Inaugurata nella città dei Sassi nei locali dell’ex Ospedale San Rocco la mostra fotografica “Scrivere con la luce – il chiaro/scuro a Matera” del maestro premio Oscar Vittorio Storaro, direttore della fotografia di fama mondiale e tre volte premio Oscar. L’exhibit è uno degli eventi programmati nell’ambito del progetto “Matera la Luce si fa scrittura”. La mostra è stata presentata nel chiostro dell’ex ospedale San Rocco. Sono intervenuti Luigi Bubbico, Presidente Accademia della Luce Matera, il Soprintendente della Basilicata Francesco Canestrini, l’assessore all’innovazione del Comune di Matera, Enzo Acito, il docente Unibas Nicola Cardinale, il presidene di Sensi Contemporanei Alberto Versace.
A coordinare l’incontro Patrizia Minardi, Dirigente Ufficio Sistemi culturali e turistici Regione Basilicata.
Vittorio Storaro, attraverso il dialogo tra i linguaggi della pittura, del cinema e della fotografia crea un tessuto narrativo dove le immagini, realizzate con impressioni fotografiche sovrapposte, diventano opere, e attraverso la luce rileggono particolari di alcuni dipinti che hanno costituito fonte di ispirazione per l’artista. Sarà così possibile ripercorrere l’iter creativo del maestro o, attraverso le immagini dei capolavori di Caravaggio, Bacon, Carpaccio, Magritte, Dejneka, Botticelli.
La luce e il suo innovativo utilizzo diventano, nel percorso espositivo, strumenti per la creazione artistica e per la sua comprensione e interpretazione.
La mostra, divisa in tre sezioni, pone a confronto una selezione di un centinaio di immagini, tratte dai più celebri lavori di Storaro: nella prima sezione viene analizzato il tema della luce artificiale e naturale, nelle riprese dei film Apocalypse now, Giovinezza giovinezza, Novecento e altri celebri capolavori cinematografici del maestro; nella seconda sezione, l’attenzione è focalizzata sul tema dei colori, intesi come atmosfera simbolica delle diverse fasi della vita, così come messo in risalto nella straordinaria fotografia de L’Ultimo Imperatore. Il nero come colore del concepimento, il rosso come colore della nascita, il giallo come colore della coscienza; la terza sezione analizza, l’equilibrio tra gli elementi primari (terra, acqua, aria e fuoco) e il loro riflesso nella vita e nell’inconscio di tutti noi.
“Matera la luce di fa scrittura” come anticipato prevede la realizzazione di seminari sul tema della luce e un concorso di idee co progettato con il Comune di Matera, che saranno attivati nel periodo di permanenza della mostra nella città dei Sassi.
L’idea progettuale proposta dall’Accademia della luce Matera è stata co-progettata e realizzata grazie al sostegno del Programma Sensi Contemporanei e della Regione Basilicata. L’iniziativa è stata patrocinata dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, dalla Provincia e dal Comune di Matera, dal Polo museale della Basilicata e dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della Basilicata e promosso con il sostegno dell’APT Basilicata, dell’Ordine degli Architetti di Matera e dell’Ordine degli Ingegneri di Matera e dell’Università degli Studi di Basilicata.
“Scrivere con la luce. Il chiaro/scuro a Matera” presso l’ex ospedale di s. Rocco di Matera sarà
aperta fino al 8 gennaio 2017 dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle 19.30
Chiuso il martedì.
Ingresso 2,50 euro – gratuito per i ragazzi fino a 18 anni e over 65.
Per info www.accademialucematera.it
Storaro – scrivere con la Luce, “Il chiaro/scuro a Matera”
La mostra si propone di porre a confronto una selezione di un centinaio di immagini realizzate con impressioni fotografiche sovrapposte, tratte dai più celebri lavori di Storaro, con la riproduzione fotografica di alcuni dipinti che hanno costituito fonte di ispirazione per l’artista. Sarà così possibile ripercorrere l’iter creativo di Storaro, attraverso le immagini dei capolavori di Caravaggio, Bacon, Carpaccio, Magritte, Dejneka, Botticelli.
Nella prima sezione della mostra viene analizzato il tema della luce artificiale e naturale, magistralmente riprese nelle immagini di Apocalypse now, Giovinezza giovinezza, Novecento e altri celebri capolavori cinematografici del maestro.
Nella seconda sezione, l’attenzione sarà focalizzata sul tema dei colori, intesi come atmosfera simbolica delle diverse fasi della vita, così come messo in risalto nella straordinaria fotografia de L’Ultimo Imperatore. Il nero come colore del concepimento. Il rosso come colore della nascita, il giallo come colore della coscienza.
La terza sezione analizza, infine, l’equilibrio tra gli elementi primari (terra, acqua, aria e fuoco) e il loro riflesso nella vita e nell’inconscio di tutti noi
Vittorio Storaro ha vinto tre premi Oscar per la direzione della fotografia dei film Apocalypse now di Francis Coppola, Reds di Warren Beatty e L’Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci
Nato a Roma nel 1940, si diploma nel 1956 come Maestro fotografico presso l’Istituto Tecnico Duca D’Aosta. Nel 1958 si certifica presso il “C.I.A.C.” Cineoperatore del Colore. Nel 1960 si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia in Ripresa Cinematografica. Subito dopo, anche se non ha ancora raggiunto l’età richiesta, viene ammesso al corso di Cinematografia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
La prima grande occasione arriva nel 1968 con il film Giovinezza giovinezza, diretto da Franco Rossi. È il primo film che dà a Storaro la possibilità di esprimere compiutamente la sua estrema attenzione per i valori della luce.
Nella sua straordinaria carriera lavorerà con registi come Bernardo Bertolucci, Luigi Bazzoni, Dario Argento, Giuseppe Patroni Griffi, Fabio Carpi, Giuliano Montaldo, Salvatore Samperi, Luca Ronconi, Francis Coppola, Warren Beatty, Carlos Saura e tanti altri, sviluppando un linguaggio cinematografico, dove la luce e i colori riescono a scrivere una versione personale della realtà.
Attualmente sta lavorando negli Stati Uniti per il nuovo film di Woody Allen, dopo la felice realizzazione di Café Society dello stesso regista.
Per ulteriori approfondimenti: www.accademialucematera.it
Matera la luce si fa scrittura, il progetto.
INTRODUZIONE
“La luce, sia naturale sia artificiale, con i suoi aspetti cromatici, permea la nostra vita, spesso senza che ne siamo coscienti; la luce è un fatto fondante della nostra esistenza, che è tuttavia trascurato, considerato ovvio, pur coinvolgendo tutti.
La luce, abbinata a materiali e agli ambienti più disparati modifica profondamente la percezione dello spazio, permettendo di superare i limiti imposti dagli schemi usuali, integrando così in un’unica sensazione gli effetti di arti diverse: pittura, scultura, architettura” (Gisella Gelsini, La cultura della luce).
“MATERA, LA LUCE SI FA SCRITTURA” è un progetto culturale che comprende una mostra fotografica, l’organizzazione di seminari per approfondire il tema della luce e la pubblicazione di un concorso di idee per giovani studenti e professionisti, finalizzato ad uno studio di prefattibilità sull’illuminazione della città di Matera.
Data la natura sperimentale dell’intervento, l’iniziativa è co-progettata e sostenuta da Sensi Contemporanei in collaborazione con la Regione Basilicata e la Lucana Film Commission.
Sensi Contemporanei è un ampio programma sperimentale che ha scelto di investire in settori culturali per promuovere lo sviluppo locale, lavorando sull’innovazione istituzionale, sul rafforzamento della committenza pubblica e sull’apprendimento.
Dal 2015 il coordinamento, la metodologia del programma e l’attuazione dei progetti promossi sono affidati all’Agenzia per la Coesione Territoriale che ne ha esteso l’ambito di attuazione a tutte le regioni.
MOSTRA STORARO dal 17 settembre 2016 all’8 gennaio 2017
Matera – Ex Ospedale San Rocco – Piazza San Giovanni
La mostra si propone di porre a confronto una selezione di un centinaio di immagini realizzate con impressioni fotografiche sovrapposte, tratte dai più celebri lavori di Storaro, con la riproduzione fotografica di alcuni dipinti che hanno costituito fonte di ispirazione per l’artista.
Sarà così possibile ripercorrere l’iter creativo di Storaro, attraverso le immagini dei capolavori di Caravaggio, Bacon, Carpaccio, Magritte, Dejneka, Botticelli.
Nella prima sezione della mostra viene analizzato il tema della luce artificiale e naturale, magistralmente riprese nelle immagini di “Apocalypse now”, “Giovinezza giovinezza”, “Novecento” e altri celebri capolavori cinematografici del maestro.
Nella seconda sezione, l’attenzione sarà focalizzata sul tema dei colori, intesi come atmosfera simbolica delle diverse fasi della vita, così come messo in risalto nella straordinaria fotografia de “L’Ultimo Imperatore”.
Il nero come colore del concepimento, il rosso come colore della nascita, il giallo come colore della coscienza.
La terza sezione analizza, infine, l’equilibrio tra gli elementi primari (terra, acqua, aria e fuoco) e il loro riflesso nella vita e nell’inconscio di tutti noi.
SEMINARI
I nove seminari previsti dal progetto sono strettamente correlati alla realtà del territorio e sono rivolti a professionisti, studenti e cittadini. L’ultima attività seminariale, a chiusura della mostra, sarà una ‘master class’ di Vittorio Storaro sul cinema digitale.
In particolare i seminari mirano a stimolare:
• la conoscenza della risorsa luce come bene prezioso da utilizzare in modo appropriato in tutti i campi della nostra esistenza, materiali o immateriali che siano;
• la consapevolezza che nei piani regolatori delle città, l’illuminazione dei luoghi richiede uno studio puntuale delle caratteristiche degli organi illuminanti e della loro specifica funzione in determinati contesti architettonici, ambientali e storici;
• l’approfondimento delle tecniche fotografiche e cinematografiche;
• la capacità di adattare i contenuti teorici a soluzioni concrete (risparmio energetico, illuminazione di opere d’arte, ecc.);
• l’acquisizione di competenze specifiche e trasversali spendibili per gli studenti nei successivi percorsi scolastici e formativi e nel mondo del lavoro;
• l’attenzione dei cittadini, soprattutto dei più giovani, su un bene di grande utilizzo che va usato in modo consapevole e razionale. Per questo l’Onu ha dichiarato il 2015 l’anno della luce.
CONCORSO DI IDEE
Il concorso di idee per giovani professionisti e i seminari a latere della mostra sono concepiti come strumenti di arricchimento culturale e professionale per il territorio di Matera e dell’intera regione.
Il tema è la Luce
Si tratta di un’applicazione specifica della Luce intesa come fonte d’illuminazione di una particolare area di Matera che comprende sia i Sassi sia una zona adiacente ad essi.
Lo scopo del concorso
• Dare indicazioni metodologiche, progettuali e di costi per illuminazioni urbane potenzialmente replicabili in contesti analoghi, ad esempio gli insediamenti rupestri.
• Accendere il dialogo tra esperti e giovani professionisti per creare e standardizzare modalità innovative di intervento sul tema dell’illuminazione del patrimonio edilizio storicizzato.
• Diffondere conoscenze specifiche sul tema delle metodiche del risparmio energetico.
A chi si rivolge il concorso
L’intervento riguarda il concorso di idee da svolgere in due sezioni:
• per giovani Professionisti (Architetti, Ingegneri, Laureati delle Accademie e Lighting design);
• per studenti delle scuole medie superiori, universitari delle facoltà di architettura, ingegneria e delle accademie.
Determinante è la collaborazione con il Comune di Matera che è destinato e ricevere le idee progettuali vincenti per poterle inserire negli interventi d’illuminazione pubblica dell’intera città.
Matera: La luce si fa scrittura, nota APT Basilicata
Il progetto “Matera: la luce si fa scrittura” contribuisce ad accrescere l’attrattività di Matera, coniugando le sue bellezze storico-paesaggistiche con la creatività, attraverso la luce, significativo strumento espressivo per artisti, architetti, designer, fotografi, cineasti. Una serie di iniziative culturali di grande richiamo per visitatori e turisti nazionali e internazionali metteranno ancor più in luce il prezioso patrimonio materiale e immateriale della Capitale europea della cultura 2019.
L’unicità del territorio materano e la sua vocazione turistica vengono valorizzate da esperienze innovative, come l’uso estetico della luce per una fruizione sensoriale dei beni culturali, che aumentano l’impatto emotivo e fanno della città dei Sassi, una delle principali città d’arte da visitare, un centro di innovazione e sperimentazione sempre più punto cardine per la riconnessione territoriale e per la promozione di tutta la Basilicata turistica.
Matera: La luce si fa scrittura, nota sindaco di Matera
La mostra organizzata dall’Accademia della Luce di Matera su Vittorio Storaro e sulle sue autorevoli immagini scritte con la luce, trova il Comune di Matera in perfetta sintonia.
La luce, infatti, è l’elemento essenziale per leggere e interpretare la dimensione plastica dei Sassi. E’ la luce che, penetrando nell’articolato territorio degli antichi rioni materani, crea i volumi e le dimensioni.
Senza la luce i Sassi sarebbero una visione piatta, omogenea, senza vibrazioni e proiezioni.
A Matera, con la luce, è come giocare in casa.
Anche la regione, secondo alcuni, trarrebbe dalla luce la sua denominazione di “Lucania”. Lo scrittore della luce Vittorio Storaro, esprimendo i valori della sua ispirazione a Matera, atterra, quindi, in un territorio coerente e armonico alle sue tensioni creative e alle sue immagini rappresentate.
Raffaello de Ruggieri
Matera: La luce si fa scrittura, nota Patrizia Minardi, Dirigente Ufficio Sistemi Culturali E Turistici. Cooperazione Internazionale
Che sia più accreditata o meno la tesi secondo la quale la radice etimologica del nome ” lucani” , derivi dal greco Leukànoi , che si pone in relazione con l’ aggettivo Leukos, che vuol dire splendente, luminoso; o che il nome ” lucani ” derivi dal nome latino lux, in relazione ai termine lucus ‘bosco’; la Lucania ha una relazione viscerale con le manifestazioni della luce, i chiaro – scuro dei vuoti e dei pieni; le sfumature delle albe e dei tramonti; gli sgargianti arcobaleni e il chiaro accecante che si impone ai cieli rotti dai temporali.
Siamo onorati che il Maestro della luce, oggi a Matera e in Basilicata, possa trovare spunti di studio e di fascinazione dai nostri luoghi così caratterizzati dal gioco della luce, dai vasti paesaggi, misteriosi e al contempo accoglienti e aperti allo sguardo.
Il cielo più buio d’Italia con le stelle lucenti si illumina con i tanti osservatori che si recano a Castelgrande puntando i più raffinati cannocchiali e la brillantezza argentea dei mari si proietta tutt’intorno scovando gli angoli più reconditi delle nostre dimore; i piccoli comuni in pietra assorbono i colori del sole per poi restituire il giallo intenso, nella notte, quando diventano agli occhi degli abitanti e dei turisti, presepi accoglienti e mistici; i paesaggi desolati e aridi si specchiano nella luce lunare dei calanchi e la luce dei Sassi riaccende i vicinati per dare significato al nostro territorio immerso profondamente nelle radici della nostra antica e universale storia e proiettato in un futuro promettente e, a proposito, luminoso .
Il percorso che presentiamo con il progetto guarderà la nostra regione con la passione della luce chiamando a testimoniare gli osservatori più attenti delle sfumature delle nostre città e dei nostro luoghi con workshop e opere d’ arte cercando, almeno in alcuni attimi, di avere gli occhi del Maestro.
Patrizia Minardi, Dirigente Ufficio Sistemi Culturali E Turistici. Cooperazione Internazionale
Matera: La luce si fa scrittura, nota Luigi Bubbico, presidente di Accademia della Luce
“Matera la luce si fa scrittura” nasce da un’idea dell’Accademia della luce Matera e si realizza grazie alla coprogettazione di Sensi Contemporanei e della Regione Basilicata ed è patrocinata dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, dalla Provincia e dal Comune di Matera, dal Polo museale della Basilicata e dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della Basilicata e promosso con il sostegno dell’Apt Basilicata, dell’Ordine degli Architetti di Matera e dell’Ordine degli Ingegneri di Matera e dell’Università degli Studi di Basilicata.
Una collaborazione che si esprime nella progettazione e realizzazione di un piano operativo, costituito da tre interventi.
La prima iniziativa è la mostra del Maestro Vittorio Storaro. Un progetto innovativo di grande valore artistico e scientifico dove pittura, cinema, fotografia si incontrano: una personale di opere fotografiche in “doppia impressione”.
I seminari saranno lo strumento operativo di diffusione della cultura della luce messo in campo dal progetto. Attraverso gli incontri con esperti del settore di fama nazionale e internazionale – alcuni riservati ai professionisti altri aperti al pubblico – saranno fornite le conoscenze per l’uso corretto delle tecnologie della luce sia nel campo delle espressioni artistiche sia in quello dell’uso quotidiano.
Il concorso sarà il momento in cui tutte le teorie e conoscenze in campo di illuminotecnica potranno essere applicate concretamente per la progettazione di un piano urbanistico della luce. Il concorso sarà il lascito di “Matera, la Luce si fa scrittura” alla città dei Sassi.
Accrescere la conoscenza e la consapevolezza di ciascuno di noi sul modo in cui le tecnologie basate sulla luce promuovono lo sviluppo sostenibile e forniscono soluzioni alle sfide globali è la missione dell’Accademia della Luce Matera.
Proprio in questa ottica, l’Accademia della Luce, la Regione Basilicata e Sensi Contemporanei portano insieme nella città dei Sassi, questo progetto a tutto tondo come momento di promozione culturale in generale e della luce in particolare, senza trascurarlo come strumento di valorizzazione del territorio e di engagement dei suoi abitanti.
“Illuminare bene non è solo illuminare meno”. Per illuminare bene è necessario conoscere le tecniche e la tecnologia all’avanguardia, che oggi sono a disposizione di tutti. E non solo. è necessario anche conoscere i contesti, la storia di un luogo, di un oggetto, di un’opera d’arte, di un centro storico, affinché la luce artificiale dialoghi con le preesistenze per sottolinearne ed esaltarne le peculiarità.
Attraverso lo studio, la ricerca e il confronto sulla luce si potrà imboccare la strada maestra. Ed è proprio questa la sfida più grande che l’Accademia della Luce Matera vuole raccogliere con questo progetto.
Luigi Bubbico, presidente di Accademia della Luce
Considerazioni di Vittorio Storaro su “Scrivere con la Luce”
“Scrivere con la luce è stato sempre il mio sogno e la mia ispirazione. Da sempre, da quando ho cominciato a studiare fotografia negli anni Cinquanta, ho avuto la sensazione che fotografare sia scrivere con la luce, e la cinematografia sia scrivere con la luce attraverso immagini in movimento”.
“Da subito ho capito che per esprimermi al meglio, come direttore della fotografia, non mi bastava la tecnica. Avevo bisogno di conoscere le arti, perché il cinema, considerata la decima musa, si nutre di tutte le altre arti: la letteratura, la pittura, la musica, l’architettura. Nel corso degli anni ho cercato di approfondire e sperimentare questo rapporto. La mostra “Scrivere con la luce” è il frutto di questo percorso di conoscenza. Sono tre i punti fondamentali del mio percorso artistico e della mia carriera: le collaborazioni con Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola, Warren Beatty e sono queste collaborazioni a segnare il tracciato di tutta la mostra”.
Quando ho cominciato a fare fotografie ho capito che, per esprimermi al meglio, dovevo sommare più di un’immagine. Ho cercato di capire come imprimere, con la macchina fotografica, sulla stessa pellicola due immagini per farle dialogare nello stesso fotogramma creando un’arte fotografica che dava la sensazione della cinematografia e che è la mia espressione fondamentale. Tutto quello che si vede nella mia mostra, da ‘Giovinezza, giovinezza’ a ‘Piccolo Buddha’ rappresenta il mio percorso artistico e di vita e che io considero come un viaggio”.
Vittorio Storaro
La fotogallery della mostra (foto www. SassiLive.it)