C’è il serio rischio che gli studenti italiani delle prossime generazioni non possano cogliere la vertiginosa bellezza dell’esperienza di “rivedere le stelle” con cui Dante conclude il viaggio all’inferno. E i professori di filosofia faticheranno a rendere il nesso fondamentale tra microcosmo interiore e macrocosmo nel celebre aforisma di Kant. Tra una ventina di anni, se non si contrasta l’inquinamento luminoso, su gran parte dell’Italia non ci saranno più cieli stellati da vedere. A lanciare l’allarme è Agostino Rifatto dell’Istituto nazionale di Astrofisica. L’occasione il seminario organizzato ieri a Matera dalla Regione Basilicata e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 nel programma d’azione Night Light di Interreg Europe. Un’iniziativa tesa a migliorare le politiche regionali per ridurre l’inquinamento luminoso e proteggere e valorizzare i cieli notturni. Robusto e articolato il partenariato internazionale, un network che coinvolge sette stati: i Paesi Bassi con la Frisia, l’Ungheria (provincia di HaidùBihar), la Spagna (Avila e governo dell’isola La Palma), Lussemburgo (Nature Park Our), Danimarca (Samso Energy Academy), Slovenia (BSC di Kranj), Italia (Regione Basilicata, Fondazione Matera 2019).
Elio Manti, direttore generale delle politiche di sviluppo della Regione, ha sottolineato il valore di mercato del cielo stellato e annunciato che si sta valutando l’opportunità di premiare nei bandi di finanziamento le aziende che si faranno carico dell’illuminazione sostenibile.
Giovanni Oliva, segretario generale di Matera 2019, ha raccontato l’esperienza della cerimonia inaugurale della capitale europea della cultura, quando all’imbrunire sono state spente le luci pubbliche e private dei Sassi, illuminati da migliaia di candele.
Rossella Tarantino, manager Sviluppo e relazioni della Fondazione, ha ricostruito il percorso di Social Light per creare consapevolezza tra gli stakeholder sull’importanza del risparmio. I workshop sono stati introdotti nel programma culturale di Matera 2019 e hanno coinvolto 6mila persone tra scuole, ospedali, Comuni, gruppi scout.
L’astroturismo è una nuova tendenza di viaggiatori appassionati. Un prodotto di nicchia con potenzialità interessanti per una Regione che ha sopra il Pollino uno dei cieli più puliti di Italia. Il dirigente regionale Giuseppe Eligiato ha presentato gli orientamenti del prossimo bando per gli agriturismi che promuoverà la standardizzazione delle luci e proverà a finanziare la costruzione delle “stanze delle stelle”, ambienti adatti all’osservazione.
Buone pratiche di astroturismo sono state illustrate dal dirigente della Regione Lazio Giuliano Tallone (la valorizzazione del patrimonio degli osservatori storici della Capitale e l’evento ‘I cieli di Roma’, un festival nato nel 2016) e dal giovane imprenditore Fabrizio Marra che ha trasformato una passione in lavoro. La sua start up Astronomitaly anima un portale dedicato, brandizza prodotti turistici specializzati, offre una certificazione di qualità per le strutture ricettive.
Sul successo dei tour astro/gastronomici nel parco nazionale Hortobagy è intervenuta Szabo Tunde. Il parco del cielo stellato offre l’esperienza di dormire all’aperto nella putsza, mangiare e confrontarsi con i mandriani di un grande allevamento ippico, passeggiare a cavallo. Il tutto al medico costo di 100 euro.
Sul valore del buio ha offerto la sua testimonianza Luigi De Lorenzo, il sindaco di Aliano. Il piccolo centro della collina materana ogni estate diventa una piccola capitale culturale ospitando il festival paesistico “La luna e i calanchi” diretto da Franco Arminio. Tra i progetti in cantiere la riduzione degli sprechi nell’illuminazione pubblica.
Il panel conclusivo è stato dedicato ai report degli scienziati. Rifatto ha descritto la situazione nazionale dell’inquinamento luminoso e presentato un’iniziativa nelle scuole sul suo monitoraggio, Doreen Hagemeister del Centro di Geodesia spaziale di Matera ha passato in rassegna le leggi regionali, illustrato i limiti di quella lucana e annunciato gli imminenti investimenti (1,5 milioni di euro) per munire il CGS di un planetario, un osservatorio e uno spazio museale.
Il seminario si è concluso con un’esperienza sul campo di astroturismo emozionale, un tour a Murgia Timone, l’antico insediamento paleolitico che con il suo buio rappresenta il migliore belvedere naturale della città. Ritornando dalla visita alla sepoltura a camera dell’età del bronzo gli ospiti sono stati sorpresi dall’apparizione di un fantasma: una giovane donna in tunica bianca e incoronata di luci. Le uniche luci artificiali per rompere l’oscurità profonda appena scalfita da decine di candele che tracciano il percorso e la scena. E’ cominciata così la coinvolgente performance di Rita Montinaro (autrice e voce narrante) e Anna Onorati (danzatrice) che raccontano le costellazioni boreali tra miti e realtà. Le due artiste dell’Associazione culturale I rabdomanti da anni collaborano con “Pedagogia del cielo”, da sedici anni attiva nel Centro di educazione ambientale del Parco della Murgia materana, tra didattica dell’osservazione e formazione dei docenti.