Un adeguato sostegno istituzionale e investimenti che sappiano valorizzare la capacità attrattiva di Matera per la creazione di una città universitaria: questi i temi al centro dell’incontro che si è svolto stamattina tra il sindaco, Domenico Bennardi, e il rettore dell’Università della Basilicata, Marcello Mancini. Alla riunione hanno preso parte anche l’assessore Raffaele Tantone, il direttore del Dipartimento di Scienze Umane, Aldo Corcella, il professor Ferdinando Mirizzi, il direttore generale dell’ateneo Giuseppe Romaniello e il dirigente Pierluigi Labella.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto nel campus di via Lanera, è stata illustrata l’offerta didattica e dei servizi del polo universitario materano e sono state discusse le potenzialità di sviluppo.
“Il polo universitario di Matera, istituito nel 1992, rappresenta un’opportunità che non è stata ancora colta pienamente – ha detto il sindaco Bennardi -. L’obiettivo da perseguire è quello di rendere più estesa e profonda la missione dell’Unibas, creando a Matera una vera città universitaria, che sia in rete con gli altri presidi culturali già esistenti e con quelli in via di realizzazione: il villaggio digitale di San Rocco, il centro di geodesia spaziale, la scuola di restauro, il conservatorio musicale, il centro sperimentale di cinematografia, la casa delle tecnologie emergenti, il nuovo progetto Piazza Wi Fi Italia. Si tratta di straordinarie risorse per costruire occasioni qualificate di lavoro, specie nell’industria culturale e creativa, dove è particolarmente importante un efficace e rapido trasferimento di conoscenze tra chi le crea e chi le utilizza.
“Una città come Matera che, nonostante un incremento demografico lieve ma costante che dura da oltre un decennio, lamenta un calo dei residenti nella fascia critica di età 20-29 anni – ha aggiunto il sindaco -, non può permettersi di non sfruttare adeguatamente questo enorme patrimonio. La capacità di attrarre studenti non è solo cruciale per il polo universitario, ma costruisce una formula di abitabilità più di quanto non lo sia il turismo, in grado di rivitalizzare le città, come già avviene, ad esempio, per Perugia, L’Aquila, Trento”.
Il rettore Mancini ha manifestato ampia disponibilità a collaborare affinché l’università entri nel modo più ampio ed esteso nel tessuto cittadino, evidenziando la necessità di migliorare i servizi agli studenti, fornendo loro assistenza, arricchendo la loro esperienza e valorizzando le peculiarità del territorio.