Riceviamo e pubblichiamo la meditazione di Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo per la terza domenica di Avvento.
Di seguito il testo integrale.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Anche questa domenica la figura di Giovanni Battista primeggia nella descrizione dell’evangelista Giovanni, ma con una finalità ben precisa: non solo indicare ma spiegare che lui è semplicemente un uomo. Un uomo come tanti altri ma scelto e mandato da Dio. Un uomo con tutti i suoi limiti e le sue fragilità, con un nome ben preciso: Giovanni, che significa “dono del Signore”. E’ un dono di Dio per il bene di tutti, ma non è Dio. Agisce in nome suo come testimone per dare testimonianza alla luce.
E’ testimone, perché vive dentro di sé l’esperienza della presenza divina che lo coinvolge in un rapporto d’amore. Solo chi è innamorato di un “Altro” potrà parlare lo stesso linguaggio, senza attirare l’attenzione sulla sua persona ma su quella dell’Amato. Quando si è innamorati e si è corrisposti, gli occhi brillano di luce, si avverte un’energia speciale, l’attrazione verso l’altro è continua. Si gioisce al solo sentirlo, vederlo o leggerlo.
Giovanni è l’innamorato di Dio che è luce e che in Gesù Cristo si rivela a lui. Da testimone lo indica come l’Agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo.
La figura di Giovanni Battista diventa modello di ogni pastore della Chiesa che non pensa di legare i fedeli alla sua persona o a un luogo ben preciso. E’ un uomo libero che parla e chiede di seguire la vera Luce: Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Giovanni non è la luce, nemmeno luce riflessa. E’ più che Profeta, anche se lui dice di non esserlo. Gesù affermerà di lui: «tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni». Ma proprio perché Profeta, non prevede il futuro, ma, è il portavoce di Dio (cfr domenica scorsa) che con amore, passione e determinazione agisce per il bene del popolo annunciando la verità. Non cerca onori, incensazioni, primi posti da occupare. Non fa calcoli di convenienza giocando a suo favore o sparlando degli altri.
Il Profeta, da innamorato di Dio, denuncia ogni forma di ingiustizie, compresa la corruzione religiosa, difendendo e andando incontro agli ultimi, ma rimanendo sempre fedele alla volontà del Signore.
Nell’interrogatorio che i Giudei, attraverso sacerdoti e leviti, fanno a Giovanni Battista, emerge la libertà, nella sua totalità, di un uomo che allontana con decisione e determinazione la tentazione di sfruttare il momento opportuno e salire lui agli onori della cronaca: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
La libertà è il luogo ideale e vitale dell’amore. D’altronde, chi fa esperienza dell’amore vero, sa benissimo che non esiste vero amore se non è libero. Proprio Dio che ama l’uomo di un amore unico non può costringerlo ad amarlo. Tutto questo è Giovanni Battista. Tutto questo, anche oggi, è chiamato ad essere ogni profeta che, nella diversità vocazionale (Papa, Vescovo, Sacerdote, Religiosi, laici,…), parla e agisce non da se stesso ma seguendo la dolce e santa legge dell’amore che lo anima e lo rende sempre più libero. Fino a dare la vita per amore.
La parte finale del brano evangelico svela con decisione Colui che nessuno degli interlocutori conosce, nemmeno Giovanni se non nello Spirito: «In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Anche noi, sull’esempio di Giovanni Battista, lasciamoci avvolgere dalla potenza dello Spirito Santo che svela e guida i passi dell’uomo sulle strade dell’umanità come Profeti capaci di annunciare la Verità, Gesù Cristo.
† Don Pino