“Solo con la consegna del dossier, in programma il 20 settembre prossimo, la città di Matera sarà ufficialmente candidata a capitale europea della cultura nel 2019 e quindi è da quel momento che bisognerà ampliare e rafforzare tutte le attività di partecipazione e condivisione richieste dalla commissione europea. E ciononostante, in questi due anni, abbiamo messo in campo tantissime attività di partecipazione e dialogo con la città e con la regione come la piattaforma online della community, dove sono in corso circa 200 missioni da portare a termine, 8 presentazioni pubbliche a Matera, quasi una ogni tre mesi, e 12 a livello nazionale. E poi voglio ricordare gli incontri con le associazioni di categoria e con diverse organizzazioni culturali e istituzioni della città. A tutto questo dobbiamo aggiungere gli incontri con tutti i sindaci della Basilicata che ci porterà ad essere l’unica candidata italiana ad avere il sostegno di tutti i comuni della regione”. Lo ha detto il direttore del Comitato, Paolo Verri, che oggi ha presentato lo stato dei lavori della candidatura al Consiglio comunale.
“Matera – ha aggiunto Verri – può rappresentare un nuovo modello culturale europeo dove arte, scienza e cultura stanno insieme attraverso una diffusione orizzontale e non più verticale. In questo momento, anche a causa di una pesante crisi economica, viviamo una frammentazione di territori e culture che tendono a generare scontri, divisioni, Noi invece vogliamo costruire una città, una cultura, una società costruita su una parola: insieme. Una parola che tutti usano, ma che in pochissimi praticano”.
Con questa candidatura Matera punta a essere la prima città in Europa a produrre un abitante culturale, vale a dire una persona che sa scrivere e leggere con gli strumenti della contemporaneità.
Insieme anche tenendo uniti territori, luoghi, cittadini. “Vogliamo tenere insieme comunità e territori (Murgia, Cilento, Crotone, bassa Campania), tutti i luoghi dei lucani nel mondo, le città candidate della Bulgaria, le altre città capitali, i luoghi digitali dove racconteremo tutto quello che accade. Con la Bulgaria stiamo sviluppando quattro collaborazioni, con Sofia (design), con Plovdiv (archeologia, giovani e modello di gestione culturale), Varna (festival), Ruse (letteratura, esilio, sostenibilità)”.
Si sta lavorando sulla dimensione europea della candidatura attraverso progetti specifici, come UnMonastery ed evidenziando gli aspetti comuni delle culture europee e creando e rafforzando legami con le altre città dell’Europa. Alcune parti del progetto si rivolgeranno a gruppi specifici, come, a titolo di esempio, il turismo sostenibile pere diverse aree di disabilità, sulle minoranze linguistiche, sul ruolo delle donne, extracomunitari e rifugiati.
Verri, quindi, ha declinato i cinque temi che saranno al centro del programma culturale: futuro remoto,radici e percorsi, riflessioni e connessioni, continuità e rottura, utopie e distopie.
“L’idea – ha concluso Verri – è quella di fare di ciascun cittadino di Matera un abitante culturale che si prende in carico la crescita intellettuale non solo propria ma di tutto il territorio materiale e virtuale”.
Il dossier di candidatura è quasi pronto, si sviluppa in 90 pagine e nelle prossime settimane sarà condiviso con la città e in una nuova seduta del Consiglio comunale.
L’associazione Città Plurale interviene sulla candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019 e chiede agli organi competenti la diffusione del bilancio completo e analitico di quanto è stato speso, considerando che si tratta di fondi pubblici. Di seguito la nota integrale.
Matera e la sua candidatura a capitale europea della cultura 2019
Che la candidatura di Matera sia una cosa seria e importante per la città siamo tutti d’accordo, che sia un percorso che va sostenuto, qualunque ne sarà l’esito, è fuori discussione.
Sorge, tuttavia, qualche perplessità sul percorso sviluppato sino ad oggi, in primo luogo per quel che riguarda uno dei criteri attraverso i quali viene selezionata la Capitale Europea della Cultura: il “coinvolgimento della città e dei cittadini”.
Come riportato dalle linee guida, “attraverso tale criterio, la Commissione Europea incoraggia la partecipazione dei cittadini residenti nella città e nei dintorni e mira a suscitare il loro interesse e entusiasmo per costruire una Capitale europea della cultura che sia partecipativa, cioè che coinvolga in modo attivo l’intera popolazione della città interessata, della regione e di altri luoghi più lontani. Spetta alla città il compito di sviluppare un progetto equilibrato che valorizzi gli aspetti specifici della città stessa, che sia attrattiva, cioè in grado di catalizzare non solo la popolazione locale e nazionale ma anche i turisti stranieri”. Esaminando quanto è stato fatto finora, non ci sembra che la partecipazione della cittadinanza sia stata adeguatamente incoraggiata e perseguita.
Un altro aspetto altrettanto importante riguarda i fondi utilizzati e spesi sino ad oggi: un percorso finalizzato alla designazione di Matera come capitale della cultura non può prescindere da un atto di trasparenza, che renda pubblico tutto quel che riguarda l’erogazione e la destinazione dei fondi stanziati.
Considerato che sul sito non ve n’è traccia alcuna, chiediamo al Consiglio di Amministrazione e al Direttore Paolo Verri di far conoscere quanto segue:
– l’entità dei fondi stanziati sino ad oggi e i soggetti erogatori;
– i compensi di ciascun componente del gruppo di lavoro con a capo il dott. Verri;
– i compensi di ciascun componente del comitato scientifico;
– tutte le iniziative realizzate con il relativo costo;
– viaggi “ di rappresentanza e promozione”e relativi partecipanti;
– elenco delle associazioni o consulenti che hanno prestato la loro opera, criteri per la loro selezione e relativi compensi;
– costo dei quattro mediatori culturali;
– elenco delle spese generali dell’intera struttura organizzativa.
Quello che si chiede è semplicemente un bilancio completo e analitico di quanto è stato speso, considerando che si tratta di fondi pubblici. La trasparenza degli atti e delle azioni è parte integrante e fondamentale di un percorso civile e culturale, imprescindibile per una città che si candida a Capitale europea della cultura.
Città Plurale
W Città Plurale e occhio agli scontrini!!!
Brava Città Plurale, ma anche molti cittadini stanno chiedendo il “bilancio effettivo di spese” senza nessuna risposta da molto tempo….eppure vive la legge della trasparenza!!! solo quando vogliono loro!!!
ci sono molti studenti laureati o laureandi di BENI CULTURALI nell’università di MATERA, e nessuno e dico nessuno è stato interpellato o ha avuto la possibilità di partecipare attivamente alla candidatura.. Non è stato fatto un concorso di idee, non è stato contattato alcun laureato, ma sempre i soliti amministratori, politici e chi li ruota attorno, sempre i soliti raccomandati ed INCOMPETENTI.. Ed a noi che ci stiamo laureando nel settore più consono, nella nostra città, candidata a capitale europea della CULTURA, Non ci viene data la possibilità, figuratevi al resto della cittadinanza.. Come si potrà crescere se si continua ad andare avanti con clientelismi, raccomandazioni, incompetenze e zero meritocrazia!
Hai ragione. Ora però guardiamo la questione da un punto di vista differente. Gli studenti di Beni Culturali hanno partecipato agli incontri? Hanno proposto idee? Hanno dato il loro sostegno? Pochissimi lo hanno fatto….come interpretare questo disinteresse?
Deduco che il vero spreco di denaro avverrà dal 20 settembre in poi . . . . . .
Spero che la nomina a Capitale della . .. .. .. .. .. bla bla bla bla bla 2019 avvenga al più presto così la finiranno di pappare solo soldi alla faccia nostra. E sicuramente non sarà Matera.
Ma che cavolo vuol dire “leggere e scrivere con gli strumenti della contemporaneità”? Ma ci prendete per i fondelli? Se proprio non si sa che dire per giustificare questa cavolata è preferibile tacere, invece di inventarsi definizioni!
Brava città plurale. Prima pero dai tu il buon esempio. Anche se forse non usi soldi pubblici mi piacerebbe sapere da chi sei rappresentata, come sei organizzata, quante persone rappresenti, se il legale rappresentante viene votato dai soci ogni quanto tempo eccetera eccetera e magari se posso iscrivermi a questa associazione che da tempo si batte per i diritti dei cittadini e giustamente per la trasparenza quanto costa iscriversi e se divento socia se il mio voto conta quanto tutto quello degli altri.
Piazza idea.