Il 13 novembre 2013 davanti alla Commissione dell’Unione Europea i componenti del Comitato Matera 2019 hanno presentato il dossier per la candidatura della città dei Sassi a capitale europea della cultura nel 2019 e due giorni dopo, nel pomeriggio di venerdì 15 dicembre, Matera è stata inserita assieme ad altre cinque città nella short list delle città candidate. Il sogno di diventare capitale europea nel 2019 sarà condiviso nei prossimi dodici mesi con Cagliari, Lecce, Perugia-Assisi e Siena. Per celebrare in modo solenne questo traguardo storico, che può rappresentare un’opportunità di riscatto per una città che non raggiunge nemmeno i 60 mila abitanti ma che è riuscita a conquistare la commissione con il concetto dell’abitante culturale, il Comune di Matera ha deciso di convocare un consiglio comunale aperto nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi, in modo da condividere con la comunità materana questo appuntamento con la storia, con il quale potrebbero misurarsi dal 2015 anche un nuovo sindaco, una nuova giunta e un nuovo consiglio comunale.
Il consiglio comunale speciale per Matera 2019 si apre con un minuto di raccoglimento per commemorare le sedici vittime dell’alluvione che ha colpito la Sardegna, poi il presidente del Consiglio comunale Brunella Massenzio fa l’appello: sono presenti 39 consiglieri su 40, oltre al sindaco Adduce che presenta il video abbinato al dossier preparato da tutti coloro che hanno condiviso l’esperienza nel Comitato Matera 2019, guidato dal direttore torinese Paolo Verri, assente in occasione di questo abbraccio virtuale con tutta la città di Matera. Il sindaco di Matera prova a riassumere in pochi minuti le potenzialità del nostro territorio e i benefici che potranno scaturire dalla vittoria in questa competizione, “che non è un concorso di bellezza, perchè non c’è in palio miss Italia”.
“Alla commissione – sottolinea Adduce – abbiamo ricordato che a Matera durante l’anno si fermano 200 mila persone ma se consideriamo la disponibilità di 2700 posti letto tra alberghi e bed and breakfast ne potremmo ospitare un milione all’anno. Abbiamo provato a descrivere Matera cercando di far capire che qui non c’è un luna park o un parco per giochi acquatici ma la possibilità di far vivere all’abitante culturale un’esperienza unica che coinvolge non solo la città di Matera ma anche la vicina area murgiana. Per raggiungere l’obiettivo di Matera 2019 è chiaro che dobbiamo far diventare questa candidatura popolare, popolarissima. Dobbiamo andare in tutti i quartieri della città per far comprendere il valore di questa candidatura. Non sarà facile vincere questa sfida anche perchè nei prossimi mesi alcuni componenti della commissione ci faranno visita e fingendo di chiedere informazioni misureranno la qualità del dossier che abbiamo presentato. Ecco perchè invito i quaranta consiglieri comunali a farsi portavoce nei confronti dei cittadini che rappresentano e di favorire il più possibile la partecipazione a questo progetto comune. Creatività, innovazione, la possibilità di ospitare laboratori che ispirano artisti provenienti da tutto il mondo sono opportunità da indirizzare verso la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019. L’abitante culturale non è infatti solo il residente stanziale ma anche chi rimane nella nostra città per quindici giorni o coloro che la scelgono per frequentare le facoltà della nostra Università, che può diventare un luogo in cui si scambiano e si formano culture, per trasformare la parole del dossier in progetti e vincere questa grande sfida. Non sarà facile anche perchè dobbiamo renderci conto che non siamo l’ombelico del mondo. Qualcuno ha scritto che con l’inserimento della short list a Matera arriveranno nuovi finanziamenti ma vi assicuro che non è così. I fondi che abbiamo utilizzato per la promozione di Matera 2019 sono arrivati da Comune, Provincia, Regione, Camera di Commercio, Fondi Fas e dalla Banca Popolare del Mezzogiorno che ha stanziato 40 mila euro per i B-B Games. E sarà così anche per il nuovo piano di promozione. Qualcun altro si è chiesto perchè hanno scelto noi e sono state escluse città importanti come Venezia, Palermo o Urbino. Io dico che noi dobbiamo svolgere una funzione pubblica rispetto all’Europa e possiamo impegnarci per la crescita del Mezzogirono parlando un’altra lingua, senza annacquare per questo progetto le differenze che ci sono tra i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Abbiamo il compito di diventare europei e il modo migliore è quello di sostenere la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019.”
Dopo l’intervento del sindaco Adduce spazio alle riflessioni dei consiglieri comunali. Enzo Acito, della Lista Stella, non ha dubbi: “Il dossier è frutto di scelte che sono avvenute nelle stanze di un comitato lontano dalla gente, è arrivato il momento di coinvolgere i cittadini e per farlo il dossier dovrà coinvolgere l’anima dei materani, per provocare emozioni e sensazioni.” E in tema di emozioni è il consigliere Angelo Tosto a stupire tutti annunciando pubblicamente il suo pentimento rispetto al progetto Matera 2019: “Quando nel 2008 Adduce era ancora senatore io ho bocciato questa proposta e sono qui per pentirmi dinanzi al consiglio comunale e a tutti i cittadini materani”. Tosto non riesce a trattenere le lacrime e concede al sindaco Adduce la possibilità di leggere un testo pubblicato su Twitter da Andrea Borruso, che esalta il grande successo ottenuto sul social network dall’hastag “portamatera nel 2019″, trend topic nei giorni in cui si discuteva il dossier di Matera 2019 con 4000 messaggi trasmessi. Palermo che ha una popolazione dieci volte più grande di quella di Matera, ha prodotto appena 500 messaggi. Una differenza abissale a favore della città dei Sassi che non ha sicuramente inciso sulla decisione della giuria rispetto alle città da inserire nella short list ma un risultato che conferma l’entusiasmo con cui i materani si sono interessati a questa candidatura. Lo spirito – ha concluso Tosto – dovrà essere sempre quello dell’orgoglio e dell’appartenenza e occorre promuovere la candidatura in tutti gli ambienti sociali, nelle scuole, nelle famiglie, in chiesa coinvolgendo i parroci che possono affrontare questo tema anche durante l’omelia. Dobbiamo crederci tutti, superando i pregiudizi e la supponenza di chi preferisce snobbare questo progetto, pensando che va tutto male e che non ce la faremo mai. Si tratta di una partita difficile ma se la giochiamo tutti insieme possiamo vincerla”.
L’intervento di Angelo Cotugno è pragmatico: “Grazie alla candidatura di Matera 2019 adesso possiamo dire che la storia ci viene incontro ed è arrivato il momento di ingegnerizzare questa sfida importantissima per la città di Matera”.
La serata si conclude con la distribuzione di uno dei simboli della città di Matera, consegnati alla giuria in occasione della discussione del dossier, il pane di Matera. Un pezzo da dodici chili del panificio Cifarelli viene distribuito dal sindaco Adduce agli assessori, ai consiglieri comunali e ai materani che hanno seguito la celebrazione dell’inserimento di Matera nella short list per la candidatura a capitale europea della cultura nel 2019. A consegnarlo è Roberto Linzalone, uno dei protagonisti di quel fermento culturale attivo nella città dei Sassi. Adesso Matera non può tirarsi indietro perchè in palio c’è un titolo che può diventare il volano di un processo virtuoso di sviluppo del nostro territorio. Ma la sfida si può vincere solo se davvero si metteranno in pratica i buoni propositi del sindaco Adduce e si riuscirà davvero a trasformare il progetto 2019 in un grande laboratorio dove nessuno deve sentirsi escluso. Si tratta di una competizione e come accade nello sport anche in questo caso conta la squadra e sopratutto l’intesa tra i reparti. Insieme si vince. Proviamoci per il bene della nostra città.
Michele Capolupo
w LA TROTTOLA SU INGRESSO MATERA NELLA SHORT LIST PER MATERA 2019
Sergio Laterza ritorna con una nuova puntata dell’abitante culturale Homer e regala una nuova vignetta satirica ai lettori di SassiLive con lo speciale “W la trottola” per Matera 2019.
“Questa storia del 2019 vogliono proprio ficcarcela in testa ad ogni costo, costi quello che costi, anche con tatuaggi o pennarelli. “Mi pare strano”.
Che dici sta entrando nella capoccia dei materani?
Sergio Laterza
Riportiamo di seguito l’intervento di Andrea Borruso per Palermo capitale europea della cultura 2019.
“Spunti da twitter e da Matera”
Palermo era una delle candidate a competere per il titolo di Capitale Europea della Cultura. La preselezione della giuria europea l’ha esclusa e le candidate che concorreranno all’ultima fase saranno: Cagliari, Lecce, Matera, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena.
Non ho gli elementi per valutare l’esclusione della mia città, e credo che nella sostanza non li abbia ancora nessuno, perché credo non siano state pubblicate le motivazioni della giuria. C’è però un piccolo elemento — una goccia in questo mare — che mi è saltato agli occhi e che secondo me nasconde alcuni spunti interessanti per tutti gli attori di questa candidatura, che sono il Comune, le persone che si sono occupate di fare divulgazione e fare crescere il coinvolgimento sulla cosa (chi lo ha fatto per “lavoro” e chi lo ha fatto per il proprio piacere) e la cittadinanza. Si tratta del flusso di post a tema che è passato su twitter, ed in particolare di quello di Matera, una delle città che sono passate alla fase finale.
Per dare voce alla città dei Sassi è stato scelto un hashtag #portaMateranel2019. Un hashtag è un’etichetta, una parola chiave, da associare al proprio messaggio, per meglio contestualizzarlo; è ormai uno strumento diventato ubiquitario ed è utilizzabile anche su altri social network.
Il bello degli hashtag è che non hanno un proprietario, e sono quindi utilizzabili da tutti. Si tratta quindi di qualcosa che di “default” apre ad un utilizzo partecipato e condiviso.
Gli hashtag sono molto utili per monitorare e misurare il flusso di ciò che avviene nei canali sociali, e quello scelto dalla città di Matera è stato trending topic nei giorni della selezione delle città, con più di 1800 post su twitter nella giornata del 13 novembre. I numeri non sono la cosa più importante e spesso si devono a bravi mestieranti, ma nei post per Matera oltre al mestiere c’è anche tanta anima. Quest’ultima per fortuna non è misurabile, ma quella mostrata da questa città è qualcosa che la fa stare bene tra le finaliste.
Utilizzo partecipato e condiviso e anima
Palermo non ha scelto un hashtag “ufficiale” e questo non c’entra sicuramente nulla con la scelta della giuria.
E’ stato fatto altresì uno sforzo comunicativo, con un sito internet e con l’apertura di tutti canali sociali del caso, compreso un account twitter: @palermo2019.
Ma se leggerete il libro dei tweet di Matera vi renderete conto, che intorno alla loro iniziativa si è scatenato qualcosa di molto più profondo e diffuso. Una città di circa 60.000 abitanti ha creato una macchina che è riuscita a produrre nell’ultima settimana (ad oggi) circa 4.000 tweet, mentre Palermo — una città di un ordine di grandezza superiore — ha prodotto nello stesso periodo poco più di 500 messaggi. Solo perché a Matera c’erano dei professionisti pagati per farlo? Solo perché nei Sassi utilizzano molto twitter per dare forza a iniziative di questo tipo? Soltanto perché lì si è ritenuto utile, sin dall’inizio, utilizzare molto e bene anche questi canali sociali? Perché si è creata una lobby nazionale di “webstar” che ha contribuito a fare da cassa di risonanza?
Soltanto per tutto questo non penso, così come ribadisco che non credo che questi numeri c’entrino nulla con l’esclusione di Palermo. Ma queste cifre, le modalità scelte per costruire la “socialità” di questa azione e la partecipazione dei miei concittadini sono una spia di qualcosa di negativo.
Avere creato “soltanto” un account ufficiale, senza accompagnarlo da un hashtag, ha creato una piccola separazione tra amministrazione e cittadinanza. E purtroppo nel web la viralità esiste sia nel bene, che nel male. Si poteva fare di più e meglio in termini di un utilizzo partecipato e condiviso di questi strumenti, fare sentire più voci e sopratutto trarre giovamento dalle microreti che più facilmente e naturalmente si sarebbero così create.
Una parte della cittadinanza ha comunque partecipato (mi riferisco in questo post alla partecipazione virtuale), sia in termini pro candidatura (penso che si tratti della maggioranza) che contro. Ma mi sembra (per confronto) troppo poca.
Un’altra parte, importante in termini numerici, è rimasta silente o disinteressata. Tra questi sicuramente chi pensa che Palermo oggi sia incandidabile, ma anche ovviamente chi non usa il web per dare forza o indebolire un’azione come questa.
Tra chi ha remato contro anche quelli a cui piace soltanto scrivere una frase da bar, senza pensare che anche quello virtuale è uno spazio comune da rispettare. Lo dice molto bene Giovanni De Mauro:
Evidentemente non siamo ancora consapevoli del potere che abbiamo nel condizionare — migliorandolo o peggiorandolo — lo spazio pubblico in cui ci troviamo quando siamo online. È come buttare le cartacce in un giardino pubblico: non è solo una questione di civiltà o di buona educazione. Non lo facciamo perché altrimenti renderemmo quel posto più brutto per gli altri e soprattutto per noi stessi.
Quello che ho osservato frequentando i giardini pubblici virtuali di Matera, è che la gran parte degli utenti di questa città ha lavorato per non rendere più brutto quel posto. Di Palermo non mi sento di scrivere lo stesso, e questa cosa — forse troppo di nicchia e per “borghesi” che si possono permettere una connessione web e utilizzarla per twittare — rivela un’anima che non è da capitale.
In tutto questo non aiuta certo leggere dichiarazioni come le seguenti, rilasciate dal sindaco Leoluca Orlando:
Il progetto andrà avanti e lo realizzeremo, anche se c’è una parte della città incolta e analfabeta che gode di questa esclusione
E’ una divisione forzata, che esclude tanti altri tipi di cittadini. Non ci sono soltanto i pro “Palermo capitale della cultura 2019” colti, e i contrari analfabeti. Tra i contrari ci sono infatti tante voci (più o meno colte) che sono per Palermo capitale ieri, oggi e domani. Così come tra i favorevoli ci sono persone che non contribuiscono per nulla a fare di questa città un luogo degno della candidatura.
In bocca al lupo a Cagliari, Lecce, Matera, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena, e grazie alla comunità dei Sassi per essere stata un esempio virtuoso virtuale concreto (evviva gli ossimori).
Andrea Borruso – dal sito Matera 2019.
Clicca qui per consultare l’articolo di Andrea Borruso sul sito di Palermo2019
La Cna esprime grande soddisfazione per l’ammissione di Matera nella short list per la selezione finale della Capitale Europea della Cultura 2019.
Finalmente, afferma Leo Montemurro, dopo aver partecipato al Consiglio Comunale tenutosi ieri a Palazzo Lanfranchi ho percepito e visto una Comunità unita e consapevole che l’obiettivo è alla nostra portata; di qui lo sforzo richiesto per il rush finale
all’intera collettiva, a ciascuno dei 58.000 abitanti di Matera insieme a tutti gli abitanti degli altri 130 Comuni della Basilicata affinché l’intuizione e laa visione di pochi diventi la visione di tutti. Ci adopereremo da subito affinché le imprese, gli operatori economici, le componenti del sistema economico comprendano ancora di più la valenza del risultato sinora raggiunto e soprattutto di quello raggiungibile partecipando attivamente alla fase finale di aggiornamento del dossier di candidatura. Non è più un utopia pensare di essere Capitale Europea della Cultura nel 2019, il lavoro qualificato e passionale dei componenti lo staff del Comitato Matera 2019 lo ha dimostrato; ma da questo momento in poi deve diventare ogni giorno sempre di più la ragion d’essere di tutti i cittadini materani e lucani, il riscatto della Basilicata, di un nuovo modo di essere e agire come Mezzogiorno d’Italia. E’ l’affermarsi di una nuova visione, della costruzione di un futuro migliore basato principalmente ma non esclusivamente sul nostro passato ma soprattutto sulla nostra capacità e volontà di proiettarci nel futuro; su quello che siamo stati e su quello che verremmo essere negli anni a venire. Un contributo per il quale si è ben lavorato che può essere anche l’occasione per ridare fiducia ad una comunità, quella materana, eccessivamente provata dalle difficoltà economiche e sociali di questi ultimi anni. La Cna ha contribuito alla stesura del dossier di candidatura e continuerà a garantire il proprio utile apporto per l’aggiornamento del dossier per la selezione finale.
La fotogallery del consiglio comunale aperto al pubblico per Matera 2019 (foto www.sassilive.it)
Quante fesserie…
I nostri soldi spendeteli per la comunità…nullafacenti
ormai il 2019 è una nuova religione.. Attenderemo quella data come si attende il giorno della resurrezione..
questi incontri sembrano delle celebrazioni religiose.
intanto la città muore, i giovani se ne vanno, i negozi chiudono, i locali sono deserti, i turisti che vengono qui si fermano pochissimo, si annoiano .. ..
Inetti e incapaci ! S V E G L I A T E V I !!!!!!!
I SOLDI SPESI PER MATERA 2019 SONO SOLDI SPESI BENE!!!
Non si è mai visto un abitante culturale che per apatia e menefreghismo non va a votare rinunciando alla suo dovere. Mangiamo il pane di Matera non più igp, celebriamo l’inutile dieta mediterranea e mandiamo Cifarelli alla Regione. Verri, l’abitante culturale è un altra cosa.
Guardando le foto e le facce una domanda mi sovviene: ma com’è possibile essere nella short list con certi soggetti in prima linea su tale tema? La risposta forse è che la Commissione, a maggioranza straniera, ha scelto il peggio, non il meglio. Evidentemente hanno tutto l’interesse a che il 2019 per l’Italia non sia un successo e, giustamente, ha scelto mezze seghe fra le top six. Quanto ai commissari italiani, ammanicati con il Ministro Bray, meglio lasciar perdere….C’è poco da gioire!
Io credo che almeno in questi casi tutti i cittadini materani dovrebbero avere il buon gusto di non criticare tutto e tutti sempre e a prescindere. Dovremmo essere orgogliosi di essere entrati nella short list e invece che facciamo mettiamo in dubbio la giuria.
Da materana sono davvero senza parole….e sempre da materana inviterei tutta questa gente (per fortuna poca) a fare loro delle proposte concrete per questa città non solo a denunciarne i problemi, perchè quelli li conosciamo tutti.
Quando la volpe non arriva all’uva dice che e’ acerba ….
Sicuramente tutti voi che avete scritto prima di me siete anche sicuri che la vostra donna non vi mette le corna … VERO ?
Cicci.. me lo domando anche io?!?! “La commissione ha scelto il peggio!!” “ha scelto mezze seghe!!” Infatti ha scelto TE (abitante materano).. Non credevo che ci si potesse auto-ritenere peggiori e mezze seghe in modo cosi consapevole… MATERA non merita certi materani!!! Onore a quei pochi che ci provano… ONORE!! Gli altri prendessero pure la residenza a Colobraro!!!
Non ha scelto “il materano”, ha scelto quello che alcuni materani, (molti dei quelli presenti in quelle foto, o chi per loro), hanno propinato loro con il dossier (una miriade di cavolate mirabolanti). Il tuo discorso filerebbe se ognuno avesse contribuito a quello che è stato valutato, ma così non è stato. Ciò detto, quando una cosa fa c…., lo fa anche se viene dalla proprio terra (intesa come provenienza geografica), altrimenti si diventa ultrà, non cittadini. A te il dossier, piace? Credi che la nomina sia meritata? Auguri! Certo non ti vengo a dire che non capisci una fava (de gustibus..). Io ho letto anche i dosseri delle altre città, oltre a quello di Matera, e non la penso così. Saluti.
Per me la nomina è meritatissima… Matera è la più piccola città delle 6, con meno abitanti (a parte Siena con meno residenti ma con 20mila studenti e una naturale vocazione culturale) e la probabilità di trovare esperti o gente di grandi vedute diventa più raro.. Per molti materani il viaggio più lungo nell’album dei ricordi è quello di nozze.. Con Matera 2019 stiamo facendo esperienza, crescendo, ci butteranno fuori, pazienza! come cavolo si fa a fare esperienza se non partecipando a queste competizioni!?!?
Alcuni di quelli che fanno parte “dell’elite” sono gli stessi che quando nel 2008 hanno iniziato a parlare di questa roba gli si rispondeva Camin vattun!!! Ognuno deve dare il proprio contributo, soprattutto perchè siamo alle prime armi.. di errori ce ne sono tanti, ma il primo sarebbe quello di NON TIFARE. Io personalmente non ho fatto granchè, ma almeno non sto li fuori a fare le pulci agli scontrini quando vanno a Roma o a lamentare tutto, tutto!! Vai, bussa e domanda: Posso fare qualcosa..?!!?
Io non ho fatto le pulci agli scontrini (che sarebbe stato pura demagogia), ma al dossier. Mi fa piacere che tu ne sia soddisfatto.
Non conosco le competenze del signore che dà giudizi. Probabilmente i criteri adottati dalla commissione sono diversi dai suoi e la scelta di Matera lo conferma. Credo che se il dossier presentato dalla nostra città non avesse risposto ai requisiti richiesti, la Commissione non ci avrebbe perso niente a scegliere un’altra città, con buona pace di tutti i detrattori.
la commissione ha scelto 6 città, 6 dossier, 6 proposte, 6 programmi, 6 progetti…
Un sola PRECISAZIONE, se Matera è entrata nella short list non è un risultato che ha raggiunto la sinistra che ci governa da anni, non vorrei che qualcuno si prendesse meriti che non ha. Scusate l’intrusione e la precisazione.
questo è un risultato della città. In questo momento la città ha un’amministrazione di centrosinistra…
A tutti quelli che non ci credono consiglio di darsi da fare perchè quella che sembrava utopia è diventata realtà. Dato che la vittoria dipenderà anche dal grado di partecipazione della comunità, se dovessimo perdere sarà anche per colpa di chi ha continuato a lagnarsi senza fare nulla, la responsabilità sarà soprattutto vostra.
DATEVI DA FARE Non avete scuse
L’opportunità riguarda tutti, quindi quei pochi che tentano di distruggere tutto quello che di buono è stato fatto fino ad ora dovrebbero mfarsi da parte per una volta.
Matera 2019? se siamo fra le sei il merito è tutto del M5S, diamogliene atto.
Grazie di esistere
HO CAPITO!!! Semmai diventassimo capitale della cultura il merito sasrebbe politico. Comunque vorrei dire a chi ci amministra, che, da cittadino materano, mi piacerebbe che diventassimo capitale, perchè a Matera tutto funziona a meraviglia, con infrastrutture e servizi a livello di città europee, non per ESCLUSIONE, il che vorrebbe dire che nel paese dei cecati, quello con un occhio fa il sindaco. A buon intenditor …