Dopo aver vinto il titolo di capitale europea della cultura per il 2019 la città di Matera è chiamata a trasformare in atti concreti il “libro dei sogni” del dossier che ha convinto la commissione chiamata a scegliere tra le sei finaliste che fino al 17 ottobre sono state in corsa per questa sfida ambiziosa. Tutti ancora oggi si chiedomo perché Matera ha vinto la sfida a capitale europea della cultura per il 2019 e sopratutto quale saranno le prossime sfide sulle quali la città dovrà misurarsi per dimostrare alla giuria di aver fatto la scelta giusta. In proposito quale sarà il ruolo dei cittadini in questo nuovo cammino verso il 2019? E cosa si intende per programma culturale? Per dare una risposta a queste domande è stato promosso un incontro pubblico in un gremito auditorium. A relazionare sul palco il direttore del comitato Matera 2019 Paolo Verri, l’architetto Pietro Laureano, la Soprintendente per i beni artistici e demo-etno-antropologici di Basilicata Marta Ragozzino, la responsabile del rapporti con i social network all’interno del Comitato Matera 2019 Raffaella Pontrandolfi, il direttore artistico di Matera 2019 Joseph Grima e Alessandro Bollo del Comitato scientifico, che ha introdotto i lavori per poi lasciare spazio alla relazione Bob Palmer, uno dei massimi esperti a livello internazionale di capitali europee della cultura e “allenatore” della delegazione materana che ha partecipato all’ultimo esame orale svoltosi il 16 ottobre a Roma. A scandire il tempo previsto per gli interventi è stata la musicista Loredana Paolicelli, che al pianoforte ha improvvisato alcuni stacchetti pescando nella tradizione musicale italiana e in quella della musica folk materana.
In particolare, Bob Palmer ha spiegato per quali motivi è stata scelta la città di Matera tra le sei finaliste in corsa per il titolo di capitale europea della cultura nel 2019. Un discorso riservato solo a poche persone rispetto alle centinaia presenti nell’auditorium, in pratica solo a quelle che all’ingresso avevano fatto richiesta di una cuffia. In realtà sarebbe stato più opportuno prevedere la presenza di un traduttore sul palco per dare a tutti la possibilità di ascoltare le spiegazioni di Palmer.
“Oggi le città – spiega Paolo Verri, direttore del comitato Matera 2019 – cercano di concentrare le risorse su progetti di qualità e di rendere più gestibile l’iniziativa. Su richiesta di Bruxelles, è stato implementato il monitoraggio e la valutazione e viene data grande attenzione alla collaborazione regionale, elemento che sta particolarmente a cuore alla Commissione. Nel volume Eventful Cities: Cultural Management and Urban Regeneration (maggio 2010), Greg Richards e Robert Palmer hanno analizzato le ragioni per cui le città hanno bisogno di eventi e quali benefici possono trarne”.
Anche in questa nuova fase del cammino verso il 2019 è richiesta una partecipazione attiva dei cittadini attraverso idee e proposte operative sulle nuove sfide che ci attendono.
Per questa ragione da oggi e fino al 12 febbraio, sul sito del comitato Matera 2019, ogni cittadino potrà proporre le prossime sfide, idee e suggerimenti. Il Comitato scientifico selezionerà quelle più significative e coerenti con il progetto descritto nel dossier di candidatura (scaricabile on line sul sito www.matera-basilicata2019.it) che i proponenti potranno poi leggere e discutere nel corso dell’incontro pubblico nell’auditorium.
Tutte le sfide proposte verranno pubblicate sul sito web di Matera 2019.
Per le sfide internazionali spazio all’intervento del direttore artistico, Joseph Grima mentre Alessandro Bollo si occuperà delle sfide nazionali che attendono il nostro territorio. L’obiettivo è quello di individuare alcune delle priorità contenute nel dossier e di valorizzare i punti di forza del progetto di Matera 2019.
In prima fila tra gli altri il sindaco di Matera Salvatore Adduce, Giampaolo D’Andrea, chiamato lo scorso anno dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini a svolgere il ruolo di consigliere per il coordinamento delle Attività di Governo, in qualità di esperto con “indennità di diretta collaborazione”, il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, il docente Unibas Ferdinando Mirizzi, il dirigente generale del dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata, Elio Manti e i componenti del comitato scientifico di Matera 2019.
Numerosi gli interventi da parte dei cittadini e di rappresentanti di associazioni. Tra le proposte presentate da Legambiente figura la possibilità di eliminare la plastica da bar, ristoranti e pizzeria per cominciare a sensibilizzare la comunità sui temi ambientali e il pogo progetto che prevede di piantare 100 mila alberi nella città dei Sassi. Reclamata anche in questa occasione la necessità di dotare il capoluogo di un collegamento ferroviario ma naturalmente questo progetto non fa parte del programma di Matera 2019. Ma se il titolo di capitale europea della cultura rappresenta probabilmente l’ultimo “treno” per agganciare la ripresa è arrivato il tempo di programmare anche la possibilità di raggiungere la città dei Sassi con un collegamento ferroviario, fermo restando che si sta lavorando per migliorare il collegamento diretto stradale tra Matera e Bari e l’aeroporto di Palese è a soli 35 minuti dalla città di Sassi. Ma dopo aver speso miliardi per una stazione ferroviaria al borgo La Martella è giusto far uscire Matera dall’isolamento.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro con Robert Palmer all’Auditorium Duni (foto www.SassiLive.it)