Dopo aver letto il discorso del sindaco Adduce predisposto per la chiusura ufficiale dei festeggiamenti istituzionali per i 150 anni dell’Unità d’Italia nella città di Matera, lo storico e docente Unitep Giovanni Caserta ha inviato alla nostra redazione un comunicato per esprimere la propria meraviglia sul fatto che non sia stato fatto un solo cenno alle numerose inziative promosse dall’Unitep per celebrare un anniversario storico per l’Unità del nostro Paese. Riportiamo di seguito la nota integrale di Giovanni Caserta.
Leggo la relazione del Sindaco Adduce 31.3.u.s., che fa un bilancio delle iniziative comunali riguardo alle celebrazioni del centenario dell’unità d’Italia. Mi meraviglio che il Sindaco Adduce non faccia un solo cenno all’opera svolta dall’Unitep, unica associazione che abbia svolto un programma ampio ed organico, facendosi promotrice di iniziative, cui il Comune spesso si è semplicemente associato. Penso alle prima delle celebrazioni, solenne, introdotta dal presidente dell’Unitep Pellecchia;
penso alla presentazione e alla stampa, a cura dell’Unitep, del volume di Caserta su Pentasuglia, di cui si scoprivano aspetti inediti nel pensiero, per cui la segreteria del presidente Napolitano si congratulava con l’autore. Ma l’autore, in occasione del rendiconto del 31 marzo scorso, non è stato neanche informato, dopo aver partecipato, col prof. D’Andrea, a celebrazioni a Bernalda e a Calvello (PZ), da solo a Marconia, e dopo aver rappresentato la Basilicata al Salone del libro, a Torino! Dimenticanza? Possibile? Anche se fosse solo una dimenticanza, sarebbe comunque cosa molto grave.
Perciò, perché si stabilisca la verità, e perché i lettori di SassiLive.it e la città di Matera sappiano, inoltro di seguito la relazione con cui, invitato e presente il sindaco, il presidente Pellecchia presentava ufficialmente il complesso programma per il 150°, che vedeva impegnato un bel nucleo di competenti professori, cui andrebbe reso qualche merito. Siamo alle solite, esattamente come per il
2019. Grazie.
UNITEP Università della terza età e dell’educazione permanente – Matera
Relazione introduttiva
Signori e Signore,
in questa magnifica cornice e alla presenza delle più alte autorità del Comune, della Provincia e della Regione, e del sig. Prefetto, siamo contenti di dare avvio ad un nostro ambizioso progetto: quello della celebrazione del 150° anniversario della unità d’Italia, che cade, per la precisione, il giorno 17 marzo 2011. Intorno a tale progetto, l’Unitep sta lavorando da oltre un anno, facendo leva sulle migliori intelligenze della città di Matera, spesso impegnate, a livello di volontariato, nella attività docente
della nostra Associazione. Voglio nominare uno per uno questi studiosi e nostri collaboratori, che alla questione hanno dedicato molto del loro tempo e molto del loro studio, cercando di offrire, dalla città di Matera, un valido contributo per la valorizzazione dell’evento, in un momento tanto difficile per la vita della Nazione, forse il più difficile che essa abbia attraversato dalla nascita della Repubblica italiana a tutt’oggi. In ordine alfabetico voglio nominare tutti i componenti del Comitato Scientifico:
Prof. Giovanni Caserta, coordinatore; prof.ssa Carmela Dinnella; prof. Michele Martinelli; prof. Raffaele Motola, prof. Francesco Niglio; prof. Vincenzo Padula; prof. Angelo Salfi.
Il nostro progetto, abbiamo l’ambizione di dirlo e poterlo dire, si pone da Matera con una sua connotazione tutta propria, all’interno di un dibattito, che spesso è condizionato se non viziato da pregiudiziali posizioni politiche e culturali, che, con nostro grande rammarico, vedono riacutizzarsi le divisioni tra Nord e Sud.
Non sono pochi, infatti, quelli che, in clima di revisionismo ad ogni costo, danno dell’unità d’Italia un giudizio negativo. Ciò succede prevalentemente al Nord, dove la Lega è impegnata sul terreno del federalismo, se non della autonomia preceduta da scissione.. Un simile progetto passa necessariamente attraverso il rifiuto del centralismo, di Roma “ladrona”, dell’unità e degli stessi simboli, quali la bandiera tricolore e l’inno di Mameli. Insomma, per uno di quei paradossi spesso ricorrenti nella storia, proprio il Nord, che primo maturò l’idea dell’unità d’Italia e si impegnò per realizzarla, ora sembra pentito e rifiutare il proprio passato. Per tutta risposta, nel Sud, si crea, in contrapposizione, ma con gli stessi risultati, un movimento filo-borbonico, che tende a sottolineare e ingigantire i pochi meriti della dinastia borbonica, che l’unificazione d’ Italia, e per essa i Savoia e i settentrionali in genere, avrebbero proditoriamente e disgraziatamente abbattuto. Per fortuna, un simile movimento trova pochi adepti, tanto più che, per esaltare i Borboni, si devono necessariamente esaltare coloro che li difesero o li rivollero, anche con le armi. C’è, infatti, tra i filo-borbonici, chi vorrebbe innalzare, sull’altare degli eroi, briganti quali Ninco Nanco, Serravalle, Crocco, Schiavone, ecc, noti per la loro efferatezza e ferocia, esercitata sia contro i “nemici Piemontesi” sia verso inermi popolazioni. Poco manca che Ninco Nanco e Crocco diventino più grandi e più benemeriti di Luigi Settembrini e Francesco De Sanctis, che, a differenza dei briganti, patirono le prigioni non per atti delinquenziali, ma per aver rivendicato una Costituzione che i Borboni non vollero dare.
L’Unitep di Matera, come in altre circostanze, non ha voluto far passare inutilmente la ricorrenza e non ha mancato l’occasione per inserirsi con una propria libera voce nel dibattito. Affidandosi ad un qualificato comitato scientifico ha voluto affrontare in modo critico la questione, partendo dal principio che l’unità politica d’Italia fu comunque un bene e una naturale conseguenza di una unità spirituale che esisteva, di fatto, come territorio, come religione, come cultura e come lingua. Non si può trascurare, cioè, che l’unità d’Italia fu sognata già a partire dal Trecento con Dante e Petrarca, passando attraverso Machiavelli, fino ad arrivare, per dire solo dei maggiori, a Foscolo, Leopardi, De Sanctis e Manzoni. Né vanno dimenticati, per citarne solo alcuni, i lucani Francesco Lomonaco, Mario Pagano, Onofrio Tataranni, Nicola Fiorentino, Vincenzo D’Errico, Giacomo Racioppi, Petruccelli della Gattina, Giambattista Pentasuglia, Nicola Sole, Enrico Maffei, Rocco Brienza, Laura Battista,ecc.
Nella realizzazione di così grande evento, vera “rivoluzione nazionale”, come è ovvio, si poterono commettere errori, eccessi e persino soprusi (per esempio nella repressione indiscriminata di briganti e presunti briganti); ma ciò nulla toglie alla validità di un progetto, che tanto bene apportò
anche all’Italia meridionale, considerato che l’unità la trovava ad un livello di grande degrado, risultato di molte dominazioni straniere e molto malgoverno, compreso quello borbonico. Il Sud che arrivava all’unità d’ Italia, infatti, era la “negazione di Dio”, vera “palla di piombo” al piede della nuova nazione. Grazie all’unità d’Italia, invece, usciva dall’ isolamento culturale, civile e politico, collegandosi al resto dell’Italia, e , attraverso l’Italia, all’Europa.
L’Unitep di Matera sa che discutere di queste problematiche generali è compito soprattutto di istituti nazionali. Ma non se ne poteva ignorare l’ importanza e l’attualità. Infatti, ne discuteremo stasera con il Prof. Giuseppe Poli, dell’Università di Bari, che, a mo’ di prolusione e di introduzione all’intero progetto, relazionerà sul seguente tema: Il Risorgimento Italiano nel recente dibattito storico-culturale. Via via, però, l’indagine, dopo questa premessa, scenderà ad analizzare temi e problemi sempre più inerenti alla nostra realtà.
Il nostro progetto, infatti, dopo l’odierna prolusione, è così scandito:
1. Il Risorgimento nazionale nel pensiero pedagogico e nella pratica educativa del primo Ottocento (Prof. Giovanni Caserta).
2. Il Risorgimento in Basilicata: caratteri generali (Prof. Giampaolo D ’Andrea)
3. Il contributo dei lucani alla spedizione dei Mille: il ruolo del materano Giambattista Pentasuglia (Prof. Giovanni Caserta)
4. La questione demaniale a Matera e provincia. L’eccidio Gattini: un caso di anarchia contadina e affinità con l’episodio di Bronte (Dott. Riccardo Riccardi).
5. La Chiesa lucana di fronte al Risorgimento (Prof. Antonio Lerra, dell’Università di Basilicata).
6. Il Risorgimento e il brigantaggio lucano a Matera e provincia (Dott. Raffaele Miglionico)
7. Il Risorgimento lucano attraverso la letteratura: Nicola Sole (1821 – 1859), Luigi La Vista (1826 – !848) Laura Battista (1845 – 1884), Emilio Maffei (1809.1881), Carlo Alianello (1901–1981) (Prof. Giovanni Caserta)
8. Le donne lucane nel Risorgimento (Prof.ssa Carmela Dinnella).
Ogni relazione sarà coordinata e introdotta da un componente del Comitato scientifico, secondo le specifiche competenze di ognuno.
E’ prevista la visione di tre film, scelti per i riferimenti e le analogie col Risorgimento lucano. Essi sono:
1. Il Gattopardo
L’eredità della Priora Bronte, cronaca di un massacro
Infine, poiché l’UNITEP non persegue solo obiettivi culturali, ma anche sociali e di aggregazione, sono previste VISITE GUIDATE a luoghi che in un modo o nell’altro si riferiscono a luoghi, fatti e uomini del Risorgimento lucano. Esse sono così individuate:
1. Corleto Perticara: centro della insurrezione lucana nel 1860
2. I luoghi del brigantaggio: San Mauro Forte, Accettura, Garaguso, Calciano, Trivigno, Pietragalla, San Fele, Rionero in Vulture
3. Un luogo della letteratura risorgimentale: Tricarico – Palazzo Lizzadri, dimora gentilizia di Laura Battista
Non saranno trascurate, a partire da questa sera, Audizioni musicali, da opere ispirate al tema del Risorgimento. Giova ricordare, in conclusione, che il nostro progetto fu inviato alla Regione, alla Provincia e al Comune di Matera, da cui sono venute le adesioni richieste. Sentiamo il dovere di ringraziare tutti e tre gli Enti. Un ringraziamento particolare, tuttavia, sentiamo di dovere al Comune di Matera e, per esso, al Sindaco Salvatore Adduce, che ha creduto nel nostro progetto, condividendone la impostazione e partecipando alla sua realizzazione. Particolare attenzione si darà, anche per volontà del Sindaco, al materano Giambattista Pentasuglia, non adeguatamente valutato nella sua funzione di marconista e soldato durante la spedizione dei Mille. In proposito, il prof. Michele Martinelli, docente di disegno presso l’ Unitep e vice-presidente dell’Unitep, nonché membro del Comitato Scientifico, sta preparando una litografia dedicata al personaggio.
Non saranno ignorati i giovani. Nel progetto è infatti prevista una relazione dal titolo “Il Risorgimento nel pensiero pedagogico e nella pratica educativa del primo Ottocento” (Relatore il Prof. Giovanni Caserta).
L’Unitep d’accordo col dirigente scolastico, si propone di tenere tale conferenza a tutti gli studenti del Liceo Pedagogico, nella sede dell’ Istituto, ove si formano i futuri docenti della scuola elementare.
E’ il nostro, come si vede, un progetto ambizioso, che abbraccerà due anni della vita dell’Unitep. Sappiamo che costerà fatica. Avremo bisogno dell’ aiuto di tutti. Intanto ringraziamo, per aver accolto l’invito a partecipare all’ inaugurazione di questa sera:
Sua Eccellenza il Prefetto, dott. Giovanni Francesco Monteleone
Il Presidente della Regione, Vito De Filippo
Il presidente della Amministrazione Provinciale dott. Franco Stella
Il Sindaco di Matera, on. Salvatore Adduce, che, insieme a noi, riteniamo
artefice, alla pari del progetto.
Il Direttore del Conservatorio
Il Prof. Giuseppe Poli
Voi tutti per la vostra numerosa e calorosa presenza. Buon ascolto
Matera, 11 0ttobre 2010
Il Presidente Antonio Pellecchia.
Comune di Matera chiude celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Sabato 31 marzo nell’auditorium di piazza Sedile a Matera si sono concluse le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia in programma sabato, 31 marzo, alle ore 18, nell’auditorium “Gervasio” di piazza Del Sedile.
La serata, organizzata dal Comune di Matera e dal Comando militare Esercito Basilicata, è stata impreziosita dalla presenza della banda della brigata “Pinerolo”. Durante la cerimonia è stata presentato il film documentario “Uno dei Mille: Giambattista Pentasuglia” di Michele Buono e Pasquale Doria, e realizzato da Videouno. Al dibattito ha partecipato anche il lucano Giampaolo D’Andrea, Sottosegretario di Stato.
Riportiamo di seguito il discorso del Sindaco di Matera Salvatore Adduce che ha sancito la chiusura ufficiale dei festeggiamenti istituzionali per i 150 anni dell’Unità d’Italia nella città di Matera.
Rivolgo a S. Eccellenza il Prefetto della provincia di Matera dr. Luigi Pizzi, Al Sottosegretario prof. Giampaolo D’Andrea, a S. Eccellenza Arcivescovo Mons. Ligorio, Al Comandante della Regione Militare Sud dell’Esercito Italiano Generale Corrado Dalnizi, al Presidente della Provincia dei Matera Franco Stella, ai Parlamentari, ai consiglieri regionali, provinciali e comunali il mio saluto e un caloroso benvenuti a questa manifestazione.
E un benvenuti a voi Care concittadine, cari concittadini
Concludiamo con questa iniziativa le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Abbiamo vissuto un anno intenso. Abbiamo insieme, istituzioni e cittadini riannodato il filo a volte interrotto della memoria per riscoprire i valori della grande epopea del Risorgimento italiano.
LO ABBIAMO FATTO RINUNCIANDO ALLA VUOTA RETORICA PER OFFRIRE ALLE NUOVE GENERAZIONI UN MESSAGGIO RIGOROSO, RICORDANDO IL SACRIFICIO DEI TANTI GIOVANI E GIOVANISSIMI CHE ALLA META’ DEL 19° SECOLO SI IMMOLARONO PER UN IDEALE IN CUI SI FONDEVANO ASPIRAZIONE ALLA LIBERTA’, ALL’INDIPENDENZA , ALLA COSTRUZIONE DI UNA PATRIA DI UNA VERA NAZIONE E ALLA UNITA’.
Abbiamo onorato il tricolore che per un anno ha sventolato lungo le principali vie di Matera. Abbiamo riscoperto insieme quanto la nostra bandiera ci tiene uniti. Abbiamo attinto al messaggio autorevole del Presidente della Repubblica, a cui va il nostro deferente omaggio, che ha ripetutamente sollecitato ciascuno di noi a ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia collegando in modo inscindibile Risorgimento e Lotta di Liberazione contro il nazi fascismo come i due momenti della costruzione dell’Italia libera e unita.
E lo abbiamo fatto ispirandoci ai valori della pace, della pacifica convivenza, del rispetto dei diritti umani conquistati al prezzo di duri e sanguinosi sacrifici. Esplicitamente lo abbiamo detto: quando ricordiamo i tanti caduti di tutte le guerre lo facciamo onorando quei figli della nostra patria e assumendo l’impegno di lavorare, lottare per la pace, per la civile convivenza per il rispetto di tutti e di ognuno.
Dunque una grande occasione quella che ci è stata offerta da questo anniversario.
Ma anche un occasione culturale:
Musica, letteratura, convegni, cinema e tanto altro ancora.
L’Amministrazione comunale di Matera ha voluto celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso un ricco programma di eventi allestito con la collaborazione della Prefettura ricordandola la storia, e rileggendola con gli occhi della contemporaneità, inserendo le iniziative nel contesto della sfida che Matera ha lanciato di candidarsi a capitale della Cultura europea nel 2019.
Crediamo, infatti, che candidare per la prima volta una città del Mezzogiorno d’Italia a capitale europea della cultura abbia un importante significato non solo per la città di Matera e per la sua regione, ma anche e soprattutto per l’intero Paese.
In qualche modo anche questa sfida ha il sapore di un richiamo all’unità nazionale.
Non a caso, con la collaborazione della Soprintendenza ai Beni artistici, storici ed etnoantropologici della Basilicata, abbiamo portato il Carro della Bruna di Matera, il simbolo della nostra identità, della nostra storia alla grande esposizione sui 150 anni dell’Unità d’Italia allestita presso i suggestivi ambienti delle Officine Grandi Riparazioni di Torino. E’ stata una straordinaria esperienza perché ci ha consentito di promuovere la nostra città e la candidatura a capitale europea nello straordinario contesto di Torino e di quella celebrazione. Basti pensare che la mostra di Torino è stata vista da oltre 650 mila visitatori.
Ed è stato grazie alla presenza del nostro Carro della Bruna che ho avuto la possibilità di parlare all’intero Paese, attraverso i microfoni di Rai Radio3, dell’Unità d’Italia vista da una città del Sud e, in particolare, di Giambattista Pentasuglia, materano, unico lucano che partecipò alla spedizione dei Mille.
Ed è proprio intorno alla figura di Pentasuglia che, dal 7 al 12 marzo del 2011, abbiamo organizzato, a Matera, un ricco calendario di iniziative per celebrare i 150 dell’Unità d’Italia.
Insieme alla Prefettura di Matera ed a altri enti e associazioni abbiamo predisposto un programma ricco di iniziative eterogenee e rivolte a diversi pubblici. Nella Mediateca provinciale, a cura del Lions Club, è stata proposta la proiezione di documenti e reperti storici risorgimentali con la esposizione di testi e documenti del periodo pre e post unitario.
Nella sede del Circolo culturale La Scaletta, a cura della Deputazione di storia patria per la Lucania, Sezione di Matera, si è tenuto un incontro seminariale sul “1799. All’alba del Risorgimento italiano” con un concerto serale della Fondazione Orchestra Lucana.
Alle tante iniziative ha ampiamente contribuito l’Università degli studi della Basilicata con il programma “Disegnare l’Unità”.
Ampio è stato poi il coinvolgimento delle scuole e degli studenti che sono stati protagonisti di diverse iniziative. Come quella svoltasi nell’Auditorium di piazza del Sedile che ha visto una “Maratona musicale per l’Unità d’Italia”.
Ma la giornata più significativa per la città è stata quella del 17 marzo 2011, interamente dedicata alle celebrazioni dei 150 anni.
Una giornata iniziata la mattina presto al Parco Falcone e Borsellino con la marcialonga “La pace va per… corsa” con la presenza di don Luigi Ciotti dell’associazione Libera.
Subito dopo in piazza Pascoli raduno e corteo verso piazza Vittorio Veneto con rassegna dello schieramento da parte della massime Autorità, Alzabandiera e deposizione corone di alloro al monumento ai Caduti.
E poi la intitolazione della villa Comunale – Villa dell’Unità d’Italia con la inaugurazione del busto in bronzo dedicato a Giambattista Pentasuglia, collocato lì nel luogo frequentato dalle giovani famiglie con i bambini che giocano. Pentasuglia accanto al suo Generale, Giuseppe Garibaldi che ebbe per lui parole edificanti.
E ancora nel Chiostro della Prefettura la mostra “La cartapesta a Matera. Il Carro della Bruna”.
Sempre il 17 marzo, giornata densissima di iniziative nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi la presentazione del libro di Giovanni Caserta “Giambattista Pentasuglia, l’uomo, il soldato, le idee” e la esecuzione di brani musicali ispirati al Risorgimento Italiano da parte della Polifonica “Rosa Ponselle” e del Lams. Infine, al teatro Duni il concerto “Trilogia Popolare di G. Verdi” a cura dell’associazione Arterìa.
Ricordo con orgoglio la grandissima partecipazione popolare: cittadini di tutte le età a tutte le iniziative della giornata. Il segno di una grande voglia di guardare a questo compleanno non come a un mero evento celebrativo, ma come ad una straordinaria occasione di riflessione sul proprio passato, sul proprio presente e sulle prospettive di futuro che si aprono all’orizzonte.
Non sono mancate nel corso dell’anno altre iniziative come la tappa materana di cinque ciclisti di Pergine Valsugana (Trento) che hanno collegato in un ideale abbraccio le regioni d’Italia attraverso un giro d’Italia su due ruote . Partiti da Bezzecca, in Val di Ledro, il 25 maggio, i cinque ciclisti hanno attraversato tutte le regioni italiane percorrendo circa 130 chilometri al giorno. All’iniziativa hanno aderito 18 comuni italiani, fra cui anche Matera.
Particolarmente significativa la scultura ospitata per qualche giorno, in piazza Vittorio Veneto per ricordare il 21 settembre 1943, per i 150 anni dell’esercito italiano. L’iniziativa è stata organizzata dalla sezione materana dell’Associazione nazionale bersaglieri in collaborazione con il Comune di Matera. E poi i tanti incontri dell’Unitep, l’Università della terza età e dell’educazione permanente.
Il 3 ottobre, poi, il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, ci ha onorato con la sua presenza aprendo a Matera l’anno scolastico e per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Anche questa iniziativa ha visto il pieno coinvolgimento delle scuole e degli studenti che si sono esibiti in un emozionante concerto.
Altrettanto importante la nuova produzione di Opera Domani, “Nabucco, c’era una volta la figlia di un re” messa in scena la teatro Duni per iniziativa dell’Associazione culturale InCompagnia e del Comune di Matera. Il Nabucco di Giuseppe Verdi, l’opera esemplare di un autore che sentiva profondamente l’anelito alla libertà e all’indipendenza dei popoli, ha offerto ai bambini e ai ragazzi l’opportunità non solo di conoscere la musica di Verdi ma anche di approfondire le tematiche suggerite dal libretto e i temi del Risorgimento.
E oggi abbiamo l’onore di ospitare la banda dell’esercito della brigata “Pinerolo”. E per questa ragione ringrazio il comandante del Comando militare Esercito Basilicata, Salvatore Calderaro, che ha fortemente voluto questa iniziativa. Così come ringrazio la società Videouno di Matera che con il giornalista Pasquale Doria, ha realizzato il documentario su Giambattista Pentasuglia, Uno dei Mille.
La presenza qui delle più alte autorità dell’esercito italiano che ci hanno proposto questa degna conclusione lega ancora una volta un figlio della nostra terra, un militare ad una delle istituzioni più importanti della nazione. L’Esercito appunto.
Oggi chiudiamo le celebrazioni, ma le riflessioni sull’Unità d’Italia non finiscono qui consapevoli come siamo che quei valori risorgimentali vanno ancora coltivati e innaffiati giorno per giorno nelle scuole, nella società.
Perché, come ci ha voluto ricordare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “I nomi del Risorgimento sono vivi, sono dentro di noi, ci appartengono”. E non dovranno morire mai.
Salvatore Adduce – Sindaco di Matera