LE OPERE DI MARGHERITA SERRA A NEW YORK PER L’INAUGURAZIONE DI SAKS 5TH EVENUE
L’ARTISTA DI ADOZIONE MATERANA PORTA I SUOI “CORSETTI” NELLA PRESTIGIOSA SEDE DELLA MODA NEWYORKESE
E’ partita da Matera la protagonista dell’inaugurazione Saks. Destinazione New York City. Margherita Serra ha presenziato all’inaugurazione del nuovo layout della “casa dell’alta moda di NY, dove è esposta una sua opera”.
Questa artista di fama internazionale, che ha scelto Matera come “sua città d’arte”, è stata inserita nel gruppo “Sculptors Guild” di New York, in qualità di artista italiana.
Da questa vetrina, è stata poi selezionata come artista simbolo dalla prestigiosa Saks, che ha scelto di acquistare un’opera della Serra, e presentarla al pubblico in occasione dell’inaugurazione del 4° piano della nuova sede, nella prestigiosa 5th Evenue di NY, tenutasi nei giorni scorsi nella “grande mela”.
Margherita Serra, nota a Matera anche per lo spazio d’arte nei Sassi, che nel corso dell’estate 2011 ha ospitato la straordinaria mostra di Gillo Dorfles, è molto legata alla città in cui sono nati i suoi genitori. Quello fra Matera e New York è un’importante lieson, che si realizza grazie all’opera della Serra.
“Per me essere lì da Saks, dove ci sono le firme dell’alta moda, rappresenta un grande risultato. Proprio di fronte al Rokefeller Center, la stessa sede di Saks è sinonimo di prestigio”. Margherita Serra ha conquistato il mondo dell’arte internazionale, e dell’alta moda, grazie alle sue opere in marmo di Carrara, ispirate ai corsetti delle dame aristocratiche. “Il fatto che il corsetto sia giunto a New York rappresenta per me un grande traguardo, soprattutto per il messaggio che l’opera porta in sé. Oggi, tutto è scontato, il corpo della donna viene guardato spudoratamente, posto in modo volgare. La mia opera tende a recuperare un senso di raffinatezza, partendo proprio dai marmi, che sono trattati come un tessuto, un pizzo, e rappresentano la donna come forza, eleganza, per esaltare quanto c’è di più bello nella figura femminile”. La donna viene “invitata” a riempire lo spazio “Il concetto dei corsetti è nato in occasione dell’antologica al Museo di Gallarate, con l’opera “Femminilità 2000”. Poi è seguito un periodo di elaborazione, ed in occasione della mostra di Palazzo Venezia a Roma, ho inteso la vera essenza di questi involucri, che rappresentano una presenza nell’ assenza, la suggestione di un corpo che non c’è, e tu riempi con la tua fantasia, con un personaggio”. A Margherita piace dedicare le sue opere a grandi donne del passato “A Roma, nella sala Altoviti, ho dedicato una delle mie opere alla Cleopatra, a Valsinni ho dedicato un corsetto ad Isabella Morra, e a Torre Pujales, al museo di Corme, l’ho dedicato a Rosalia De Castro, poetessa avanguardista dell’800. Il corsetto assume la sembianza di una persona desiderata, che vive di questo spazio”. il corsetto non poteva essere un soprammobile, va indossato, nell’idea di Margherita diventa un indumento, “ho studiato una struttura voliera, una sorta di sottogonna in metallo, che svolge ad un tempo la funzione di sostengo, e che consente alle donne di “vestire” il corsetto, di entrare in questo spazio d’arte tutto dedicato a loro”.
I programmi futuri di Margherita Serra partono da Matera, “dopo il grande successo della mostra di Dorfles, vorrei programmare un altro evento/mostra per il mio spazio a Matera, e portare anche altri personaggi importanti”.