Martedì 28 e mercoledì 29 giugno al Centro Cecilia di Tito si svolge il primo ritiro di stile europeo per promuovere il percorso di “Build up” per la realizzazione del programma di Matera Basilicata 2019. Il prossimo appuntamento si terrà al Centro Tilt di Pisticci il 14 e 15 luglio prossimi.
Matera 2019 rappresenta un’opportunità per creare una cultura aperta, in tutte le sue declinazioni.
Lo ha sottolineato il sindaco di Tito Graziano Scavone aprendo i lavori della due giorni. “Un’ iniziativa che mira a valorizzare l’intero territorio lucano e la città di Tito farà la sua parte in questo processo, sempre a disposizione per altre occasioni di confronto e con una progettualità propria. Ci sono infatti tante operazioni in campo, il progetto “Satrianum” ne è un esempio. Giunto al XVII anno vede protagonista la scuola di Archeologia dell’Università di Basilicata e la città di Tito ospiterà un team di operatori provenienti da diverse parti del mondo”.
Build up è uno dei primi step di Matera 2019. Un progetto di informazione e formazione per operatori culturali. Una costruzione della cassetta degli attrezzi per eventi culturali. Finalità di build up il coinvolgimento del pubblico, l’organizzazione di un progetto culturale efficace anche dopo il 2019 con le sue eredità. Un confronto aperto sul modello di costruzione attraverso le esperienze di altri operatori che hanno lavorato in altre capitali europee della cultura. Nel primo appuntamento Chris Torch che ha fatto parte della direzione artistica del Comitato Matera 2019 e che ha vinto il titolo di capitale europea della cultura con la città di Rijeka 2020; Iker Tolosa, manager culturale di San Sebastian 2016 e Chris Baldwin direttore artistico di Wroclaw 2016.
“La cultura deve tornare a far parte della vita di tutti i giorni come pratica messa in relazione con gli altri espressione creativa esercizio di un nuovo modo di apprendere e sentirsi cittadini”.
Lo ha detto Paolo Verri, direttore di Matera 2019 spiegando alla platea gli obiettivi dei due appuntamenti sul Build Up.
“Riannodare un filo con il percorso delle candidature – ha sottolineato – con le istituzioni culturali, il mondo dell’associazionismo, gli artisti e gli operatori. Adesso siamo in una nuova fase divisa in tre momenti. Il primo, quello attuale, riguarda l’organizzazione. Seguiranno le fasi della produzione e della distribuzione. La formazione durerà fino alla prima metà del 2017 e sarà suddivisa in tre grandi aree: produttori di contenuti, coinvolgimento del pubblico e pubbliche amministrazioni”.
Verri ha annunciato che ci saranno altri momenti di studio e che saranno pubblicati diversi bandi che coinvolgeranno centinaia di persone. La selezione terrà conto dei criteri motivazionali e della coerenza con il programma. “E’ necessario – ha spiegato Verri – mettere in rete tutto il territorio. Oggi con il build up impariamo a farci delle domande più che a dare risposte, riconoscendo i bisogni con una filosofia chiara, con un masterplan sul quale operare per capire come mettere insieme la dimensione locale con quella europea.
L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea deve spingerci a lottare ancora di più a favore dei valori di coesione. Un’Europa più vicina ai cittadini dove il ruolo della cultura deve rafforzarsi partendo dalle piccole comunità. Dobbiamo metterci in gioco – ha concluso Verri. Ritengo che Matera sia il polo, l’hub del sud Italia che riuscirà a trainare altre regioni in questo processo culturale. Nel Mezzogiorno si registra appena il 12 per cento della produzione culturale così come sono esigui i dati del turismo. Tanti ragazzi del sud guardano positivamente alla Città dei Sassi perché rappresenta una straordinaria opportunità”.
L’incontro proseguirà mercoledì 29 giugno, sempre al “Cecilia” di Tito.