione di carità di Pescara. Ai funerali, si tennero nella cattedrale di “San Cetteo”, oltre a tutte le autorità parteciparono oltre un migliaio di persone.
Nella foto Pescara al tempo di Giuseppe Nicola Postiglione