Le massime istituzioni regionali e locali hanno ricordato ad Irsina la figura dell’ex governatore della Regione Basilicata, Angelo Raffaele Dinardo, scomparso nel 2015 ma ancora nel cuore dei lucani per il suo impegno nella politica e nel sociale. L’occasione è stata data dalla decisione della locale amministrazione e della dirigenza scolastica di intitolare a Dinardo, originario proprio di Irsina, in provincia di Matera, il plesso della scuola primaria in via Martiri della Resistenza. La manifestazione si è sviluppata in due momenti: la breve cerimonia di intitolazione dell’istituto – con la partecipazione dei rappresentanti del mondo politico, religioso e scolastico, ma soprattutto dei tanti alunni che hanno intonato festanti l’Inno di Mameli – ed un convegno dal titolo “L’educatore e l’uomo delle istituzioni”, che si è tenuto a seguire nel caratteristico borgo antico di Irsina, nel Centro Arenacea in piazza San Francesco. A scoprire la targa, il sindaco di Irsina, alla presenza delle tre figlie del politico lucano. “Dinardo è stato un uomo di straordinaria cultura, umanità, sincerità, dal sorriso semplice che metteva a proprio agio”, ha detto un ex preside dell’istituto, aprendo i lavori del convegno, poco prima che la dirigente scolastica presentasse alla platea un gruppo di alunni di Irsina che ha realizzato una pagina wiki sullo scomparso Angelo Raffaele Dinardo, ripercorrendo le innovazioni educative del maestro – prima che del politico – e riportando aneddoti e curiosità, articoli e scritti “di un insegnante – hanno detto i ragazzi – che ha influito positivamente sulla formazione futura dei suoi studenti”. All’evento sono intervenuti rappresentanti della Regione Basilicata del presente e del passato, fra cui l’attuale presidente del Consiglio regionale ed i diversi consiglieri regionali della legislatura in cui Dinardo aveva ricoperto il ruolo di governatore. Importante, il contributo degli studiosi Giovanni Caserta ed Anna Maria Bianchi. “All’unanimità a febbraio del 2016 – ha detto il primo cittadino di Irsina – decidemmo, in Consiglio comunale di avviare l’iniziativa per dedicare il plesso scolastico al nostro illustre concittadino. E’ stato un percorso amministrativo lungo tre anni, ma alla fine siamo riusciti a portarlo a termine proprio il 26 febbraio, data della sua morte avvenuta nel 2015. A Dinardo abbiamo voluto intitolare una scuola primaria: uno dei luoghi che, a nostro avviso, amava di più. Oggi per Irsina è stata una giornata particolare, iniziata con la Marcia della Cultura e terminata con l’importante avvenimento di questa sera e con un messaggio alle nuove generazioni”. “Noi irsinesi – è stato detto nel corso dell’incontro – siamo orgogliosi di aver avuto un concittadino di tale rilevanza: un uomo innovativo, lungimirante, dalle grandi doti umane, professionali e politiche, che ha saputo dare un senso alla vita”.
“Marcia della Cultura 2019: Irsina Capitale della Grazia”, commemorazione di Angelo Raffaele Dinardo e intitolazione del plesso scolastico di Via dei Martiri della Resistenza: report e foto
La giornata del 26 febbraio a Irsina è iniziata con la “Marcia della Cultura 2019: Irsina Capitale della Grazia” e si é conclusa con la commemorazione di Angelo Raffaele Dinardo e l’intitolazione del plesso scolastico di Via dei Martiri della Resistenza.
A seguire, presso la sede dell’associazione Arenacea, in Piazza San Francesco, si è svolto il seminario di studio su Angelo Raffalele Dinardo(Irsina 1932-2015), maestro elementare, direttore didattico, ispettore, sindacalista, politico.
Moderatore dell’incontro, il dirigente scolastico Gerardo Desiante, ha espresso le motivazioni della scelta di intitolare una scuola ad Angelo Raffaele Dinardo , tra cui , la più importante, quella di proporre la forza di un esempio e di un modello morale e sociale .
Hanno portato i saluti e hanno ricordato Dinardo come una persona dalla straordinaria statura morale, una pagina limpida di storia lucana che la scomparsa ha consegnato alla memoria collettiva, il sindaco di Irsina, avv.Nicola Massimo Morea, la dirigente scolastica, professoressa Antonia Salerno, l’assessore alla cultura, avvocato Anna Maria Amenta, Rosaria Cancelliere, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Matera e , infine, Vito Santarsiero, presidente del Consiglio Regionale di Basilicata .
Tra gli interventi lo storico, professore Giovanni Caserta, ha raccontato la storia di un uomo che sapeva ascoltare e lo sapeva fare perché era stato maestro elementare, di quelli che, nel secondo dopoguerra, ‘si chinavano sui bambini sporchi e scalzi, per ascoltarne il dialetto e tradurlo in italiano. Dinardo era uno di quei maestri che avevano gestito i centri di lettura e avevano insegnato nelle scuole serali e sussidiate.Generalmemte di umile estrazione sociale, essi cominciarono, come nel caso di Dinardo, come ragazzi di bottega e , poi, frequentarono l’istituto Magistrale, il Liceo dei Poveri. Arrivarono al diploma, si laurearono , insegnaroro e, spesso, furono direttori didattici e ispettori e sentirono il bisogno di operare nel sociale.
Dinardo arrivò all’insegnamento dopo anni di lavoro nella bottega dello zio falegname carpentiere, ed essere stato studente lavoratore facendo l’isitutore al convitto Nazionale Principe di Piemonte di Potenza mentre frequentava il magistrale. Come direttore e ispettore sposò la causa della scuola del tempo pieno che significava migliorare e garantire una formazione e un’assistenza ai più deboli. Dunque,
fu un educatore, un magister, una figura nobile che si faceva carico degli altri e la sua passione non poteva non portare all’impegno sociale; era logico diventare politico, uomo della polis.
Raffaele, come lo ricordano le testimonianze raccolte nel libro intitolato ‘ Angelo Raffaele Dinardo, maestro sempre e ovunque ‘ edito da Villani Editore, era un cattolico,senza enfasi, un cattolico di antica tradizione, ed era un uomo di cultura per il quale l’esperienza politica significava mettersi al servizio della comunità.
Fu Presidente della Regione Basilicata dal 1995 al 2000 e instancabile artefice della ‘pacificazione’ politica della nostra regione nel difficile periodo degli anni novanta.
Anche nel suo lavoro di ispettore scolastico seppe sorprendere per la sua innata capacità di essere, allo stesso tempo, rigoroso e gentile. Il Dinardo politico e sindacalista,uomo della Cisl, vice presidente della Formez, dovette molto al suo impegno nel mondo della scuola, che fu per lui una palestra pedagogica e ne forgio’ l’indole educatrice.
Per chi lo ha conosciuto da vicino, egli è stato un riferimento costante di perseveranza e rigore, come lo ricorda Filippo Bubbico, vicepresidente giunta regionale Dinardo, battagliero e sempre in trincea, impegnato a rendere la cultura dell’educazione forza propulsiva del cambiamento e dello sviluppo. É noto il suo amore profondo per la scuola fondata su due ‘momenti viventi’: il maestro e lo scolaro. Fece parte del Movimento Maestri di A.C. e dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici e fu accompagnatore dei ragazzi per aiutarli a costruire un progetto di vita.
L’Associazione Italiana Maestri Cattolici , con la responsabile nazionale Anna Maria Bianchi, lo vuole ricordare come educatore , persona che ha sempre conservato lo stile del maestro , fatto di competenza culturale e didattica, autorevolezza riconosciuta, amore autentico per ogni alunno, impegno per il bene comune.
In ultimo, ma non meno intenso, l’intervento di una delle figlie di Angelo Raffaele Dinardo, che ha ringraziato i ragazzi e i docenti per aver commemorato il padre e ha voluto ricordare il legame profondo che aveva con le sue origini, con la sua Irsina e la sua devozione per Santa Eufemia.
E ha concluso citando una delle frasi piu belle di Angelo Raffaele Dinardo,fedele e leale servitore della Repubblica, una vita spesa al servizio della comunità: “…per essere rispettati bisogna rispettare la democrazia, bisogna alimentarla continuamente. La libertà vive dell’uomo che si pone accanto all’altro non sopra”.
Foto di Lorenzo Monteleone