Dino Quaratino, Presidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, ha inviato alla nostra redazione un comunicato in cui esprime rammarico per il mancato sostegno da parte degli enti pubblici alla rassegna teatrale organizzata sia nel capoluogo di regione e fino allo scorso anno anche a Matera, città candidata a capitale europea della cultura nel 2019 che è rimasta orfana di un cartellone teatrale e critica la scelta di patrocinare un’altra rassegna programma a Potenza e denominata “Quartieri Contemporanei”. Di seguito la nota integrale.
Dopo aver letto su La Nuova del Sud l’articolo che riguarda la Rassegna teatrale “Quartieri Contemporanei” programmata a Potenza, ho compreso che non è più tempo , né può esserci più alcuno spazio per la diplomazia. Il Consorzio Teatri Uniti della Basilicata , organismo di distribuzione, di promozione e formazione del pubblico per le attività teatrali riconosciuto dal MIBACT e fortemente voluto dalla Regione, è sconcertato nell’ apprendere che tale rassegna, apparsa all ’improvviso, è ideata, è organizzata da Ars Millennia Production e dall’associazione culturale Bravò con l’Università degli studi della Basilicata, con il contributo della Regione Basilicata, del Comune di Potenza e della Carical e il patrocinio dell’ APT, del Comune di Matera, e del Comitato Matera 2019. Lo sconcerto, che dovrebbe e spero sarà condiviso da tutti gli operatori teatrali del nostro territorio, nasce dalle seguenti constatazioni:
• L’Università degli Studi di Basilicata ritiene che le rassegne teatrali vadano ideate ed organizzate esclusivamente da soggetti esterni, non avendo, da almeno 8 anni a questa parte mai ideato né organizzato alcunché con gli operatori teatrali del territorio: abbiamo sempre dovuto investire in proprio senza alcun supporto di alcun genere proveniente dall’ Università per invogliare gli studenti a fruire di cultura teatrale: negli ultimi 8 anni di attività, secondo l’Università’, nessuno in questo territorio è stato mai in grado di proporre qualcosa degno di essere sostenuto e organizzato. Ne prendo atto e inizio a fare le valigie.
• Gli enti locali confermano anche in questo caso la loro predilezione per iniziative e progetti provenienti oltre regione, concedendo sostegno o patrocinio, poco importa di quale entità, alla sia pur rispettabilissima iniziativa di turno, rivolgendo un’attenzione istituzionale a promotori esterni che puntualmente non si riscontra, ad esempio, nei confronti della Stagione Teatrale realizzata dal Consorzio, Stagione che, pur nella assenza a tutt’ oggi di sostegno certo, comunque e in ogni caso si sta svolgendo. Inoltre l’idea di concedere al pubblico l’ingresso gratuito, innesta una prassi pericolosa che insinua negli spettatori l’idea che la cultura debba essere fruita senza alcun contributo personale, indebolendo così le potenzialità produttive ed occupazionali della Cultura stessa. Per non parlare del conseguente danno di immagine ed economico nei confronti di chi, come noi, non può non far pagare un biglietto. Non riesco davvero a comprendere le ragioni di tali scelte e comincio a dubitare della mia intelligenza. Nelle valigie metto ‘l’Idiota’ di Dostoewskij.
• Il Comune di Matera patrocina l’iniziativa, questa è davvero scandalosa: forse non tutti sanno che in ragione anche della totale assenza del Comune, la Stagione teatrale a Matera non è potuta partire! A Matera non c’è la stagione teatrale! Eppure il Comune patrocina Potenza. Metto nei bagagli i dossier delle due stagioni precedenti come fossero reliquie.
• Il Comitato Matera 2019 patrocina l’iniziativa, qui superiamo lo scandalo e arriviamo al puro paradosso. Il direttore del Comitato, Paolo Verri, dall’ eloquio pubblico davvero convincente, non trova una sola parola per interloquire con il sottoscritto, nonostante per ben tre volte si sia cercato di incontrarlo ufficialmente per informarlo della esistenza di un Consorzio di promozione e distribuzione teatrale nella Regione. Paolo Verri, che durante una delle riunioni aperte alle associazioni culturali, ha invitato tutti, me compreso, a chiudere gli occhi e a ‘sognare’, patrocina una manifestazione quantomeno già sognata. Siamo al riciclo dei sogni? Questo fa il Comitato? Per questo lo paghiamo profumatamente? Paolo Verri mi costringe a sognare le sue dimissioni! Nei bagagli lego insieme il dossier della candidatura e ‘La schizofrenia ed altri scritti’, di Gustav Jung.
Spero davvero che a queste riflessioni se ne aggiungano altre da parte di chi, come noi, si spreme le meningi da anni e suda centomila camicie, sia pure in mutande, per cercare di convincere i ‘programmatori’ che ci sono risorse umane eccellenti che producono idee, progetti , e sanno realizzarle. A chi mi taccerà di xenofobia – che assurdità se avvenisse – rispondo, pronto a partire, che non accetto più, per il rispetto che devo al Teatro, e dunque a me stesso, di figurare come se avessi un grosso anello al naso.
• L’Università degli Studi di Basilicata ritiene che le rassegne teatrali vadano ideate ed organizzate esclusivamente da soggetti esterni, non avendo, da almeno 8 anni a questa parte mai ideato né organizzato alcunché con gli operatori teatrali del territorio: abbiamo sempre dovuto investire in proprio senza alcun supporto di alcun genere proveniente dall’ Università per invogliare gli studenti a fruire di cultura teatrale: negli ultimi 8 anni di attività, secondo l’Università’, nessuno in questo territorio è stato mai in grado di proporre qualcosa degno di essere sostenuto e organizzato. Ne prendo atto e inizio a fare le valigie.
• Gli enti locali confermano anche in questo caso la loro predilezione per iniziative e progetti provenienti oltre regione, concedendo sostegno o patrocinio, poco importa di quale entità, alla sia pur rispettabilissima iniziativa di turno, rivolgendo un’attenzione istituzionale a promotori esterni che puntualmente non si riscontra, ad esempio, nei confronti della Stagione Teatrale realizzata dal Consorzio, Stagione che, pur nella assenza a tutt’ oggi di sostegno certo, comunque e in ogni caso si sta svolgendo. Inoltre l’idea di concedere al pubblico l’ingresso gratuito, innesta una prassi pericolosa che insinua negli spettatori l’idea che la cultura debba essere fruita senza alcun contributo personale, indebolendo così le potenzialità produttive ed occupazionali della Cultura stessa. Per non parlare del conseguente danno di immagine ed economico nei confronti di chi, come noi, non può non far pagare un biglietto. Non riesco davvero a comprendere le ragioni di tali scelte e comincio a dubitare della mia intelligenza. Nelle valigie metto ‘l’Idiota’ di Dostoewskij.
• Il Comune di Matera patrocina l’iniziativa, questa è davvero scandalosa: forse non tutti sanno che in ragione anche della totale assenza del Comune, la Stagione teatrale a Matera non è potuta partire! A Matera non c’è la stagione teatrale! Eppure il Comune patrocina Potenza. Metto nei bagagli i dossier delle due stagioni precedenti come fossero reliquie.
• Il Comitato Matera 2019 patrocina l’iniziativa, qui superiamo lo scandalo e arriviamo al puro paradosso. Il direttore del Comitato, Paolo Verri, dall’ eloquio pubblico davvero convincente, non trova una sola parola per interloquire con il sottoscritto, nonostante per ben tre volte si sia cercato di incontrarlo ufficialmente per informarlo della esistenza di un Consorzio di promozione e distribuzione teatrale nella Regione. Paolo Verri, che durante una delle riunioni aperte alle associazioni culturali, ha invitato tutti, me compreso, a chiudere gli occhi e a ‘sognare’, patrocina una manifestazione quantomeno già sognata. Siamo al riciclo dei sogni? Questo fa il Comitato? Per questo lo paghiamo profumatamente? Paolo Verri mi costringe a sognare le sue dimissioni! Nei bagagli lego insieme il dossier della candidatura e ‘La schizofrenia ed altri scritti’, di Gustav Jung.
Spero davvero che a queste riflessioni se ne aggiungano altre da parte di chi, come noi, si spreme le meningi da anni e suda centomila camicie, sia pure in mutande, per cercare di convincere i ‘programmatori’ che ci sono risorse umane eccellenti che producono idee, progetti , e sanno realizzarle. A chi mi taccerà di xenofobia – che assurdità se avvenisse – rispondo, pronto a partire, che non accetto più, per il rispetto che devo al Teatro, e dunque a me stesso, di figurare come se avessi un grosso anello al naso.
Dino Quaratino, Presidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata