Il Professore Massimo Cacciari, docente dell’Università San Raffaele di Milano, è ritornato nel pomeriggio a Matera per una lectio magistralis promossa dall’associazione Energheia sul tema “I grandi miti dell’Europa” nell’aula magna del Campus Unibas della città dei Sassi. Dopo i saluti della rettrice Aurelia Sole i lavori sono stati introdotti da Michele Salomone.
Di seguito l’intervista rilasciata sul tema da Massimo Cacciari: “Bisogna partire da un presupposto. L’Europa non ha un mito ma ci propina miti di narrazioni. Non ci sono quindi miti ma mitologie. Le opere d’arte per esempio sono invenzioni mitologiche che non costituiscono mai un Ethos. In questo senso dobbiamo considerare Enea un mito di abbandono dell’Ethos. Se vogliamo considerare un mito europeo penso al Canto di Ulisse della Divina Commedia di Dante, perchè costituisce un Ethos della cristianità riformista che attinge alle origini del cristianesimo. Attraverso tutti gli stati del conoscere il protagonista si converte, si pente dei suoi peccati e da uomo smarrito diventa un profeta. Sono miti europei l’Amleto di Shakespeare, il Faust di Goethe, perchè ritroviamo il mito dello scienziato che dà vita all’Ethos della scienza e riprende il canto dantesco di Ulisse. Nel Faust il sistema della scienza si coniuga con quello della libertà. Ma il Faust è la critica intrinseca a questo mito perchè la scienza può arrivare ad annichilire l’altro. Un altro mito europeo è il Don Giovanni, l’antimito per eccellenza che lotta contro l’Ethos per distruggere anche le apparenze dell’Ethos altrui. In un Europa con queste mitologie dove andiamo? Ci sono tanti modi di navigare ma dobbiamo farlo cercando di avere una rotta. Quale? Discutiamo. Posso dire che l’Europa oggi è insana perchè l’uomo europeo non è più sano. Ma se siamo guariti da questa insania siamo anche morti come europei”.
Per quanto riguarda la politica italiana come giudica l’ultimo appello di Conte a Salvini e Di Maio, si rischia un ritorno alle urne? “Il problema non è il ritorno alle urne, Conte o un altro, il problema è che abbiamo un Paese in gravissimo declino, su tutti gli aspetti, per tutti i fondamentali. Bisogna capire se il Paese nel suo insieme comprende la gravità della situazione e vuole rendersene responsabile. Non c’entra più questo o quel governo, questa o quella elezione, è il Paese che si sta destrutturando”.
Cosa serve per rilanciare il nostro Paese? “Essere responsabili, capire quali sono le priorità e cercare di cooperare il più possibile per affrontarle. Non è possibile che un Paese in declino strutturale continui per venti anni, trent’anni a stare in campagna elettorale”.
Come giudica invece la città di Matera, sicuramente favorita dalla risorsa del turismo e da questa grande occasione della capitale europea della cultura? “Tutto il Paese si salva grazie al turismo, ad alcune filiere agroalimentari, moda, design, si salva grazie a queste eccellenze. Per nostra fortuna c’è il turismo, se non ci fosse il turismo saremmo alla pura e semplice disperazione”.
Si può immaginare un ritorno in politica di Cacciari? “No”.
Michele Capolupo
È stata un lungo viaggio attraverso i grandi miti dell’Europa la lectio magistralis del professor Massimo Cacciari, che si è svolta martedì pomeriggio presso il campus universitario di Matera. L’intervento del noto filosofo è stato preceduto dai saluti della Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole, e l’introduzione di Michele Salomone, amico di Cacciari, che ha promosso l’iniziativa con l’associazione Energheia, in collaborazione con il Circolo La Scalettae l’Università della Basilicata e con il patrocinio del Comune di Matera.
Una lezione che ha appassionato e coinvolto il numeroso pubblico di tutte le età arrivato anche da fuori regione per ascoltare il professore emerito, che ha raggiunto la sede universitaria dopo essersi lasciato incantare dagli affreschi della Cripta del Peccato Originale, uno dei luoghi più straordinari della città, in compagnia di Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera, e scopritore della cripta, definita la Cappella Sistina del rupestre, e Francesco Vizziello, presidente del Circolo La Scaletta.
Cacciari è partito dalla definizione di mito, inteso come narrazione che costituisce la il fondamento di un ethos, la sede in cui uomini e donne di una certa tradizione, di certi costumi e lingue risiedono, per spiegare la differenza tra i miti dell’antica Grecia e romani, miti fondativi del carattere di un popolo,e i miti europei definiti come un “multiverso di narrazioni che si fraintendono le une con le altre, non giungendo mai a costituire il fondamento di un ethos”. Miti europei che ruotando intorno all’idea di viaggio, un viaggio inteso come nostalgia dell’andare, e non del ritorno come accadeva nei miti greci, dell’andare sempre oltre, verso un’utopia, una continua scoperta. Miti antietici ben rappresentati dal canto di Ulisse di Dante, dall’Amleto e dal Faust di Goethe, fino da giungere al Don Giovanni e alle figure dell’ironia e del disincanto rappresentate dal Don Chisciotte e l’Ulisse di Joyce.
Un’Europa definita dal filosofo inquieta e insana, un’inquietudine che ha condotto a sempre nuove scopertee un’insania, ha concluso Cacciari, che in caso di guarigione ci condurrebbe alla morte come europei.
L’iniziativa è terminata con l’intervento del presidente del Circolo La Scaletta, Francesco Vizziello, che ha conferito al prof. Cacciari la tessera di socio onorario dello storico sodalizio materano.
Massimo Cacciari, filosofo e uomo politico italiano; professore emerito di estetica presso l’Università di Venezia, deputato del PCI (1976-83), fu sindaco di Venezia dal 1993 al 2000, nell’ambito di uno schieramento di centrosinistra, e venne rieletto poi nel 2005, permanendo in carica fino al 2010. Da posizioni teoriche marxiste è approdato a una personale riflessione sulla crisi del pensiero dialettico della tradizione hegeliano-marxista, studiando autori (F.W. Nietzsche, L. Wittgenstein, M. Heidegger, F. Kafka) e culture (in particolare quella viennese e mitteleuropea tra Ottocento e Novecento) che ha ritenuto caratteristici di quella crisi, indagandone poi le ragioni profonde nella tradizione metafisica e teologico-religiosa occidentale. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali tra cui il premio Hannah Arendt per la filosofia politica (1999) e quello dell’Accademia di Darmstadt per la diffusione della cultura tedesca all’estero (2002). Tra le opere: Krisis. Saggio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein(1976); Dallo Steinhof(1980); Icone della legge(1985); L’angelo necessario(1986); Dell’inizio(1990); Geo-filosofia dell’Europa(1994); L’arcipelago(1997); Arte, tragedia, tecnica(in collaborazione con M. Donà,2000); Della cosa ultima(2004); Tre icone(2007); Hamletica(2009); Ama il prossimo tuo(con E. Bianchi, 2011); Doppio ritratto. San Francesco in Dante e Giotto(2012); Il potere che frena(2013); Labirinto filosofico(2014, vincitore del premio Hemingway 2016); Senza la guerra(con L. Caracciolo, E. Galli della Loggia, E. Rasy, 2016); Occidente senza utopie (con P. Prodi, 2016); Icone. Pensare per immagini (2017); La mente inquieta. Saggio sull’Umanesimo (2019).
La fotogallery dell’incontro con Massimo Cacciari per la visita alla cripta del peccato originale con il sindaco De Ruggier (foto www.SassiLive.it)