Grande apertura nel pomeriggio per la Festa di Materadio 2018, coprodotta da Rai Radio 3 e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, con Fahrenheit dove Marino Sinibaldi ha incontrato dapprima Gianrico Carofiglio e poi Nicola Lagioia e Nadia Terranova.
Nell’Auditorium R. Gervasio il tema Locale e Globale si è confrontato con il peso specifico di parole quali Indignazione, Metodo e Accoglienza, perché se da un lato chi scrive non può dimenticare quali siano le proprie responsabilità, dall’altro i singoli hanno il dovere di esprimere il proprio senso civico.
“Le persone spesso considerano sinonimi Sdegno e Indignazione, – ha esordito Gianrico Carofiglio – mentre invece non potrebbero essere più diverse. La prima, lo Sdegno, si nutre del rancore e del disprezzo nei confronti di qualcuno ed esclude quindi un Impegno a favore di quel qualcuno; l’Indignazione attraverso la Ribellione si impegna a rimuovere l’ingiustizia che indigna.” “Se hai un Metodo allora hai cura delle parole, ne conosci la densità e puoi usare quelle positive per rivedere il mondo – ha proseguito lo scrittore ed ex magistrato – che ha bisogno dell’azione individuale di ciascuno di noi, persone disposte a sporcarsi i piedi, a metterli nel fango appunto. Da qui il titolo del mio libro, con Jacopo Rosatelli, Con i piedi nel fango. Conversazioni su politica e verità, che vuole rimettere al centro l’idea che il progresso civile sia il risultato della indignazione dei singoli nei confronti delle ingiustizie.”
E sulla necessità di cambiare Metodo, appunto, e passare da un registro fatto di parole quali muri, respingimenti, nemico, Marino Sinibaldi ha tracciato, insieme ai suoi ospiti il ricordo del giornalista Alessandro Leogrande scomparso l’anno scorso. “Oggi parliamo tanto di Alessandro – ha detto Nicola Lagioia – perché lui aveva intercettato quelli che sarebbero diventati i temi dell’attualità: Taranto, il caporalato, i migranti e l’ha fatto quando tutti guardavamo da un’altra parte. Ci è risucito perché aveva un Metodo: raccontare le storie delle persone andando nei luoghi dove abitavano, studiando, domandando. Così ha costruito un modello narrativo dove l’Accoglienza aveva sostituito il respingimento.” “Ecco che il suo esempio – ha proseguito Nadia Terranova – deve diventare un modello positivo che educhi le giovani generazioni a un approccio che veda l’altro non come un nemico ma come uno di noi.”
A chiudere il primissimo pomeriggio l’appuntamento, condotto da Rossella Panarese e Marco Motta di Radio3 Scienza, con l’astrofisica Sandra Savaglio e la matematica Sandra Lucente. Storie di coraggio e visioni, dove la scienziata Sandra Savaglio, diventata nota per essere apparsa sulla copertina europea di Time come simbolo della scienza globale, ha dichiarato l’amore incondizionato per il suo Sud “perché secondo me ci vuole più coraggio a stare all’estero che a vivere e lavorare a Cosenza”. Un ordinario straordinario che Sandra Lucente conosce bene, e che ha trattato nel suo prossimo libro “Chiedimi la Luna”, anche quando per parlare di Matera dice: “Se la parola labirinto racconta in maniera corretta il paesaggio dei Sassi, possiamo pensare di usare anche un linguaggio matematico e pensare a quante curve ci sono in un labirinto. Ecco che avremo “parole matematiche” che disegneranno nuove geometrie”.