Riceviamo e pubblichiamo una nota di Carlo Abbatino rispetto alle scelte effettuate per la visita a Matera della commissione che dovrà giudicare la città per la candidatura a capitale europea della cultura nel 2019.
Fatta decantare l’enfasi che ha tenuto avvinti quanti hanno operato per dare il saluto alla Commissione europea nel giorno della visita alla città dei Sassi, colgo l’occasione per sottolineare aspetti che ritengo molto pertinenti e che non sono stati sottolineati alla Commissione stessa. Questi aspetti riguardano in primis il grande patrimonio delle Chiese Rupestri di cui dispone la città più antica del mondo, Matera; va poi ricordata la Cattedrale di Matera quale punto di grande effetto in cima ai due Sassi Caveoso e Barisano, il Castello Tramontano e il Centro spaziale di Geodesia. Sono questi i gioielli che fanno di Matera la città Patrimonio dell’Unesco e Patrimonio dell’Umanità.
Dettagli che sono stati trascurati mentre è stato preferito far e mettere il grembiule ad una commissione europea per “trombare” la massa per fare il pane. Il termine “trombare” era quello usato dalle massaie materane, sino allo sfollamento dei Sassi, per preparare pezzi da tre e cinque chili da consegnare al fornaio per la cottura nei forni a legna. La Commissione non ha potuto conoscere nemmeno due delle chiese pupestri di Matera, quelle di San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù, dove è stata allestita anche una mostra di artisti materani tra cui Di Pede, Sebaste, Rizzi, Carmentano ed altri; la Commissione non ha visitato il Castello Tramontano, che avrebbe scoperto attraversando il parco che porta il nome di San Giovanni Paolo II: sia il Parco che il Castello sono stati interessati da lavori di riqualificazione da parte del Comune. Il Castello del Conte Giancarlo Tramontano purtroppo ancora oggi è chiuso, salvo le apertura garantite dal Fai in alcuni periodi dell’anno. Come è stata persa l’occasione di far riapre la storica Cattedrale delle Chiese Rupestri, Santa Maria della Valle. Ricordiamo in proposito che Mariagrazia Di Pede, nel volume “La Chiesa di Santamaria della Valle a Matera. Storia, arte e fede in un santuario rupestre” esalta quel luogo di pellegrini e fedeli che arrivavano a Matera da tutta Europa. Tra questi Santa Brigida di Svezia, mistica medioevale di fama europea, nominata nel 1999 da Papa Giovanni Paolo II Compatrona d’Europa. Due diverse effigi della Santa sono state scoperte dalla stessa Mariagrazia Di Pede di cui una firmata “Magister Petrus di Ugento”. Si tratta di due tra le più antiche testimonianze figurative ancora esistente in Italia, eseguite in vita o in epoca assai prossima alla morte della mistica svedese. La puntuale ricerca documentale di Mariagrazia Di Pede sottolinea anche che la città di Matera diviene storicamente strategica nel rapporto tra il Pontefice romano Urbano VI e l’Antipapa Clemente VII al tempo del Grande Scisma (1378-1417). Ciò a conferma del fatto che il territorio materano è stato sempre scenario di grandi tensioni storiche e luogo privilegiato di straordinari episodi del confronto europeo. C’è da dire che i complessi monumentali del Materano come San Salvatore di Timmari, Santa Maria Annunziata di Picciano, Santa Maria del Casale di Pisticci, La Palomba, sono stati oggetto di interventi operati dai Ministeri Competenti e dalle Sovrintendenze locali , mentre si è preferito abbandonare la Chiesa-Santuario di Santa Maria della Valle, nonostante un primo intervento di manutenzione straordinaria garantito dal Comune e dal Parco della Murgia Materana. Lavori che furono anche osservati in una visita dal vice presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella. Le chiese Rupestri qualificano la città di Matera e il suo territorio e suscitano da parte di studiosi e visitatori non solo interessi di natura squisitamente religiosa ma anche storica ed artistica. Altra peculiarità di spessore è la Cattedrale , il Duomo per antonomasia della città di Matera, che si poteva aprire in questa circostanza per consentire alla Commissione di visitare il presepio di Altobello Persio. Infine, ricordaiamo l’altra perla del territorio materano rappresentata dal Centro di Geodesia Spaziale in contrada Tirlecchia. Matera, è doveroso ricordarlo, è ricca di perle naturali, uniche e originali. Perle che sono state tenute nascoste in occasione di questa visita della Commissione per la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019.
Carlo Abbatino